Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-15747
presentata da
GIANNI MANCUSO
mercoledì 18 aprile 2012, seduta n.623
MANCUSO, GIRLANDA, DE LUCA, GIRO, CICCIOLI, CARFAGNA e BARANI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
il rapporto tra padrone e cane è rapporto di affetto vero e paragonabile a quello parentale;
questo è vero soprattutto nel caso di persone, magari anziane, che trovano nel proprio cane la compagnia quotidiana;
di recente una signora ricoverata per gravi patologie in una clinica di Varese ha fatto richiesta di poter ogni tanto vedere il proprio cane;
per il regolamento interno della clinica il cane non poteva entrare nella struttura;
il caso è finito sul tavolo del giudice tutelare di Varese, Giuseppe Buffone;
nella sentenza si sancisce che «il sentimento per gli animali costituisce un valore e un interesse a copertura costituzionale» e che «in base all'evoluzione della coscienza sociale e dei costumi, il Parlamento ha ritenuto che un tale sentimento costituisca oramai un interesse da trarsi dal tessuto connettivo della Charta Chartarum»;
la sentenza, infine decreta che «la Legge ha riconosciuto che l'uomo ha l'obbligo morale di rispettare tutte le creature viventi, e in considerazione dei particolari vincoli esistenti tra l'uomo e gli animali da compagnia, ha affermato l'importanza di tali animali a causa del contributo che essi forniscono alla qualità della vita e dunque il loro valore per la società» -:
se il Governo intenda assumere iniziative normative per prevedere la possibilità, per i padroni ricoverati in strutture sanitarie, di essere visitati dal proprio animale, nel rispetto delle principali norme di igiene e di rispetto degli altri degenti. (4-15747)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-15747
presentata da
GIANNI MANCUSO
Risposta. - Il provvedimento del tribunale di Varese, citato nell'interrogazione parlamentare in esame, parte da presupposti ormai consolidati nel diritto comunitario e nazionale, con i quali viene riconosciuta agli animali la natura di essere senziente (articolo 13 del Trattato di Lisbona), mentre da parte dell'uomo sussiste il dovere di rispettare e tutelare tutte le creature viventi. In particolare, le misure di tutela sono sancite per gli animali d'affezione, considerando il legame che si instaura con l'uomo e per il loro valore sociale che contribuisce a migliorare la qualità della vita umana.
La legislazione nazionale, in particolare la legge n. 281 del 1991, sancisce il principio in base al quale «lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente», principio ribadito e rafforzato in tutta la normativa emanata in materia nel corso degli anni successivi (accordo Stato-regioni del 6 febbraio 2003, legge n. 189 del 2004, legge n. 201 del 2010).
Tra le citate norme, l'accordo pone l'accento proprio sul ruolo sociale e terapeutico dell'animale da compagnia; all'articolo 9 prevede che le regioni e le province autonome promuovono iniziative finalizzate ad «...agevolare il mantenimento del contatto delle persone, anziani e bambini in particolare, siano esse residenti presso strutture residenziali, quali case di riposo e strutture protette o ricoverate presso istituti di cura, con animale da compagnia di loro proprietà...».
Il Ministero della salute, in questi ultimi anni, ha avviato iniziative volte a favorire la corretta relazione uomo-animale, intervenendo anche in numerose situazioni analoghe a quella messa in evidenza nell'atto ispettivo in esame.
Infatti, si è provveduto a sollecitare le autorità territorialmente competenti, gli enti turistici, nonché le società di trasporto, affinché consentissero l'ingresso degli animali d'affezione nei luoghi pubblici, nelle spiagge e sui pubblici mezzi di trasporto, nel rispetto delle esigenze del loro benessere e delle norme igienico sanitarie.
Inoltre, partendo dal presupposto che è ormai universalmente riconosciuto il ruolo terapeutico ed educativo degli animali, nel giugno 2009 è stato istituito il Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali (I.a.a).
Tra gli obiettivi del centro si evidenziano la validazione di protocolli d'intervento standard, l'individuazione di sinergie operative convalidate da metodi scientifici e l'organizzazione dei percorsi formativi per le figure coinvolte nei progetti.
Il centro, in collaborazione con il Ministero della salute e avvalendosi di un gruppo di esperti in materia, sta elaborando le linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali, che saranno sottoposte all'attenzione della conferenza Stato-regioni, al fine di fornire modalità operative basate su criteri scientifici e di regolamentare in maniera uniforme questo delicato settore.
Il Sottosegretario di Stato per la salute: Adelfio Elio Cardinale.