ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15742

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 623 del 18/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 18/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 18/04/2012
Stato iter:
15/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2012
VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2012

CONCLUSO IL 15/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15742
presentata da
GIORGIO JANNONE
mercoledì 18 aprile 2012, seduta n.623

JANNONE. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

dell'agenda digitale italiana si continua a discutere, accumulando ritardi che si trasformano in sanzioni: quello relativo allo sviluppo della banda larga, per esempio, costa all'Italia tra l'1 e l'1,5 per cento del prodotto interno lordo. Questa stima arriva dalla Commissaria europea per l'agenda digitale, Neelie Kroes, che ha parlato al Forum di Confindustria Digitale a Roma sottolineando come «il 41 per cento degli italiani adulti non usi mai internet». Partendo dal principio che «l'investimento in information and communications technology (Ict) dà grandi ritorni», Kroes ha poi affermato che nel settore information and communications technology entro il 2015 serviranno 700.000 professionisti: «Una grande opportunità per l'Italia dove i laureati in scienze informatiche sono un terzo di quelli prodotti negli altri grandi paesi dell'Europa occidentale»;

la Kroes ha sottolineato l'importanza data dal Governo Monti all'agenda digitale, ma questa si deve tradurre in investimenti nelle nuove tecnologie. «Sono lieta per l'enfasi posta dal Governo italiano, e accolgo con favore l'Agenda digitale italiana, che porta avanti la nostra visione europea», ha affermato la commissaria, sottolineando anche «l'enfasi che il Governo mette giustamente sul mercato unico digitale» e gli «investimenti che l'Italia sta facendo in nuove iniziative di connessione, come circa un milione di euro a favore delle "città intelligenti"». Ma occorre fare di più in termini di investimenti nelle nuove tecnologie «per dare quello slancio economico di cui abbiamo bisogno ora e in futuro»; quindi «dobbiamo investire nelle Tic finanziariamente e politicamente», ha ammonito la Kroes, ricordando che l'Italia si trova in una situazione di particolare arretratezza rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea. Ben il 41 per cento degli adulti italiani, infatti, non ha mai usato internet, una percentuale doppia o tripla rispetto a Francia, Germania e Gran Bretagna, mentre il tasso di penetrazione della banda larga è di 10 punti inferiore a quello di questi Paesi, pari a un effetto negativo prodotto interno lordo dell'1-1,5 per cento. E anche tra i giovani ci sono ritardi: tra questi la percentuale di chi studia informatica è inferiore di un terzo a quella degli altri Stati europei. In tempi di «orribile disoccupazione» soprattutto giovanile, a fronte di previsioni secondo cui nel 2015 si verificherà una carenza di 700 mila persone nel settore, «questa è una grande opportunità per l'Italia», ha sottolineato la Kroes. Da qui il suo invito a «investire perché ogni italiano diventi digitale»;

secondo quanto stabilito, entro il mese di giugno il Governo metterà a punto «Digitalia», «un pacchetto di spinta» alla digitalizzazione delle imprese e del sistema Paese, che ricorda l'impegno della cabina di regia per l'agenda digitale nel mettere a punto una serie di atti, inclusi provvedimenti normativi, per far fare un salto di qualità nell'utilizzo di internet. L'obiettivo dovrebbe essere un provvedimento legislativo che sia il più possibile condiviso. Il Garante per la protezione dei dati personali Francesco Pizzetti, nel suo intervento ha ribadito l'urgenza di questo provvedimento. L'agenda digitale è per l'Italia «persino più importante della Tav», ha detto. È però essenziale che il suo sviluppo avvenga in un contesto europeo e senza perdere di vista i bisogni della società, a partire da quelli sanitari, che sono stati invece dimenticati dalla cabina di regia. «Come sul versante economico, anche su quello digitale l'Europa ha bisogno dell'Italia, ma l'Italia deve guardare all'Europa. Guai ad un'agenda tutta italiana, a dimensione solo italiana, che abbia come elemento determinante solo il problema delle imprese italiane», ha detto il Garante, specificando anche che dalla cabina di regia istituita dal Governo «mancano alcuni aspetti sul versante della sanità». La sanità elettronica «è essenziale di fronte alla popolazione che invecchia e la sua assenza dall'agenda si nota vistosamente» -:

quali iniziative il Ministro intenda adottare, anche alla luce di quanto espresso dalla commissaria Neelie Kroes, al fine di giungere alla diffusione della banda larga su tutto il territorio italiano. (4-15742)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 15 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 703
All'Interrogazione 4-15742 presentata da
GIORGIO JANNONE

Risposta. - L'interrogante chiede di conoscere quali iniziative il Ministero dello sviluppo economico intenda adottare al fine di giungere alla diffusione della banda larga su tutto il territorio italiano, anche alla luce di quanto espresso dalla commissaria europea Neelie Kroes (vice Presidente della Commissione europea e commissario per l'agenda digitale) nel suo intervento al forum di confindustria digitale tenutosi a Roma l'11 aprile 2012.
Si fa preliminarmente presente che il 1° marzo 2012, con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, il Ministro per la coesione territoriale, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro dell'economia e delle finanze e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, è stata istituita un'apposita «cabina di regia per l'agenda digitale italiana», composta da sei gruppi di lavoro con il compito di definire la strategia italiana per attuare gli obiettivi definiti nella comunicazione europea all'interno della strategia EU2020.
Per quanto di competenza, il ministero dello sviluppo economico rappresenta quanto segue.
Per lo sviluppo della larga banda un passaggio fondamentale è stato lo svolgimento della gara sulle cosiddette frequenze 4G. L'articolo 1, commi 8-12, della legge di stabilità per il 2011 ha previsto lo svolgimento di una procedura di gara per l'assegnazione dei diritti d'uso di frequenze, per un totale di circa 300 MHz, tra cui quelle in banda 800 MHz, da destinare a servizi di comunicazione elettronica mobili in banda larga (le altre frequenze interessate dalla gara hanno riguardato le bande dei 1800 MHz, 2000 MHz, 2600 MHz).
Le modalità di svolgimento della gara e dell'assegnazione delle frequenze sono state stabilite, conformemente a quanto previsto dal codice delle comunicazioni elettroniche, dall'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con delibera 282/11/Cons del 18 maggio 2011, modificata dalla delibera 370/11/Cons del 23 giugno 2011, la quale ha previsto, tra le altre cose, la nomina di un comitato dei ministri che coordinasse le relative procedure, e la scelta di un eventuale advisor.
La legge di stabilità prevedeva un introito di 2,4 miliardi di euro: obiettivo largamente superato, considerando che la cifra raggiunta si è attestata intorno ai 4 miliardi di euro, comprovando sia l'importanza degli asset messi in gioco (le frequenze precedentemente occupate dall'emittenza locale e dalla Difesa), che la bontà delle procedure di gara individuate.
La stessa si è conclusa il 29 settembre 2011, con l'aggiudicazione dei lotti di frequenze messe a disposizione a favore delle società: Telecom Italia spa, Vodafone Omnitel N.V, Wind Telecomunicazioni spa ed H3g spa.
Come previsto, le frequenze della banda 800 sono state le più richieste, visto che serviranno a sviluppare in particolare la tecnologia LTE (long term evolution), che a sua volta rappresenta un fattore chiave per lo sviluppo della larga banda. Infatti la tecnologia LTE permetterà l'incremento dell'utenza dei servizi di comunicazione mobile a banda larga, migliorando le coperture indoor e portando il segnale nelle zone in digital divide e, di conseguenza, favorirà lo sviluppo di servizi innovativi volti a migliorare la qualità della vita quotidiana, con ricadute indubbiamente positive per l'economia e lo sviluppo sociale del Paese.
Gli investimenti in infrastrutture di comunicazione, specialmente per espandere l'accesso a banda larga e ultralarga, rappresentano dunque uno strumento utile per creare lavoro e fornire le fondamenta per una sostenibilità economica e una crescita a lungo termine del Paese.
Per quanto concerne la cabina di regia di cui all'articolo 47 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito in legge con modificazioni dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, la stessa è volta a delineare una strategia italiana per lo sviluppo del Paese, puntando sull'economia digitale. Gli obiettivi della citata cabina ricalcano le azioni definite nell'iniziativa faro - «digital agenda» all'interno della strategia europea EU2020, al fine di trarre vantaggi socioeconomici sostenibili da un mercato unico del digitale basato sull'internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili. In particolare, come sappiamo, gli obiettivi specifici riguardano l'accesso universale alla banda larga entro il 2013 e l'accesso a velocità nettamente superiori (30 Mbps o più) entro il 2020, assicurando, nel contempo, che almeno il 50 per cento delle famiglie europee si abboni a connessioni internet di oltre 100 Mbps.
L'Italia in questo senso sta compiendo un notevole sforzo, inserendo fra le priorità dell'azione di Governo il definitivo completamento del piano nazionale banda larga, per garantire a tutti i cittadini italiani la possibilità di connettersi a internet a una velocità di almeno 2 Mbps.
Per altro verso, il «Progetto Strategico agenda digitale italiana» per la realizzazione della banda ultralarga, (articolo 30 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111) dopo essere stato sottoposto, tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012, a consultazione pubblica, riscuotendo grande interesse da parte del mercato, delle associazioni di categoria, delle regioni e degli enti locali, è stato notificato alla Commissione europea, che dovrebbe approvarlo a breve (il dipartimento comunicazioni sta predisponendo la risposta ai chiarimenti chiesti dalla commissione ad inizio agosto e, da tale richiesta, non si ravvisano particolari ostacoli all'approvazione).
Il medesimo Progetto contiene anche una misura concernente la realizzazione di data center volti ad assicurare l'esecuzione decentralizzata delle applicazioni più importanti e innovative sia da parte del mondo delle imprese, sia da quello della pubblica amministrazione, che potrà così essere definitivamente dematerializzata.
Grazie al piano azione e coesione, inoltre, quasi 450 milioni di euro saranno dedicati allo sviluppo della banda ultralarga, un progetto meritevole di essere considerato una best practice europea sia in termini di obiettivi, sia nelle modalità di intervento e coordinamento.
Da quanto precede è facile rilevare che al momento il Governo è impegnato ad utilizzare in pieno tutte le potenzialità che offre l'attuazione dell'agenda digitale, con attenzione specifica ai profili di crescita e innovazione ad essa collegati.
Si fa infine presente che nel giugno 2011 è nata Confindustria digitale, organizzazione alla quale fanno capo imprese per un totale di oltre 250.000 addetti che realizzano un fatturato annuo di oltre 70 miliardi di euro: è la cosiddetta federazione di rappresentanza dell'industria Ict, che ha l'obiettivo primario di promuovere lo sviluppo dell'economia digitale in Italia. Sono soci: Assotelecomunicazioni-Asstel, l'associazione della filiera delle imprese di telecomunicazioni; Assinform per l'information technology; AIIP, l'associazione degli internet provider; Assocontact che raggruppa le aziende di contact e call center; Asso.it l'associazione dei fornitori di apparecchiature It ed Anitec, Associazione nazionale industrie informatica, telecomunicazioni ed elettronica di consumo. In questa chiave la federazione è fortemente impegnata a collaborare, tramite proposte e iniziative sulla crescita, con la cabina di regia e le istituzioni locali, in sinergia con l'impegno del Governo sul digitale, attraverso un apposito provvedimento normativo, per promuovere la digitalizzazione del Paese, cosiddetto «Digitalia», che verrà varato prossimamente.
Quanto al rilievo dell'interrogante nel senso della mancata considerazione delle esigenze del settore sanitario, si osserva che la cabina di regia è sicuramente attenta ai bisogni della società per migliorare la qualità della vita attraverso tecnologie informatiche e di comunicazione. Ciò si può riscontrare nell'individuazione di un apposito percorso per lo sviluppo delle smart communities. A questo proposito, è il caso di aggiungere che la attività della cabina, in generale, rappresenta soltanto il primo passo per la digitalizzazione di tutti i servizi ivi compresi quelli per la salute.
A conferma dell'impegno del Governo, si ricorda anche la recente istituzione dell'agenzia per l'Italia digitale, che accorpa in un unico ente le funzioni di DigitPa e dell'agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione e si prepara ad assumere un ruolo strategico per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall'Unione europea in materia di sviluppo digitale.
Inserita non a caso in un provvedimento del Governo sullo sviluppo (decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, nella legge 7 agosto 2012, n. 134), l'agenzia rappresenta un passo fondamentale per realizzare una governance efficace e razionale del processo di attuazione dell'agenda digitale nel nostro Paese.
L'impegno del Governo sul digitale, rafforzatosi in questi ultimi mesi, è la dimostrazione come in Italia sia maturata la consapevolezza del contributo determinante che l'economia digitale può offrire alla crescita e modernizzazione del Paese.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Massimo Vari.