ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15703

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 621 del 16/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 16/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 16/04/2012
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15703
presentata da
GIORGIO JANNONE
lunedì 16 aprile 2012, seduta n.621

JANNONE. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

per molti anni l'Umbria si è presentata come il «cuore verde dell'Italia» e il turismo l'ha premiata. Ora la regione rilancia si sta specializzando anche nella realizzazione di percorsi per ritrovare l'equilibrio interiore, per raggiungere uno stato di benessere psicologico, una «mente verde». La proposta è stata battezzata «parco terapia» e partirà da un esperimento pilota sul Monte Subasio dove ci sono luoghi, ad esempio l'eremo di San Francesco, in cui la spiritualità è di casa. «L'idea - spiega Paolo Papa, responsabile delle aree protette umbre - è utilizzare una serie di casali appena ristrutturati per fornire servizi alle istituzioni e alle comunità che lavorano con chi ha un disagio nel corpo o nell'animo. Lunghe passeggiate per ritrovare il contatto con la natura, piccoli orti per coltivare un rapporto stabile con le stagioni e con la manualità, giardini dei semplici per riallenare i sensi partendo dall'olfatto, ippoterapia: sono le opzioni che verranno offerte a bambini autistici e a malati di Alzheimer, a schizofrenici e a depressi»;

tale obiettivo non sembra troppo ambizioso, «a patto di mirare bene l'azione terapeutica: non basta mettere il malato davanti a un cavallo e dirgli di farsi un giro di pista», spiega Roberto Marchesini, docente di Scienza del comportamento animale e presidente della Scuola d'interazione uomo-animali. «Bisogna creare progetti su misura per aumentare il benessere dei singoli pazienti. Ad esempio un ossessivo, afflitto dalla coazione a ripetere pensieri e schemi di azione, può trovare sollievo se viene proiettato in una dimensione estetico sensoriale. E un bambino autistico, che al contrario di quanto spesso si crede non è affatto distaccato dal mondo ma estremamente sensibile, può rilassarsi e allargare il suo orizzonte se incoraggiato dal contatto con le piante e i sentieri natura». Anche Roberto Benotti, l'esperto chiamato a organizzare la «parco terapia», conferma la possibilità di ottenere buoni risultati con i malati di Alzheimer: in un progetto pilota a Varese, grazie ad attività di giardinaggio si sono avuti miglioramenti dell'umore e della memoria. E la psichiatra Stefania Cerino aggiunge che tre anni di esperimenti condotti dal Dipartimento riabilitazione equestre della Federazione italiana sport equestri sono stati pubblicati pochi mesi fa sugli Annali dell'Istituto superiore di sanità: i 30 pazienti con problemi di schizofrenia che hanno praticato l'ippoterapia hanno potuto fare a meno dei ricoveri nelle case di cura a cui si erano sottoposti nel periodo precedente;

casi di successo che non sono limitati all'Italia. Nalini Nadkami, docente di Environmental Studies all'Evergreen State College di Washington, ha dedicato una parte del suo ultimo libro (Tra la terra e il cielo) alle performance terapeutiche che si possono raggiungere attraverso il contatto con la natura. Nella relazione che terrà a Giugno a Firenze, dove riceverà il premio il Monito del Giardino promosso dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e dedicato quest'anno al «potere degli alberi», Nadkami ricorderà uno studio pubblicato su Science da Roger Ulrich, docente di psicologia comportamentale presso la Texas A&M University, sugli effetti terapeutici prodotti dalla vista del verde. Nella ricerca si esamina la velocità di recupero post operatorio di un gruppo di pazienti dalle cui finestre si vedevano alberi: è risultata nettamente superiore a quella di un gruppo di malati dalle cui stanze si scorgeva solo un ambiente metropolitano -:

se il Ministro intenda accertarsi dei risultati ottenuti dalla «parco-terapia» in Umbria e quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare al fine di promuovere la «parco-terapia», sull'esempio dell'Umbria, su tutto il territorio nazionale. (4-15703)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-15703 presentata da
GIORGIO JANNONE

Risposta. - Si risponde all'interrogazione in esame, preliminarmente sulla base degli elementi di competenza della regione Umbria, acquisiti tramite la prefettura - ufficio territoriale del governo di Perugia.
Con deliberazione della giunta regionale n. 705 del 18 giugno 2012 è stato approvato il cosiddetto «parco terapeutico», che propone un utilizzo innovativo dei parchi dell'Umbria, destinati a svolgere un uso terapeutico per il trattamento di varie patologie e disagi psichici.
Tale progetto, unico nel suo genere a livello europeo, si ispira alla «horticultural therapy» di concezione anglosassone e va inteso come un ritrovato contatto con il mondo naturale attraverso la fruizione di spazi verdi progettati come parchi.
L'ortoterapia viene utilizzata soprattutto per trattare particolari disagi, quali le disabilità fisiche e psichiche, lo stress, la depressione, l'ansia, eccetera.
Analoghe esperienze risultano, a livello internazionale, nell'ospedale universitario di New York, nel «Missouri botanical garden» (Stati Uniti), nel centro di riabilitazione «Revalidatien centrum» di Amsterdam e in alcune case di cura olandesi, mentre in Italia operano il centro diurno «Costa Bassa» di Monza, il giardino sensoriale «Villa Ferriero» a Busca e la scuola agraria «Parco di Monza», in particolare per la cura della sindrome di down e dei malati di alzheimer.
Con tale iniziativa come specificato nella delibera si intendono realizzare percorsi «terapeutici» per malati e percorsi «benessere» per gli accompagnatori, e quindi per persone sane, introducendo così anche una valorizzazione turistica del parco.
Una possibile implementazione del progetto porterebbe anche ad ampliare le opportunità occupazionali, creando figure socio-assistenziali specializzate e costituirebbe un innovativo modello di riferimento terapeutico e riabilitativo su scala nazionale ed internazionale.
In termini più generali, la questione è stata approfondita dall'Istituto superiore di sanità (ISS), che ha ricordato come la «parco-terapia» si inserisce nell'ambito di attività ricreative o terapeutiche svolte in ambito rurale, più correttamente definite come «terapie verdi».

L'utilizzo di sistemi legati al contatto con contesti naturali al fine di promuovere la salute ed il benessere umano non rappresenta un elemento di novità; nell'ultimo secolo, a causa delle notevoli trasformazioni delle pratiche mediche e dello sviluppo delle nuove tecnologie in ambito sanitario, tali metodi sono stati rivalutati. L'uomo è da sempre coinvolto in un comune processo evolutivo con le varie componenti naturali.

La letteratura scientifica indica come l'attività fisica rappresenti un fattore di protezione della salute umana. Negli ultimi venti anni le ricerche si sono maggiormente concentrate sui benefici di tale attività sulla salute mentale, valutandone anche la relazione con l'attività fisica. Esistono oggi numerose evidenze di una relazione positiva tra attività fisica svolta all'aperto, a contatto con la natura, e la salute mentale individuale.

In particolare, il contatto con la natura favorirebbe il benessere psichico, riducendo i livelli di stress, fornendo un ambiente «ristorativo» e allo stesso tempo «proteggendo» l'organismo da eventuali stress successivi.

Studi recenti hanno valutato gli effetti combinati dell'attività fisica e del contatto con la natura sul benessere psicofisico individuale, evidenziando come il cosiddetto green exercise (l'effetto sinergico di impegnarsi in un'attività fisica e nel contempo di essere a contatto diretto con la natura) procuri un significativo aumento della stima di sé, un miglioramento dell'umore e una significativa riduzione della pressione arteriosa. In questo ambito, l'ecoterapia costituisce una pratica relativamente recente, che mira alla ricostruzione di un rapporto profondo tra uomo e natura, come mezzo di cura del disagio e per la promozione del benessere. È ampiamente diffusa nel mondo anglosassone, dove è supportata da nuove evidenze scientifiche.
Al fine di verificare lo stato dell'arte dei metodi legati al contatto con la natura in Italia, nel 2009, grazie alla sollecitazione dell'istituto nazionale di economia agraria (INEA), è nato un Tavolo interistituzionale per gli interventi terapeutici e riabilitativi in agricoltura (TITRA), cui partecipa anche l'ISS.
Nel complesso, il tavolo ha evidenziato la necessità di avviare progetti scientifici in grado di saggiare l'efficacia delle diverse forme di terapie svolte in ambito rurale e che hanno come oggetto la salute umana, al fine di standardizzare le metodologie di ricerca e omogeneizzare i protocolli sperimentali e la raccolta dati.
A tale scopo, l'ISS, anche in collaborazione con l'Inea e con la Federazione italiana sport equestri (FISE), ha avviato delle sperimentazioni che, utilizzando i metodi propri della ricerca scientifica, possano verificare l'efficacia di interventi terapeutici e riabilitativi svolti in ambito rurale, nella convinzione che tali terapie rappresentano un elemento strategico nell'accompagnamento dell'evoluzione di una pratica che, oltre a valorizzare e mobilizzare risorse ancora inespresse del mondo rurale, potrebbe assicurare sia un ispessimento delle reti di protezione sociale, sia una diversificazione degli strumenti di intervento a supporto della popolazione, sia una più stretta integrazione tra attività di cura e/o di prevenzione e azioni di inclusione sociale e lavorativa, anche in conformità con il piano sanitario nazionale.
Il Ministro della salute: Renato Balduzzi.