ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15588

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 616 del 03/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: LAZZARI LUIGI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 03/04/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PEPE ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
LISI UGO POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
DISTASO ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
SAVINO ELVIRA POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
VITALI LUIGI POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
TORRISI SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
BARBA VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
SISTO FRANCESCO PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012
ROSSO ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 03/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 03/04/2012
Stato iter:
25/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2012
PASSERA CORRADO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/06/2012

CONCLUSO IL 25/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15588
presentata da
LUIGI LAZZARI
martedì 3 aprile 2012, seduta n.616

LAZZARI, ANTONIO PEPE, LISI, DISTASO, FUCCI, SAVINO, VITALI, TORRISI, DI CAGNO ABBRESCIA, BARBA, SISTO e ROSSO. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

si fa riferimento alla grave situazione che si è creata nel comparto delle aziende televisive locali private della Puglia che per oltre 40 anni hanno assicurato un patrimonio di idee e di comunicazione pluralista in favore delle comunità pugliesi. Il processo di attuazione per il digitale delle frequenze radiotelevisive della regione Puglia, infatti, sta producendo sin da ora effetti devastanti che potrebbero avere la conseguenza della scomparsa della stragrande maggioranza della televisione locale in ambito provinciale o territoriale;

infatti il bando mette a disposizione della Puglia (territorio che ha una lunghezza di circa 400 chilometri) un numero di frequenze pari a 18, ma sarebbero in effetti 16 perché per il 2015 è prevista la riduzione di altre frequenze, in considerazione del fatto che ancora 10 canali saranno sottratti per altri servizi;


per l'assegnazione di queste frequenze il bando mette a disposizione 45 punti su 100 per chi ha una copertura regionale. Tuttavia, lo stesso bando, pur ammettendo una forma di intesa associativa tra più televisioni di diverse province della Puglia, per l'interpretazione che gli uffici ministeriali darebbero al bando medesimo, non consentirebbe la possibilità di sommare il punteggio di ciascuna azienda televisiva, provinciale e territoriale in un'associazione di intesa, ma il punteggio sarebbe soltanto calcolato per un'azienda capofila, cioè un'azienda provinciale o territoriale, anche se nell'intesa le aziende associate, insieme, coprono gran parte del territorio regionale;

la conseguenza che se ne ricava da tutto ciò è che le frequenze programmate per il digitale in Puglia saranno esclusivamente a favore di gruppi televisivi regionali e di altre aziende televisive, provenienti da altre regioni, che sono presenti con impianti di alta frequenza sul territorio pugliese e dove per lo più si programmano televendite e messaggi promozionali;

finora gli elementi di riferimento per fare una graduatoria regionale, come quella del Corecom, sono stati il numero dei dipendenti e il fatturato. In sede di assegnazione delle frequenze regionali, invece, diventa determinante per il bando la presenza territoriale di una singola azienda con copertura regionale o di quelle aziende che fino alla pubblicazione del bando hanno fatto intese con altre strutture aziendali operando con il passaggio dei canali all'azienda capofila. Questo evento è stato possibile soltanto per quei pochi che sapevano dell'interpretazione che si sarebbe data al bando;

gli interroganti denunciano questa situazione di enorme gravità che riguarda non solo l'apparato televisivo locale, che ha dato voce in tutti questi anni ai cento «campanili d'Italia», ma anche le norme del bando e le interpretazioni «capestro», che impediscono di fatto alla vera tv locale di sopravvivere alla riforma digitale;

per tutto quanto rappresentato gli interroganti chiedono che il Governo si faccia carico, in via urgente, di una decisione assolutamente portata a garantire un pluralismo democratico del quale finora si è fatta carico la tv locale di dimensione provinciale;
sarebbe opportuno, per dare un segnale utile consentire, in un'associazione di intesa la somma dei punteggi di ciascuna azienda televisiva partecipante;

se tutto questo non dovesse avvenire in tempi brevi, le aziende televisive colpite da questo iniquo trattamento hanno annunciato che si rivolgeranno ai comparti dello Stato e agli organismi europei di vigilanza per la difesa del pluralismo e di una democrazia veramente partecipata e vissuta -:

quali iniziative di competenza, anche normative, il Ministro interrogato intenda assumere per favorire un maggiore pluralismo nel settore delle comunicazioni, con particolare riferimento all'emittenza locale.(4-15588)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 25 giugno 2012
nell'allegato B della seduta n. 655
All'Interrogazione 4-15588 presentata da
LUIGI LAZZARI

Risposta. - Nella Gazzetta Ufficiale n. 31 del 14 marzo 2012 - 5a serie speciale è stato pubblicato il bando di gara per l'assegnazione delle frequenze in tecnica digitale terrestre alle emittenti televisive locali della regione Puglia, area tecnica da digitalizzare nel corso dell'anno 2012, ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 34 del 2011, convertito con modificazioni dalla legge n. 75 del 2011.
Nel bando in questione è previsto che tutti i soggetti legittimamente abilitati alla trasmissione radiotelevisiva in ambito locale, operanti nella regione Puglia, possano fare domanda per avere l'attribuzione di un diritto d'uso delle frequenze, indipendentemente dalla sede legale o dalla natura provinciale o regionale della emittente.
I criteri per la redazione della graduatoria, conformemente all'articolo 4 della citata legge n. 75 del 2011, sono: l'entità del patrimonio al netto delle perdite, il numero dei lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato in posizione di regolarità contributiva, l'ampiezza della copertura della popolazione e la priorità cronologica di svolgimento dell'attività nell'area, anche con riferimento all'area di copertura.
Il bando prevede altresì la possibilità di costituire consorzi o intese, per i quali non è esatto dire che vale solo il punteggio più alto di un partecipante, perché tale punteggio viene aumentato del 20 per cento, 30 per cento, 40 per cento fino ad un massimo del 50 per cento se i componenti sono rispettivamente due, tre, quattro, cinque o più.
Nello stesso tempo il bando prevede dei meccanismi correttivi per i soggetti pluriregionali, con imputazione percentuale dei valori considerati nelle Regioni diverse da quella con la sede legale.
Al fine di assicurare il pluralismo informativo sono stati, quindi, previsti nel bando vari meccanismi a tutela delle emittenti provinciali che, riunite in intese o consorzi, possono ragionevolmente ottenere l'assegnazione del diritto d'uso, fermo restando il numero complessivo di frequenze pianificate per le emittenti locali, pari a 18.
Un'ulteriore garanzia per la continuità del servizio per tutte le attuali emittenti televisive locali viene altresì fornita dall'obbligo di trasporto (per non meno di due programmi) dei contenuti dei soggetti non utilmente collocati nelle graduatorie, posto a carico degli operatori assegnatari di una delle 18 frequenze, ai sensi del citato articolo 4 del decreto-legge n. 34 del 2011, con prezzi orientati al costo e regolamentati dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. È da rilevare, inoltre, che nelle aree già digitalizzate alla fine del 2011 (Liguria, Toscana, provincia di Viterbo, Umbria e Marche), la modulazione dei diversi ma sostanzialmente identici bandi di gara ha prodotto risultati significativi nell'assegnazione delle frequenze alle intese costituite tra emittenti a copertura provinciale.

Il Ministro dello sviluppo economico: Corrado Passera.