STRIZZOLO e FOGLIARDI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
nella edizione del 28 marzo 2012, del quotidiano economico Italia Oggi, a pagina 9, è stato pubblicato un articolo a firma di Stefano Sansonetti con il titolo «Equitalia e il controllore tuttofare» che fa riferimento, in particolare, alla nomina del dottor Giorgio Palasciano a presidente dell'organismo di vigilanza di Equitalia Centro, società controllata da Equitalia spa che, a sua volta, è partecipata e controllata dall'Agenzia delle entrate e dall'INPS;
si tratta di un incarico delicato, essendo l'organismo di vigilanza quella struttura di cui le società si devono dotare per monitorare comportamenti e procedure interne e per prevenire, attraverso questo controllo, la commissione di reati che potrebbero far scattare la responsabilità amministrativa della società stessa;
il decreto legislativo n. 231 del 2001, che disciplina la materia, stabilisce che il soggetto chiamato a svolgere tale funzione deve avere un profilo dotato di autonomia e di indipendenza che, da quanto emerge dai dati riportati dalle notizie di stampa sopra citate, presenterebbe dei dubbi e delle incertezze derivanti dai numerosi, e potenzialmente in conflitto di interesse, incarichi ricoperti dal professionista nominato da Equitalia Centro;
sempre dall'articolo, si desume altresì come il nominato presidente dell'organismo di vigilanza, sia ancora oggi impegnato in un contenzioso che lo contrappone - per sua stessa ammissione - all'Agenzia delle entrate, vale a dire uno degli azionisti di controllo di Equitalia che, a sua volta gli ha affidato un incarico di estrema delicatezza;
si ravvisa la necessità che, in una fase di grandi difficoltà e di tensioni nel rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria, sia assicurata a tutti i livelli e in tutti gli organismi trattanti i delicati compiti di accertamento, gestione e riscossione dei tributi la massima trasparenza e la massima efficacia nell'interesse dello Stato e di tutti i contribuenti;
i fatti riportati nell'articolo possono contribuire a ingenerare incertezza e sfiducia nei contribuenti, poiché appaiono agli interroganti in netto contrasto con il dovere di procedere nelle nomine con scelte improntate a trasparenza, imparzialità, efficacia ed efficienza -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti richiamati e se non ritenga opportuno procedere ad una verifica per accertare che le decisioni assunte siano conformi ai principi di buona amministrazione e di imparzialità e siano di garanzia per un corretto ed equilibrato rapporto tra fisco e contribuenti, nel pieno rispetto dell'assenza di conflitti di interesse di qualsivoglia natura;
quali siano i criteri che l'amministrazione finanziaria e le sue partecipate o controllate seguono nella effettuazione delle nomine;
per quali ragioni si sia dato seguito all'opzione di nominare gli organismi di vigilanza, posto che - sulla base delle recenti normative - le società interessate hanno la facoltà di attribuirne i compiti al rispettivo collegio sindacale. (4-15578)