BARANI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
la regione Toscana, con delibera di giunta regionale n. 1163 del 19 dicembre 2011, che ha per oggetto «Individuazione degli standard di riferimento per i DRG ad alto rischio di inappropriatezza del Patto per la Salute 2010-2012 e della DRG 252/2006», ha voluto evidenziare la presenza, all'interno di alcuni dei DRG ad alto rischio di inappropriatezza di interventi che possono essere erogati, di norma, in regime ambulatoriale con sufficiente garanzia di sicurezza per il paziente e per gli operatori, rispondendo così a criteri di appropriatezza, economicità ed efficienza nell'utilizzo delle risorse;
non tutti i DRG risulterebbero rispondenti ad un regime ambulatoriale, anche se la delibera è stata oggetto di verifica da parte di un gruppo di lavoro tecnico che ha verificato i nuovi parametri;
in particolare, si vuole evidenziare l'intervento di tonsillectomia, che con i nuovi DRG 59 e 60 della Toscana risultano incongrui, visto anche il fatto che si tratta di piccoli pazienti e il tutto non può essere derubricato come un intervento banale;
per questo tipo di interventi nell'immediato post operatorio sono previsti le complicanze più temibili e significative come le emorragie primarie;
il nuovo nomenclatore non garantisce, in Toscana, la sicurezza necessaria post-operatoria né per il paziente, né per gli operatori, in quanto sono eseguite in regime ambulatoriale;
il processo di cura deve essere adeguato alle esigenze del paziente e non è accettabile che si riduca e non garantisca la sicurezza in nome del risparmio;
la progressiva crescita tecnologica e l'incremento dei costi sanitari (la cui quota maggiore è ascrivibile all'assistenza ospedaliera) ha determinato scelte di politica sanitaria che definiscono a priori le giornate di degenza per le singole patologie, i cosiddetti DRG (raggruppamenti per diagnosi);
la definizione della durata del ricovero deve dipendere dalla patologia e non dalla regione, tuttavia, se ciò fosse anche coerente con i tempi della terapia per alcuni pazienti, soprattutto per i più giovani, non si possono correre rischi con delle dimissioni affrettate che potrebbero portare anche a conseguenze letali;
il presidente della Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale, durante il forum dell'agenzia di stampa Dire, ha dedicato molta attenzione a quella che da sempre viene considerata un'operazione facile, ma che di recente si è risolta in tragedia, con la morte di giovani pazienti: l'asportazione delle tonsille;
i numeri parlano di un decesso ogni 90 mila interventi e dell'insorgenza di una complicanza seria nel paziente in un caso ogni 60 mila, numeri che sulla carta non destano allarme; ma quando il decesso o la complicanza colpiscono un bambino che entra in ospedale per un semplice fastidio alle tonsille ecco che i numeri assumono tutt'altro significato;
per questo i chirurghi otorinolaringoiatri hanno accolto con favore le nuove linee guida dell'Istituto superiore di sanità, puntando ad un setting assistenziale più adeguato per tale intervento, cioè l'One day surgery (il ricovero per una notte dopo l'esecuzione di un intervento) ma con setting di ricovero ordinario (quindi almeno 2 notti) per i casi di maggior rischio; l'obiettivo, infatti per i medici di otorinolaringoiatria deve essere zero decessi;
la revisione dei DRG in Toscana non ha tenuto conto di queste raccomandazione che arrivano dalla comunità medica e dall'autorevole Istituto superiore di sanità e il Servizio sanitario regionale ha pensato solo ai cambiamenti organizzativi nelle strutture sanitarie riducendo la sicurezza per i piccoli pazienti e preoccupandosi solo del budget;
a parere dell'interrogante sono mancati dei fondamentali elementi alla regione Toscana che ha deliberato questi nuovi DRG e in particolare il coordinamento tra chi elabora il «Nomenclatore» e i medici, cioè coloro che praticamente operano l'intervento e si preoccupano della parte pre e post-operatoria;
ridurre o non effettuare il ricovero per l'intervento di tonsillectomia e o adenoidectomia nei più piccoli è grave perché l'anestesia generale da sola dovrebbe far sconsigliare il regime ambulatoriale, visto le ricadute negative che potrebbe avere sui giovani pazienti -:
quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare perché non si metta a repentaglio la vita e l'incolumità psicofisica dei piccoli pazienti nel caso di interventi come quelli di cui in premessa e se non si intenda valutare, sulla base di quanto sostenuto a ragione dall'Istituto superiore della sanità e al fine di tutelare effettivamente la salute e le giuste esigenze dei pazienti anche giovani, l'opportunità di inserire delle chiare indicazioni nei livelli essenziali di assistenza - LEA. (4-15466)