ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15449

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 609 del 22/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/03/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 22/03/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/04/2012
Stato iter:
13/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2012
RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2012

CONCLUSO IL 13/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15449
presentata da
ANTONIO BORGHESI
giovedì 22 marzo 2012, seduta n.609

BORGHESI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:

per le prossime elezioni, nella provincia di Bolzano, la SVP sta progettando di cambiare i meccanismi di ripartizione dei seggi in consiglio provinciale. Poiché rischia di perdere la maggioranza assoluta in consiglio provinciale, sta facendo di tutto per fare in modo che ciò non avvenga. Per questo è disposta a portare avanti proposte come il metodo d'Hondt che le consentirebbe di avere 3 consiglieri in più rispetto a quelli che avrebbe applicando l'attuale «proporzionale» (che non è comunque un proporzionale puro in quanto è previsto un mini premio di maggioranza di un consigliere «regalato» per il partito che ottiene più voti in assoluto). Oltretutto, potrebbe trovare sponda nel maggior partito di lingua italiana che, con questo «metodo» otterrebbe un consigliere in più, perché tutti i partiti del centro sinistra sarebbero costretti a convergere per evitare di disperdere voti;

in provincia di Bolzano, per via della presenza di 3 gruppi linguistici, la giunta provinciale deve avere rappresentanti italiani, tedeschi e ladini. Le proporzioni «etniche» in giunta devono rispecchiare le proporzioni che ci sono in consiglio. In pratica se, come adesso, il consiglio provinciale ha 8 consiglieri italiani su 35, la giunta dovrà rispettare questo equilibrio. Ciò significa che gli 8/35 (ovvero il 22,8 per cento) della giunta saranno espressione del gruppo linguistico italiano;

allo stato attuale ci sono 9 assessori in totale (compreso il presidente) di cui 2 sono espressione «italiana», 6 «tedesca» e uno «ladina». Con il metodo d'hondt tuttavia, visto che si basa su un meccanismo completamente diverso dal proporzionale, il gruppo linguistico italiano andrebbe a perdere praticamente 2 consiglieri provinciali, riducendo quindi la sua presenza in giunta poiché solo il 17 per cento del consiglio è costituito da rappresentanti di lingua italiana. Il 17 per cento di 9 è 1,53 e quindi, verosimilmente, verrebbe a mancare un assessore di lingua italiana e ci sarebbe solo un membro in giunta provinciale;

in pratica la SVP, con il metodo d'hondt, andrebbe ad assorbire tutti i consiglieri che, fino ad adesso, sono stati espressione di gruppi «piccoli», capaci di raggiungere il 2 per cento in tutta la provincia. Il 16 febbraio 2012 inoltre, un giornale di lingua tedesca avanzava l'ipotesi che la proposta del metodo d'hondt fosse solo un diversivo per poi imporre il vincolo del mandato pieno che escluderebbe i partiti sotto la soglia del 2,85 dal calcolo dei resti. C'è inoltre da segnalare che nella provincia di Bolzano la particolarità linguistica della popolazione è tale che non può essere compreso il diritto di rappresentanza a chi esprime il 2 per cento dell'elettorato -:

se il Governo non intenda monitorare attentamente l'iter della riforma, anche al fine di poter compiutamente valutare, in caso di approvazione, l'eventuale promozione della questione di legittimità costituzionale ai sensi dell'articolo 47, terzo comma, dello statuto della provincia autonoma di Bolzano.(4-15449)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 13 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 734
All'Interrogazione 4-15449 presentata da
ANTONIO BORGHESI

Risposta. - Con l'interrogazione in esame l'interrogante chiede se il Governo intenda monitorare l'iter della riforma elettorale per il rinnovo degli organi della provincia autonoma di Bolzano.
La materia relativa alle elezioni provinciali è regolamentata dagli articoli 47 e 48 dello Statuto di autonomia (decreto del Presidente della Repubblica 670 del 1972) come novellati dalla legge costituzionale 31 gennaio 2001, n. 2.
La citata legge costituzionale ha trasferito alle province autonome di Bolzano e Trento la competenza legislativa, con l'unico limite del rispetto della Costituzione, dei principi dell'ordinamento giuridico della Repubblica e l'osservanza di quanto disposto dallo statuto stesso. Dal 2003, pertanto, le elezioni in Trentino Alto Adige non sono più regionali ma provinciali.
Mentre la provincia autonoma di Trento ha approvato una propria legge elettorale, quella di Bolzano finora ha applicato - ad eccezione di alcuni necessari adeguamenti di natura tecnica - il vecchio sistema elettorale regionale.
Non è stato quindi ancora presentato il disegno di legge per le elezioni, che si svolgeranno comunque nell'autunno 2013.
Peraltro, la scelta di un metodo di calcolo per l'attribuzione dei seggi sembra rientrare nell'ambito delle prerogative riconosciute dallo statuto al consiglio provinciale. Non pare, pertanto, che possa giustificarsi il monitoraggio preventivo sull'iter di approvazione della legge.
Per quanto attiene poi all'eventuale proposizione della questione di legittimità costituzionale, l'articolo 47 del citato decreto del Presidente della Repubblica 670 del 1972 prevede, al comma quarto, che possa essere promossa dal Governo solo dopo l'approvazione della legge, ed in particolare, entro trenta giorni dalla sua pubblicazione.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Saverio Ruperto.