ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15439

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 609 del 22/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: PALAGIANO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 22/03/2012
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 22/03/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 22/03/2012
Stato iter:
20/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/12/2012
PROFUMO FRANCESCO MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 05/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/12/2012

CONCLUSO IL 20/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15439
presentata da
ANTONIO PALAGIANO
giovedì 22 marzo 2012, seduta n.609

PALAGIANO, DI GIUSEPPE e ZAZZERA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

il comma 622 della legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007), relativamente all'obbligatorietà dell'istruzione scolastica, stabilisce il regime di gratuità della stessa «ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226»;

di conseguenza sul portale istituzionale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si legge che «in ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è dunque consentito imporre tasse o richiedere contributi obbligatori alle famiglie di qualsiasi genere o natura per l'espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all'assolvimento dell'obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro) fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad esempio assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, ecc...). Eventuali contributi per l'arricchimento dell'offerta culturale e formativa degli alunni possono dunque essere versati dalle famiglie solo ed esclusivamente su base volontaria»;

negli ultimi anni, a causa dei drastici tagli all'istruzione pubblica messi in atto dal Governo centrale, molti istituti non riescono a garantire un servizio scolastico efficiente e si fa sempre maggiore ricorso ai contributi economici delle famiglie;

molte, però, sono le irregolarità segnalate sulle modalità di richiesta di tali contributi che sembrano minacciare, più o meno velatamente, ritorsioni sul voto degli studenti e sulla promozione in caso di mancato pagamento;

la denuncia è arrivata dal portale Skuola.net che, per il secondo anno consecutivo, ha segnalato, con tanto di dettagliato dossier, al Ministro interrogato diversi episodi di singolari richieste di contributi scolastici;

in particolare dall'inchiesta di Skuola.net - ripresa da diversi organi di stampa nazionali - è emerso che, ad esempio, all'istituto tecnico Fazzini Mercantini di Grottammare (Ascoli Piceno), si richiede un contributo di 80 euro per l'iscrizione e nella stessa domanda si legge che «la mancata presentazione sarà considerata un'infrazione disciplinare a tutti gli effetti, con ripercussioni sulla valutazione del comportamento e quindi, sulla media dei voti e sull'ammissione alla classe successiva»;

la dirigente scolastica del suddetto istituto ha smentito tale pericolo di infrazione disciplinare, ma l'avviso arrivato alle famiglie non era evidentemente troppo chiaro in proposito;

in altre scuole il contributo richiesto arriva a cifre molto più alte, fino a picchi di 300 euro come - sempre secondo l'indagine di Skuola.net - all'Ipsar Tor Carbone di Roma, che prevede addirittura una doppia tariffazione: 240 euro per tutti, che diventano 300 euro per i ripetenti;

all'istituto alberghiero Stringher di Udine si richiedono 250 euro, nei quali non sono comprese le divise, che si pagano a parte e costano altri 160 euro;

quelli segnalati non sembrano essere gli unici tre casi e già lo scorso anno il Ministero interrogato, per voce del capo dipartimento per le risorse umane e finanziarie, Giovanni Biondi, aveva affermato con forza che le scuole non hanno alcun diritto di chiedere denaro in forma obbligatoria alle famiglie. Chi lo farà verrà segnalato dal Ministero agli uffici scolastici regionale perché si prendano i provvedimenti necessari per eliminare la richiesta;

è evidente che tale monito non è stato ascoltato da tutti gli istituti italiani e che la richiesta di contributo - che sembra, a tutti gli effetti, un'imposizione - specie in un momento di grave crisi economica come quella che si sta attraversando, rischia di mettere in difficoltà numerose famiglie e soprattutto di compromettere il diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione;

pur comprendendo la difficoltà degli istituti scolastici a garantire un servizio adeguato a causa del taglio dei fondi messo in opera dal precedente Governo, agli occhi degli interroganti, appare quanto mai illegittima, nonché potenzialmente discriminatoria, la richiesta di contributi economici obbligatori alle famiglie -:

se sia a conoscenza della situazione esposta in premessa e quali iniziative intenda disporre, in base alle proprie competenze, per mettere fine a questa spiacevole ed imbarazzante situazione, che lede il diritto allo studio dei cittadini italiani. (4-15439)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 20 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 737
All'Interrogazione 4-15439 presentata da
ANTONIO PALAGIANO

Risposta. - Si risponde all'interrogazione in esame, con la quale l'interrogante chiede di conoscere quali iniziative intende intraprendere il ministero in merito alla questione dei contributi richiesti alle famiglie da alcune istituzioni scolastiche.
Al riguardo, si fa presente che il ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha sempre sostenuto il carattere di volontarietà dei contributi delle famiglie.
Tale assunto è stato ribadito con la nota del Capo del dipartimento per l'istruzione n. 312 del 20 marzo 2012, trasmessa agli uffici scolastici regionali, con l'invito a vigilare sulla corretta applicazione dei criteri che le istituzioni scolastiche sono tenute a rispettare.
Con la suddetta nota è stato in particolare chiarito che, in ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità dell'istruzione inferiore, confermati anche dalla legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007), i versamenti in questione, a differenza delle tasse scolastiche di natura obbligatoria, sono assolutamente volontari. Non è dunque consentito imporre tasse o richiedere contributi obbligatori alle famiglie di qualsiasi genere o natura per l'espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all'assolvimento dell'obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro), fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali, ad esempio, assicurazione individuale degli studenti per responsabilità civile e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche).
Gli eventuali contributi devono essere indirizzati a interventi di. Ampliamento dell'offerta formativa. All'atto del versamento, le famiglie devono essere sempre informate in ordine alla possibilità di avvalersi della detrazione fiscale in base all'articolo 13 della legge n. 40 del 2007.
Le istituzioni scolastiche dovranno improntare l'intera gestione delle somme in questione a criteri di trasparenza ed efficienza. In particolare, le famiglie dovranno preventivamente essere informate sulla destinazione dei contributi, in modo da poter conoscere in anticipo le attività che saranno finanziate con gli stessi ed eventualmente decidere, in maniera consapevole, di contribuire soltanto ad alcune specifiche azioni.
Ciò premesso, sui casi specifici segnalati dall'interrogante, sono stati interessati i competenti direttori generali degli uffici scolastici regionali interessati i quali hanno comunicato quanto segue.
L'Ufficio scolastico regionale per il Lazio ha acquisito una relazione del dirigente scolastico dell'istituto I.p.s.a.r. «Tor Carbone» di Roma, il quale riferisce che le quote di pagamento di contributi scolastici volontari sono state deliberate dal Consiglio di istituto nella seduta del 26 ottobre 2007, e da allora sono rimaste invariate. Il dirigente scolastico ha aggiunto, inoltre, che nessun alunno è mai stato respinto e che non è mai stata rifiutata l'iscrizione senza il versamento del contributo.
L'Ufficio scolastico regionale per il Friuli-Venezia Giulia ha comunicato di avere fornito tramite circolari indirizzate ai dirigenti scolastici delle scuole della Regione, diverse direttive al fine di evitare la richiesta di contributi irregolari alle famiglie e, a seguito della presente interrogazione, di avere provveduto all'invio di una nuova circolare in data 2 maggio 2012 per fornire ulteriori informazioni in merito al pagamento delle tasse scolastiche da parte degli alunni e alla facoltà riconosciuta alle scuole di richiedere alle famiglie il versamento di contributi volontari.
Per quanto riguarda il caso relativo all'istituto tecnico «Fazzini Mercantini» di Grottamare (Ascoli Piceno), il dirigente scolastico ha comunicato che con circolare n. 100 del 17 gennaio 2012 aveva chiesto ai genitori degli alunni iscritti e frequentanti un contributo scolastico nei termini riportati nell'interrogazione in esame.
A seguito di richiesta da parte del Direttore dell'ufficio scolastico regionale delle Marche, «ad emendare con immediatezza la circolare n. 100 del 17 gennaio 2012 espungendo dalla stessa, le espressioni foriere di, equivoci circa l'obbligatorietà del contributo», in data 31 marzo 2012, il dirigente scolastico dell'istituto ha emanato una nuova circolare emendata nella quale sono stati espunti i riferimenti all'obbligatorietà del contributo.

Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca: Francesco Profumo.