ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15436

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 609 del 22/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 22/03/2012
Stato iter:
09/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2012
ORNAGHI LORENZO MINISTRO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/07/2012

CONCLUSO IL 09/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15436
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
giovedì 22 marzo 2012, seduta n.609

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

come riferisce l'agenzia AdN Kronos in un suo lancio del 21 marzo 2012, il celebre e prezioso «Autoritratto» di Leonardo Da Vinci risulta essere gravemente lesionato, e rischia, se non si interviene con un accurato restauro, di essere danneggiato irreparabilmente;

l'allarme arriva dall'Istituto centrale di restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, che ha realizzato sul grande capolavoro un'indagine con tecnologie molto sofisticate -:

se non si ritenga, nell'ambito delle proprie competenze e prerogative, assicurare tutte le risorse umane, tecnologiche, scientifiche, economiche possibili per salvare detta opera d'arte;

per quale motivo il celebre «autoritratto» risulti essere gravemente lesionato, e in particolare se ciò debba essere attribuito a per quella che non potrebbe che essere definita una colpevole e ingiustificabile incuria. (4-15436)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 9 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 662
All'Interrogazione 4-15436 presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI

Risposta. - In relazione all'atto di sindacato ispettivo di cui all'oggetto, con cui l'interrogante manifesta preoccupazione per lo stato di conservazione del celebre «autoritratto» di Leonardo da Vinci, si rappresenta quanto segue.
In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, era stata ipotizzata una mostra di un nucleo di disegni di Leonardo, da tenersi presso la Biblioteca Reale di Torino.
La straordinarietà della ricorrenza celebrativa e la difficoltà di accogliere nel caveau della Biblioteca Reale un numero soddisfacente di visitatori, unitamente all'impossibilità di accesso allo stesso caveau per i portatori di handicap ed alla richiesta di maggiore fruibilità avanzata dalle istituzioni cittadine, hanno indotto la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte ad individuare una diversa collocazione della mostra. La scelta, dopo un'attenta istruttoria, è caduta sulla Reggia di Venaria Reale.
Conseguentemente, è stato disposto il temporaneo trasferimento dell'autoritratto presso la Reggia di Venaria Reale, sulla base di una espressa autorizzazione resa dal Direttore generale per le biblioteche, con nota del 10 ottobre 2011, previo parere favorevole dell'Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario.
Presso il «centro conservazione e restauro La Venaria Reale», prima dell'esposizione dell'autoritratto al pubblico, sono state effettuate sullo stesso alcune indagini, tra le quali la realizzazione della campagna diagnostica multispettrale ad alta definizione, al fine di documentare, con dati attendibili, lo stato di conservazione del fronte dell'opera, per monitorarne le condizioni di conservazione nel tempo.
Le indagini effettuate a luce ultravioletta hanno evidenziato due differenti tipologie di macchie di foxing - ossidazioni chimico-biologiche dalla caratteristica pigmentazione bruno-rossastra o bruno-giallastra - ipotizzando che l'una dipenda da un accumulo ferroso e le altre da una colonia fungina. Altre macchie e puntinature interessano in modo diffuso l'intera superficie e manifestano il processo di degradazione del supporto cartaceo. L'esito del confronto effettuato sovrapponendo due fotografie dell'autoritratto, una datata ante 1990 e l'altra databile 2005. ha consentito di affermare che le macchie di foxing appaiono sostanzialmente immutate, sia per numero, sia per dimensione, da almeno vent'anni. Invece, sempre dal confronto diretto con precedenti riproduzioni dell'opera, si evince un'attenuazione dei segni a sanguigna che in origine definivano la firma. Ulteriori analisi hanno evidenziato le caratteristiche della carta - morfologia e tramatura - che hanno indotto gli esperti a concludere che la presenza costante di microavvallamenti nella trama della carta in corrispondenza delle isole di foxing abbia creato condizioni favorevoli all'insediarsi del fenomeno.
Da quanto è stato esposto emerge che l'occasione della mostra svoltasi alla Reggia di Venaria dal 18 novembre 2011 al 19 febbraio 2012 ha offerto l'opportunità di conoscere lo stato di salute del capolavoro leonardesco, poiché lo stesso, in detta occasione, è stato sottoposto a complesse indagini diagnostiche e analitiche non distruttive, non effettuabili presso la Biblioteca Reale. La mostra ha ottenuto anche l'importante risultato di creare una preziosa sinergia intorno a Leonardo, grazie alla collaborazione di tutti soggetti coinvolti (MIBAC, il politecnico di Torino, la Biblioteca Reale, il consorzio La Venaria Reale). Pertanto, al termine della mostra, l'opera è stata condotta presso l'Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario per fare il punto sul foxing, effettuare un'ispezione dettagliata della morfologia della superficie, mappare le macchie, accertare la presenza sull'opera di minerali, studiare la natura del supporto e verificare anche il recto del foglio, in maniera da reperire utili indicazioni sulla provenienza della carta e per studiare il tratto.
I risultati delle indagini, svolte dall'istituto centrale, hanno evidenziato che le macchie di foxing sono colpevoli della corrosione delle fibre di cellulosa e del conseguente indebolimento del supporto.
Le conclusioni delle indagini hanno indotto gli esperti dell'istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario a indire, per il 25 e il 26 giugno prossimi, un workshop internazionale, organizzato dall'Istituto medesimo e dal centro universitario europeo per i beni culturali, al quale parteciperanno scienziati, restauratori, conservatori e storici dell'arte delle più importanti raccolte grafiche del mondo, i quali dovranno decidere gli interventi più idonei per sottoporre il disegno a un'operazione di pulitura e ad un eventuale intervento chimico «di riduzione», al fine di arrestare il processo degenerativo e di rendere meno debole il supporto cartaceo.
Infine, merita sottolineare come, proprio in considerazione delle esigenze dell'autoritratto e di concerto con l'istituto centrale per il restauro, si è convenuto di realizzare, in occasione della mostra e all'esito delle numerose indagini diagnostiche descritte sopra sullo stato di conservazione dell'opera, un climabox dotato di elementi sensibili per il controllo di temperatura e umidità relative, con trasmissione dei dati in tempo reale all'istituto centrale, al politecnico e alla Biblioteca Reale per mezzo di tecnologia wireless, nel quale il capolavoro sarà definitivamente collocato. Il climabox, realizzato dal politecnico di Torino con gli strumenti e le tecnologie più sofisticati, consentirà la conservazione ottimale del disegno, conservazione che, forse, in passato non è sempre stata ottimale. Invero, l'opera era conservata in un cassetto e mostrata all'occorrenza agli studiosi. Il nuovo sistema consente, inoltre, un monitoraggio costante dei parametri di conservazione indicati dall'istituto centrale, attuato secondo le condizioni prescritte dal medesimo Istituto.

Il Ministro per i beni e le attività culturali: Lorenzo Ornaghi.