ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15342

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 605 del 15/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 15/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 15/03/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 15/03/2012
Stato iter:
16/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/07/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/07/2012

CONCLUSO IL 16/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15342
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
giovedì 15 marzo 2012, seduta n.605

DI PIETRO e DI STANISLAO. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

la recente, tragica strage commessa da un sergente americano in Afghanistan è stata troppo frettolosamente rubricata come un caso isolato di follia;

l'uccisione di 18 innocenti colti nel sonno, tra cui donne e moltissimi bambini, rivela invece quale assurda escalation di violenza si stia producendo in quella guerra che va condannata senza se e senza ma;

a parere degli interroganti, l'Italia non è presente in Afghanistan per combattere il terrorismo, come quando era presente la minaccia del defunto leader di al Qaeda, Bin Laden, ma per affiancare una fazione contro le altre in quella che appare sempre più una guerra civile;

le finalità e la struttura di questo conflitto sono tremendamente mutate nel corso del tempo e ormai è cambiata anche la natura dell'intervento italiano;
negli ultimi tempi si anche sono succedute dichiarazioni da parte del Ministro interrogato, relative all'eventualità che gli aerei italiani non si limiteranno più solo alla ricognizione ma saranno dotati di bombe che, ad avviso dell'interrogante inevitabilmente, finiranno per colpire anche la popolazione civile;

si assiste ormai a un assurdo e inutile sperpero di vite umane ma anche a uno spreco di soldi che sarebbero oggi necessari per alleviare il peso insopportabile della crisi che si riversa sui cittadini e sui lavoratori;

l'impegno di spesa per il rifinanziamento delle missioni internazionali, militari, per il 2012 è di 1 miliardo e 400 milioni di euro, di cui circa 747.650 milioni solo per la missione in Afghanistan, e pochi spiccioli per la cooperazione allo sviluppo e ricostruzione civile;

appare evidente che la presenza delle truppe occidentali in Afghanistan non solo non aiuta in alcun modo quel Paese ma rende impossibile risolvere la situazione e porre fine alla guerra -:

quali siano gli sviluppi della missione in Afghanistan, se vi sia stato un cambiamento della partecipazione italiana e se non sia necessario valutare l'opportunità di approntare subito una exit strategy, a tutela e nel pieno rispetto dell'articolo 11 della Costituzione, in base al quale l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e risoluzione dei conflitti.(4-15342)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 16 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 666
All'Interrogazione 4-15342 presentata da
ANTONIO DI PIETRO

Risposta. - In merito alla partecipazione italiana alla missione International Security Assistance Force ed ai suoi prossimi sviluppi, faccio osservare che l'Afghanistan è stato uno degli argomenti principali affrontati nell'ambito del recente vertice di Chicago, da cui è emerso un messaggio chiaro ed univoco.
A metà 2013 verrà raggiunta una pietra miliare nella missione International Security Assistance Force con l'inizio dell'ultima tranche della transizione.
A quella data International Security Assistance Force orienterà il suo sforzo prevalente verso l'assistenza ed il supporto alle forze di sicurezza afghane.
Conseguentemente inizierà un irreversibile processo di graduale e responsabile diminuzione dell'entità delle forze di International Security Assistance Force, fino al completamento della missione il 31 dicembre 2014.
Alla fine del 2014, quindi, le autorità e le forze di sicurezza afghane avranno la piena responsabilità della sicurezza su tutto l'Afghanistan.
La comunità internazionale e la Nato continueranno, tuttavia, a fornire un sostegno alle autorità afghane attraverso un rapporto di partenariato di lungo periodo con l'Afghanistan.
Su richiesta del governo afghano la Nato è pronta a studiare un nuova missione post International Security Assistance Force.
Questa nuova missione di natura «no combat» sarà notevolmente più ridotta di International Security Assistance Force, con il compito di continuare ad addestrare, consigliare ed assistere le forze di sicurezza afghane; queste ultime, nello scenario post 2014 avranno anche bisogno di un sostegno finanziario.
In questo contesto, l'orientamento dell'Italia, espresso a Chicago, è quello di concorrere nel quadro dell'alleanza atlantica e della comunità internazionale, a questa nuova missione, a partire dal 2015, sia in termini di addestratori che di sostegno finanziario, in coerenza con lo sforzo fatto in questi anni per costruire forze di sicurezza afghane efficaci ed in sintonia con l'accordo bilaterale firmato dall'Italia con l'Afghanistan a Roma nel gennaio scorso, per un partenariato strategico tra Roma e Kabul.
Quest'intendimento, che verrà ovviamente portato alle valutazioni del Parlamento, è coerente con gli sforzi fatti e con il ruolo dell'Italia di attore responsabile in seno alla comunità internazionale, dell'Unione europea e all'alleanza atlantica.
Ricordo che lo stesso Presidente della Repubblica Napolitano ha affermato che la missione italiana in Afghanistan si realizza nel pieno rispetto dei princìpi e delle circostanze stabiliti dall'articolo 11 della nostra Costituzione e che la concertazione internazionale unitamente al supporto delle autorità afghane, sono le prove inconfutabili della legittimità e della valenza del nostro impegno.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.