MINARDO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi la Sicilia orientale è stata colpita da un vero e proprio ciclone, caratterizzato da piogge torrenziali e venti fortissimi;
si è assistito ad uno scenario quasi surreale: tegole e lamiere di copertura strappate dai tetti, cartelloni pubblicitari divelti, oggetti di ogni tipo trasportati dal vento che andavano ad infrangersi su qualunque cosa sul loro percorso, strade chiuse perché bloccate da pali della luce ed alberi spesso secolari sradicati dal suolo;
in un tale scenario è facile comprendere che il settore maggiormente danneggiato sia quello agricolo, dove le coperture degli impianti serricoli sono state strappate e trasportate a centinaia di metri di distanza, colture devastate e piante gravemente danneggiate;
non è ancora possibile un bilancio completo dei danni, ma le stime, al momento, sono davvero preoccupanti;
tale situazione va ad aggravare ulteriormente lo stato delle piccole e medie imprese agricole della regione siciliana già profondamente danneggiate dalla crisi. I produttori, già fortemente penalizzati dal punto di vista infrastrutturale e dall'accordo tra Unione europea e Marocco in merito alla liberalizzazione di alcuni prodotti ortofrutticoli ed ittici, colpiti dai recenti scioperi, manifestazioni e blocchi nei trasporti, devono essere aiutati e tutelati;
l'attuale situazione non potrà che provocare la chiusura di molte aziende ed i conseguenti licenziamenti;
molte imprese sono già sull'orlo del fallimento e non riusciranno a far fronte anche agli adempimenti fiscali e contributivi -:
se non si ritenga necessario dichiarare lo stato di calamità naturale;
se non si intenda intervenire in favore delle imprese agricole assumendo iniziative anche normative per introdurre agevolazioni fiscali, facilitare l'accesso al credito e sospendere gli adempimenti fiscali e contributivi, nonché i procedimenti di riscossione. (4-15337)