ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15198

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 597 del 05/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: SANTAGATA GIULIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/03/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 05/03/2012
Stato iter:
31/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/07/2012
DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/07/2012

CONCLUSO IL 31/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15198
presentata da
GIULIO SANTAGATA
lunedì 5 marzo 2012, seduta n.597

SANTAGATA. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

sul sito istituzionale dell'assessorato alle politiche culturali e centro storico di Roma Capitale http://www.culturaroma.it/home si legge un comunicato relativo al seguente evento culturale: «Risveglio Rivoluzionario. Il 27 febbraio del 1989 una grande protesta popolare contro le misure neoliberali del governo di Carlos Andres Perez terminò con un bagno di sangue: il Caracazo. Lunedì 27 febbraio 2012, ore 19:00 presso il Nuovo Cinema Aquila in occasione dell'anniversario di "El Caracazo", in programma la proiezione del documentario "Dalla Concertazione allo sconcerto" di Liliane Blaser, e l'inaugurazione della mostra fotografica "Risveglio Rivoluzionario. Il popolo contro il neoliberalismo" in esposizione sino al 4 marzo 2012. L'iniziativa, ad ingresso libero, è organizzata dall'Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Repubblica Italiana, in collaborazione con Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico e Nuovo Cinema Aquila.»;

la seguente notizia viene riportata sul sito online www.microtalk.it, dove il giornalista Gianni Riotta, editorialista de la Stampa, si chiede: «Al cinema Aquila il Comune di Roma e l'ambasciata di Venezuela lanciano una mostra che incensa il "risveglio rivoluzionario" del despota Chavez, condannato da ogni ONG che si occupa di diritti civili. Ma perché abbiamo questa fregola per i dittatori?»;

tutte le organizzazioni internazionali che si occupano di diritti umani - Amnesty international, Human rights watch, la Commissione interamericana dei diritti civili dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa), Reporter senza frontiere - denunciano da anni il graduale indebolimento del sistema democratico venezuelano sotto la presidenza Chavez e il contestuale aggravamento della situazione dei diritti umani attraverso il sistematico attacco alla libertà di espressione, alla libertà dei lavoratori di associarsi liberamente e alla possibilità per le organizzazione che si occupano di tutela dei diritti umani di intervenire a tutela degli stessi;

appare all'interrogante inopportuno che un Capo di Stato condannato da tutte le organizzazioni che si occupano di diritti umani, venga celebrato con una mostra ospitata a Roma, città da sempre simbolo di democrazia, attenta e famosa per il rispetto dei valori e dei diritti fondamentali di tutti -:

se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, di quali elementi disponga con riguardo al rispetto dei diritti umani nella Repubblica bolivariana del Venezuela e quali siano, i suoi intendimenti in proposito. (4-15198)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 31 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 674
All'Interrogazione 4-15198 presentata da
GIULIO SANTAGATA

Risposta. - In merito all'evento organizzato dall'ambasciata della Repubblica Bolivariana di Venezuela descritto dall'interrogante, il comune di Roma ha precisato di aver assicurato la collaborazione dell'assessorato alle politiche culturali per ragioni strettamente ed esclusivamente culturali.
Per ciò che riguarda il Governo italiano, l'obiettivo è di promuovere attivamente il miglioramento della tutela dei diritti umani in Venezuela, sia sul piano culturale, sia nel quadro della strategia europea definita in materia. La situazione dei diritti umani in Venezuela resta molto critica. La sicurezza dei cittadini appare compromessa dagli elevati livelli della criminalità comune, tra i più alti in America latina. Secondo la organizzazione non governativa «Observatorio Venezolano de Violencia», si è raggiunta a fine 2011 la cifra record di 19.000 morti per cause violente nel Paese, ossia 60 omicidi ogni 100.000 abitanti. Anche sotto il profilo del rispetto dei diritti di proprietà (case, terreni, imprese) la situazione risente di un approccio governativo poco favorevole, in linea ideologica, alla loro tutela. Anche la sicurezza carceraria desta forti preoccupazioni: diverse rivolte nelle carceri hanno infatti riportato all'attenzione la questione del sovraffollamento, delle condizioni di detenzione e delle attività illecite all'interno.
Le riserve espresse da vari organismi non governativi in merito alla libertà di espressione, e la circostanza che gli oppositori politici di Chávez siano spesso stati oggetto di duri attacchi, intimidazioni e di indagini giudiziarie, sono naturalmente valutati e seguiti con molta attenzione, anche nel quadro comunitario.
Detto tutto ciò, anche grazie al costante dialogo del Governo bi- e multilaterale con Caracas, si sono registrati alcuni miglioramenti nella situazione del Paese.
Ingenti risorse sono destinate ai programmi sociali che, raddoppiate in valore dal 2007 al 2010, hanno consentito al Venezuela di raggiungere negli ultimi anni molti degli obiettivi di sviluppo del millennio, in termini di sviluppo umano, riduzione della povertà estrema, nonché nei settori dell'educazione, della sanità, dell'alimentazione e della sicurezza sociale. Progressi si sono registrati anche per quanto riguarda i diritti del fanciullo e delle donne, dei diritti delle popolazioni indigene e delle persone disabili, nonché in materia di libertà religiosa.
Occorre inoltre segnalare che la situazione dei diritti umani in Venezuela è stata esaminata approfonditamente il 7 ottobre 2011 a Ginevra, in occasione della dodicesima sessione dell'esame periodico universale, nell'ambito del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite. Anche in quella sede, numerosi Paesi hanno sottolineato i progressi compiuti dal Venezuela in tale materia, riconoscendo il forte impegno manifestato dal Governo venezuelano, dimostrato dall'accettazione di 20 raccomandazioni e dall'aver individuato, volontariamente, ulteriori 10 obiettivi su cui concentrare il proprio impegno. Lo stesso Governo del Venezuela, nel rapporto nazionale presentato sul tema, conferma la volontà di dialogo e collaborazione con il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite e con l'ufficio dell'Alto commissario per i diritti umani.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Marta Dassù.