ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15049

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 590 del 22/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: BITONCI MASSIMO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 22/02/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 22/02/2012
Stato iter:
26/04/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/04/2012
PASSERA CORRADO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/04/2012

CONCLUSO IL 26/04/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15049
presentata da
MASSIMO BITONCI
mercoledì 22 febbraio 2012, seduta n.590

BITONCI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il regio decreto n. 246 del 1938, all'articolo 1, recita espressamente: «Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni, è obbligato al pagamento del canone di abbonamento». La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l'impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la detenzione o l'utenza di un apparecchio radioricevente;

secondo una libera interpretazione di tale norma, la Rai, ha deciso di chiedere il pagamento del canone speciale a tutte quelle imprese che detengono dispositivi video destinati agli usi più vari e disparati, monitor, computer, videofonini, finanche i sistemi di videosorveglianza;

pare che il canone Rai dovrà essere pagato persino da possessori di personal computer, iphone e videofonini, compresi i professionisti con personal computer collegati a più reti;

in tutto il Paese di sono levate ovvie proteste da parte dei detentori di queste apparecchiature, ai quali Rai ha richiesto il pagamento del canone; l'esborso previsto per le aziende risulterebbe di quasi un miliardo di euro;

le associazioni dei consumatori hanno confermato che la Rai sta chiedendo il pagamento del canone a studi professionali e aziende diverse anche per il solo uso di reti aziendali collegate a personal computer via internet -:

se il Governo sia a conoscenza della situazione e non intenda assumere ogni iniziativa di competenza al fine di evitare che venga introdotto un obbligo non previsto dalle norme per estendere il pagamento del canone, come una nuova tassa, a tutte le azienda e studi professionali detentori di computer collegati a reti. (4-15049)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 26 aprile 2012
nell'allegato B della seduta n. 626
All'Interrogazione 4-15049 presentata da
MASSIMO BITONCI

Risposta. - Risale all'articolo 1 del regio-decreto n. 246 del 1938 l'obbligo del pagamento del canone di abbonamento per tutti gli «apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni».
La questione sollevata nei giorni scorsi e ripresa dagli interroganti - su quali debbano essere gli apparecchi soggetti al pagamento dei canoni speciali della Rai - ha reso necessario un celere chiarimento.
Per questa ragione il Ministero dello sviluppo economico ha già provveduto a fornire all'Agenzia delle entrate elementi esplicativi in merito.
La questione sta in questi termini.
La normativa in esame porta a riferire il pagamento del canone solo al servizio di radiodiffusione. Pertanto, non è possibile includere altre forme di distribuzione del segnale audio video (per esempio Web Radio, Web Tv) che sono basate, come dicono i tecnici, su portanti fisici diversi.
In linea generale sono, quindi, esclusi i personal computer, fissi o portatili, i tablet (come gli iPad) e gli smartphone, cioè gli strumenti suscettibili, di per sé, di connessione alla rete internet.
È però necessario, per essere più chiari, qualche ulteriore specificazione tecnica. In altre parole, dobbiamo circoscrivere il campo degli apparecchi soggetti al pagamento del canone a quelli utili alla ricezione di segnali televisivi su piattaforma terrestre e piattaforme satellitare. Tali apparecchi sono quelli caratterizzati da un sintonizzatore, che ha la funzione essenziale di prelevare il segnale di antenna nelle bande destinate al servizio di radiodiffusione e la capacità autonoma di erogare il servizio di radiodiffusione (o come veniva chiamato nel regio-decreto di radioaudizione).
Devo dire che abbiamo trovato la Rai già in linea con questa interpretazione, tanto che si è impegnata a fare tutte le necessarie azioni di chiarimento in questo senso.
L'applicazione della norma in questi termini è tra l'altro in sintonia con la strategia che questo Governo ha già iniziato ad adottare sui temi dell'agenda digitale: come sapete, infatti, ogni sforzo sarà fatto per permettere all'Italia di essere all'avanguardia del mondo digitalizzato.
Quanto all'articolo 17 del cosiddetto decreto «salva Italia», con il quale è stato introdotto l'obbligo, per le imprese e le società, di indicare nella dichiarazione dei redditi il numero dell'abbonamento speciale alla radio e alla televisione e la categoria di appartenenza, va da sé che tale obbligo ricorre nella misura in cui sussiste il correlativo obbligo di pagare il canone speciale, nei limiti sopra accennati.

Il Ministro dello sviluppo economico: Corrado Passera.