ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14926

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 586 del 15/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARANI LUCIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 15/02/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 15/02/2012
Stato iter:
01/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2012
BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/08/2012

CONCLUSO IL 01/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14926
presentata da
LUCIO BARANI
mercoledì 15 febbraio 2012, seduta n.586

BARANI. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

l'isola di Montecristo è riserva naturale dello Stato dal 1971, è inserita nella rete ecologica europea «Natura 2000» (direttiva «uccelli» e direttiva «habitat») ed infine è inclusa nel perimetro dell'area protetta come «Zona A di riserva integrale»;

l'ente parco avrebbe approvato un progetto di eradicazione di componenti floro-faunistiche aliene invasive e tutela di specie e habitat nell'arcipelago toscano;

il progetto in questione prevede, tra l'altro, anche l'eradicazione del ratto nero secondo le azioni previste nel progetto «Piano di eradicazione del ratto nero Rattus rattus nell'isola di Montecristo (arcipelago toscano)», reperibile sul sito internet www.montecristo2010.it;

dalla lettura del progetto risulta che il trattamento di derattizzazione dell'isola di Montecristo viene effettuato tramite distribuzione con elicottero di ben 26 tonnellate di esche velenose, utilizzando pellet contenente il principio attivo brodifacoum;

la scheda di sicurezza del brodifacoum indica i pericoli connessi all'utilizzo del medesimo: rischi per la salute in quanto il principio attivo è un potente anticoagulante e rischi per l'ambiente in quanto lo stesso prodotto è altamente tossico per gli organismi acquatici e può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico; inoltre, nelle informazioni ecologiche della scheda, il prodotto viene classificato come «persistente»;

la legge regionale della Toscana n. 39 del 2001 «Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche avvelenate», al comma 3 dell'articolo 2, stabilisce che al di fuori dei luoghi di cui al comma 2 (locali, fabbricati, abitazioni, depositi, opifici o cantieri di lavoro) il comune può autorizzare eventuali interventi di derattizzazione indicando nell'atto di autorizzazione la durata del trattamento e le sostanze da utilizzare;

il comune di Portoferraio, nel cui territorio ricade l'isola di Montecristo, ha disposto in data 24 gennaio 2012 con nota prot. 2235 la sospensione del nulla osta rilasciato a gennaio 2011 in attesa di ricevere dall'ente parco la documentazione progettuale che è stata approvata dal direttore dell'ente parco con provvedimento n. 822 del 28 dicembre 2011: «Approvazione del documento interventi per l'eradicazione del ratto nero Rattus rattus nell'isola di Montecristo (arcipelago toscano) nell'ambito del progetto LIFE+Montecristo 2010»;

il metodo scelto, quello dell'avvelenamento aereo, sta provocando serie polemiche e tra i contrari non ci sono solo animalisti e comitati, ma anche un ex campione del mondo di pesca sub, l'elbano Carlo Gasparri;

Gasparri ha scritto alla procura denunciando quello che lui ritiene un insulto all'ambiente e ipotizzando l'impiego di un veleno per topi a base del principio attivo brodifacoum visto che «il prodotto che dovrà essere usato è altamente tossico per gli organismi acquatici e può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente, inoltre si tratta di un prodotto persistente nel tempo»;

l'ordinanza del Ministero della salute del 14 gennaio 2010, con cui vengono prorogate e modificate le precedenti ordinanze del 18 dicembre 2008 e del 19 marzo 2009, e nella quale viene regolamentato l'uso di bocconi ed esche contenenti veleni o sostanze nocive, in deroga al divieto di abbandono di esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive, consente nelle aree protette, per motivi di salvaguardia di specie selvatiche oggetto di misure di protezione a carattere internazionale e previa comunicazione al Ministero della salute, operazioni di derattizzazione mediante rodenticidi senza l'utilizzo degli appositi contenitori di esche, a condizione che:

a) il principio attivo utilizzato come rodenticida sia a bassa persistenza ambientale al fine di evitare la contaminazione della catena alimentare e dell'ambiente (il brodifacoum come rilevato dalla scheda di sicurezza è al contrario un prodotto classificato come «persistente»);

b) sia stabilita la durata massima di permanenza nell'ambiente delle esche in relazione agli obiettivi da raggiungere sulla base della letteratura scientifica più aggiornata;

c) al termine delle operazioni le esche non utilizzate siano rimosse dall'ambiente e venga redatto un apposito verbale di chiusura dell'operazione, da inviare al Ministero della salute, nel quale sia indicato il numero di esche immesse nell'ambiente, l'area interessata dall'operazione e il numero di esche non utilizzate e rimosse al termine dell'operazione;

dalla lettura dell'ordinanza suddetta si deduce che il trattamento di derattizzazione è consentito solo da terra e che le operazioni di derattizzazione e disinfestazione devono essere effettuate con modalità tali da non nuocere in alcun modo alle persone e alle specie animali non bersaglio e, soprattutto, che al termine del trattamento le esche non utilizzate siano rimosse dall'ambiente e sia redatto un apposito verbale di chiusura dell'operazione;

sebbene sia condivisibile l'intenzione di eradicare il ratto nero dall'isola di Montecristo la suddetta modalità, lungi dall'essere mirata e selettiva, rappresenta un serio pericolo, oltre che per gli altri animali presenti sull'isola, anche per l'ambiente particolarmente protetto, andando ad inquinare le falde acquifere, il mare e a contaminare tutta la catena alimentare;

l'intervento di derattizzazione è stato eseguito nelle date del 10, 11 e 12 gennaio 2012, senza che l'ente parco abbia ancora effettuato alcuna comunicazione agli organi competenti circa l'avvenuta realizzazione, né abbia intrapreso le azioni previste dall'ordinanza sopra richiamata;

i cittadini dell'arcipelago risultano particolarmente preoccupati per le conseguenze che avrà sull'ambiente un intervento così ingente e drastico -:

se il Governo sia a conoscenza del progetto denominato «Piano di eradicazione del ratto nero Rattus rattus nell'isola di Montecristo (arcipelago toscano)» e se lo stesso sia stato sottoposto alla sua attenzione e siano state espletate a norma di legge, tutte le opportune procedure in tutte le sedi preposte;

se il Governo sia stato adeguatamente informato circa le modalità dell'intervento di derattizzazione mediante lancio di 26 tonnellate di esche velenose da elicottero sull'isola di Montecristo;

se e come ritengano possibile la rimozione delle 26 tonnellate di esche velenose distribuite con la modalità aerea su un territorio particolarmente impervio come quello di Montecristo e se e come sia possibile rimuovere le carcasse;

se il Governo intenda verificare, inoltre, visto che l'intervento risulta già effettuato, il rispetto della condizione di cui alla lettera c) dell'articolo 1 della citata ordinanza del Ministero della salute del 14 gennaio 2010. (4-14926)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata mercoledì 1 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 675
All'Interrogazione 4-14926 presentata da
LUCIO BARANI

Risposta. - In merito al progetto indicato nell'interrogazione in esame, la prefettura-ufficio territoriale del Governo di Livorno ha comunicato quanto segue.
Il progetto «Montecristo 2010: eradicazione di componenti floro-faunistiche aliene invasive e tutela di specie e habitat nell'Arcipelago Toscano», è un progetto cofinanziato dalla Commissione europea con fondi del Programma life+ che è uno degli strumenti finanziari con i quali la Commissione stessa promuove e sostiene azioni per la conservazione del patrimonio naturale degli Stati membri, sottoponendo le proposte pervenute a severe analisi istruttorie.
Il beneficiario coordinatore è il Corpo forestale dello Stato, ufficio territoriale per la biodiversità di Follonica, e gli altri soggetti partecipanti, in qualità di beneficiari associati, sono il Parco nazionale dell'arcipelago toscano, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), la società Nemo s.r.l. con sede in Firenze.
Il progetto è stato attivato nel 2010 e si concluderà nel primo semestre del 2014 e vede la partecipazione, come cofinanziatori, della regione Toscana e della provincia di Livorno: esso comprende una serie di interventi per la conservazione di habitat e specie, tutelate a livello internazionale, delle Isole di Montecristo e Pianosa.
Uno degli obiettivi del progetto è quello di tutelare la popolazione di berta minore, raro uccello marino che nidifica sull'isola di Montecristo con un contingente stimato in 400-750 coppie, pari al 3-10 per cento della popolazione mondiale.
Il ratto nero è una delle cause accertate di locali decrementi ed estinzioni di questo uccello procellaridae. A Montecristo il ratto è stato introdotto in tempi storici ed interferisce gravemente con il successo riproduttivo della berta minore, come documentato dai monitoraggi pluriennali effettuati sull'isola ed in altri sistemi insulari mediterranei. Il ratto, infatti, preda le uova ed i pulcini della berta ed azzera la produttività annuale di pressoché tutte le coppie presenti.
La rimozione di tutti i ratti da Montecristo è stata valutata dall'ISPRA, partner del progetto e massimo organo tecnico italiano in materia e dalla Commissione europea, come azione irrinunciabile per tutelare l'avifauna dell'isola.
L'intervento è condotto con l'unico sistema efficace per eliminare i ratti da un'isola come Montecristo, ossia con la distribuzione di esche tossiche.
Attualmente non esiste alcuno, tra i cosiddetti «metodi alternativi non cruenti», che consenta di raggiungere il risultato atteso, ovvero l'eliminazione di tutti i ratti da un territorio impervio e inaccessibile, di circa 1.300 ettari di superficie reale.
Il sistema utilizzato è di routine negli interventi di questo tipo, effettuati in tutto il mondo in numero sempre crescente (in circa 600 isole nel mondo sono stati eliminati i ratti con metodologie analoghe).
In particolare, l'operazione prevede che le esche siano in massima parte distribuite con un apposito strumento azionato da elicottero; solo nelle vicinanze delle residenze del personale di sorveglianza e in un'area recintata, dove sono state immesse circa 40 delle 200 capre presenti sull'isola, è stata intrapresa una distribuzione manuale mediante erogatori protetti. Inoltre, nei periodi di distribuzione massima non sono ammessi visitatori sull'isola.
La prefettura locale precisa che, inizialmente, sono stati immessi 700 grammi di principio attivo (brodifacoum) all'interno di 14 tonnellate di esche a base di cereali.
In pratica, fino ad oggi è stato distribuito solo mezzo grammo di principio attivo, in 10 chilogrammi di esche, su ciascun ettaro di superficie dell'isola, una dose ritenuta sufficiente per lo scopo prefissato.
Per quanto attiene alle valutazioni di competenza di questo Ministero, si osserva che lo stesso Ministero ha ricevuto, come previsto dall'articolo 1, comma 6, dell'ordinanza ministeriale 18 dicembre 2008 «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati», più volte rinnovata, da ultimo in data 10 febbraio 2012, la relazione, protocollo 0000743-A-17/01/2012, dell'Ente parco nazionale arcipelago toscano relativa alle operazioni di derattizzazione nell'isola di Montecristo.
Nella relazione pervenuta vengono brevemente riassunte le finalità, le modalità di esecuzione del progetto life+ denominato «Montecristo 2010 - eradicazione di componenti floro-faunistiche aliene invasive e tutela di specie e habitat nell'arcipelago Toscano», nonché alcune caratteristiche del principio attivo utilizzato (brodifacoum).
Al fine di verificare la correttezza dell'intervento posto in essere ed il rispetto delle disposizioni previste dall'ordinanza, il Ministero della salute ha chiesto un parere tecnico-scientifico al centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria istituito presso l'istituto zooprofilattico sperimentale delle regioni Lazio e Toscana. Dalla lettura di tale relazione, pervenuta in data 3 marzo 2012, è emerso che il principio attivo utilizzato è a rilevante persistenza ambientale e di scarsa degradabilità.
Inoltre, si precisa che anche la normativa comunitaria concernente l'immissione sul mercato dei biocidi (direttiva 2010/10/UE della Commissione europea del 9 febbraio 2010 inerente la modifica della direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio), indica il brodifacoum come principio attivo a rischio di potenziale persistenza, bioaccumulo e tossicità, e per questo motivo prevede l'obbligo di utilizzare scatole per esche a chiusura protetta e resistenti alle manomissioni.
Da quanto sopra riportato, il brodifacoum non avrebbe dovuto essere utilizzato senza i prescritti contenitori, secondo quanto previsto al citato articolo 1, comma 6, dell'ordinanza ministeriale, ma sarebbe stato opportuno l'utilizzo di un principio attivo alternativo, altrettanto efficace ma meno dannoso per l'ambiente e gli animali.
Il Ministero della salute, pertanto, ha intrapreso le necessarie iniziative, richiedendo all'ente esecutore del progetto di motivare la scelta del brodifacoum, contravvenendo a quanto espressamente disposto dalla ordinanza ministeriale, nonché l'invio di copia del verbale di chiusura delle operazioni.
Da ultimo, questo Ministero ha ritenuto di dover formalmente informare la competente procura della Repubblica dell'intera vicenda.

Il Ministro della salute: Renato Balduzzi.