GARAVINI e PORTA. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
la condizione degli italiani residenti all'estero, sotto il profilo dei servizi amministrativi e dell'esigibilità dei diritti sociali, ha subito un obiettivo e progressivo arretramento a causa, da un lato, della contrazione della rete diplomatico-consolare e della scarsa dotazione di personale, dall'altro, della limitazione degli interventi di carattere assistenziale e previdenziale;
a fronte di questa situazione, i patronati italiani operanti all'estero si sono sempre più caratterizzati come una struttura di vero e proprio segretariato sociale e di mediazione tra gli utenti e i diversi rami dell'amministrazione dello Stato, surrogando di fatto alcune funzioni di servizio ai cittadini, che non sempre si sono dimostrate adeguate attraverso le prestazioni dell'amministrazione pubblica;
l'impegno dei patronati, che spesso va al di là dei loro compiti istituzionali, è apprezzato da un vasto numero di cittadini all'estero, che lo considerano essenziale per la tenuta sociale delle comunità;
il Governo presieduto dal senatore Monti e, in particolare, alcuni suoi componenti, sulle politiche migratorie hanno dimostrato una volontà di dialogo e di apertura ad un nuovo confronto, dopo anni di chiusura e di disimpegno;
un segnale di questo nuovo atteggiamento è costituito dal recente incontro tra il Ministro interrogato e il presidente dell'Inps Antonio Mastropasqua, nel quale si sono affrontati i temi della semplificazione delle procedure, dell'informatizzazione e della verifica delle pratiche pensionistiche, oltre che di un più attento sostegno previdenziale alle imprese straniere che intendano operare in Italia;
l'incontro tra il Ministro e il presidente Mastropasqua, ha consentito di ipotizzare la messa a punto di un possibile accordo tra il Ministero degli affari esteri e l'Inps, volto a migliorare la gestione del sistema pensionistico degli italiani all'estero e a semplificare le procedure ad esso connesse;
una tale ipotesi, da considerare con favore, resterebbe parziale e insufficiente se non fosse accompagnata dalla stipula della convenzione tra il Ministero degli affari esteri e i patronati, che della prima rappresenta la più importante traduzione operativa;
tale possibilità è espressamente prevista dalla legge 30 marzo 2001, n. 152, recante «Nuova disciplina per gli istituti di Patronato e di assistenza sociale», che agli articoli 7 e 8 riconosce ai patronati italiani l'attività d'informazione e assistenza a favore anche dei residenti all'estero, e, all'articolo 11, prevede lo svolgimento di attività di supporto alle autorità diplomatiche e consolari, sulla base di apposite convenzioni con il Ministero degli affari esteri -:
se non ritenga opportuno arrivare al più presto alla stipula della convenzione con i patronati italiani, per consentire, alle strutture consolari di essere formalmente supportate nei loro crescenti e complessi compiti, e ai cittadini di godere di una più efficace erogazione dei servizi. (4-14861)