ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14831

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 584 del 09/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: CECCACCI RUBINO FIORELLA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 09/02/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO POPOLO DELLA LIBERTA' 09/02/2012
CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA' 09/02/2012
FRASSINETTI PAOLA POPOLO DELLA LIBERTA' 09/02/2012
GIAMMANCO GABRIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 09/02/2012
MANNUCCI BARBARA POPOLO DELLA LIBERTA' 09/02/2012
REPETTI MANUELA POPOLO DELLA LIBERTA' 09/02/2012
SCANDROGLIO MICHELE POPOLO DELLA LIBERTA' 09/02/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/02/2012
Stato iter:
09/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2012
CLINI CORRADO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/07/2012

CONCLUSO IL 09/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14831
presentata da
FIORELLA CECCACCI RUBINO
giovedì 9 febbraio 2012, seduta n.584

CECCACCI RUBINO, CATANOSO, CAZZOLA, FRASSINETTI, GIAMMANCO, MANNUCCI, REPETTI e SCANDROGLIO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:


secondo il quotidiano Corriere Fiorentino il parco nazionale dell'arcipelago toscano, la regione Toscana e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali avrebbero concordato un progetto riguardante un intervento di derattizzazione da effettuare sull'isola di Montecristo, nel comune di Portoferraio (Livorno);

l'operazione verrebbe compiuta attraverso l'impiego di ventisei tonnellate di esche avvelenate lanciate sull'isola da un aeroplano in volo con un veleno contenente un principio attivo brodifacoum altamente tossico per gli organismi acquatici e, considerata anche la sua forte persistenza nel tempo, potenzialmente capace di provocare a lungo termine effetti negativi sull'ambiente;

il presupposto dell'iniziativa in questione sembrerebbe consistere nella necessità di salvaguardia delle specie animali residenti sull'isola di Montecristo, perseguendo - come testualmente emerge dalla stampa - lo scopo di «salvare la biodiversità» ivi presente;

emerge chiaramente l'intrinseca contraddittorietà della suddetta operazione se si considera che il prescelto metodo dell'avvelenamento aereo non è in grado di fornire alcuna garanzia sull'assunzione effettiva delle esche da parte dei soli animali da eliminare, al contrario comportando l'elevato ed inevitabile rischio di avvelenamento di tutta ed indistintamente la fauna terrestre ed acquatica;

l'intervento di derattizzazione, se posto in essere nelle modalità sopra descritte, potrebbe peraltro assumere, a giudizio degli interroganti eventuali profili di rilievo penale (maltrattamento di animali);

è necessario ricordare l'ordinanza del Ministero della salute del 14 gennaio 2010 - Proroga e modifica dell'ordinanza 18 dicembre 2008, come modificata dall'ordinanza 19 marzo 2009, recante: «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati» - la quale all'articolo 1, comma 1, lettera c), prescrive che «Le operazioni di derattizzazione e disinfestazione, eseguite da ditte specializzate, devono essere effettuate con modalità tali da non nuocere in alcun modo alle persone e alle specie animali non bersaglio (...)»;

sulla base di quanto divulgato dalla stampa, appare poi quanto mai inconsueto il presunto mancato coinvolgimento del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nell'ambito di un progetto che riguarda specificamente un territorio dichiarato «parco nazionale», considerando tra l'altro che, all'articolo 1, comma 1, lettera d), della sopra citata ordinanza si stabilisce che «nelle aree protette per motivi di salvaguardia di specie selvatiche oggetto di misure di protezione a carattere internazionale, ove esse siano particolarmente minacciate dai ratti, è possibile effettuare, previa comunicazione al Ministero della salute, operazioni di derattizzazione mediante rodenticidi senza l'utilizzo degli appositi contenitori di esche a condizione che: a) il principio attivo utilizzato come rodenticida sia a bassa persistenza ambientale al fine di evitare la contaminazione della catena alimentare e dell'ambiente; b) sia stabilita la durata massima di permanenza nell'ambiente delle esche in relazione agli obiettivi da raggiungere, sulla base della letteratura scientifica più aggiornata; c) al termine dell'operazione le esche non utilizzate siano rimosse dall'ambiente e venga redatto un apposito verbale di chiusura dell'operazione, a cura del responsabile della stessa, nel quale sia indicato il numero di esche immesse nell'ambiente, l'area interessata dall'operazione e il numero di esche, non utilizzate e rimosse al termine dell'operazione. Il suddetto verbale, inviato in copia al Ministero della salute, è a disposizione delle autorità competenti per eventuali controlli» -:

se i Ministeri interrogati siano stati effettivamente coinvolti in tale progetto e con quale ruolo;

quanti e quali animali siano oggetto della derattizzazione annunciata e da chi sia stato effettuato tale censimento, quando e con quale metodica;

se non ritengano di dover assumere ogni iniziativa di competenza per pervenire al ritiro del progetto o per prevedere un divieto di derattizzazione, in ottemperanza alla normativa vigente sui diritti degli animali e all'ordinanza ministeriale a tutela della salute e dell'incolumità pubblica e dell'ambiente, utilizzando metodi alternativi non cruenti per risolvere la questione. (4-14831)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 9 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 662
All'Interrogazione 4-14831 presentata da
FIORELLA CECCACCI RUBINO

Risposta. - Per quanto indicato nell'interrogazione di cui all'oggetto, riguardante l'intervento di derattizzazione da effettuarsi sull'isola di Montecristo, nel comune di Portoferrario, si rappresenta quanto segue.
Il progetto in questione è co-finanziato dal programma Life + della Commissione europea e viene seguito con attenzione ed interesse da parte del Ministero dell'ambiente.
Il beneficiario coordinatore del progetto è il corpo forestale dello Stato, gli altri beneficiari associati sono il parco nazionale dell'arcipelago toscano, l'ISPRA, la società Nemo e, come cofinanziatori, compaiono anche la provincia di Livorno e la regione Toscana.
In tale contesto, è stata condotta dai beneficiari una lunga, attenta e rigorosa disamina di tutti gli aspetti tecnici della derattizzazione dell'isola di Montecristo, con particolare riferimento ai possibili rischi ambientali: l'intero progetto è stato, quindi, vagliato e approvato dalla Commissione Europea ed è finalizzato all'eradicazione della popolazione di ratti sull'isola, quale importante misura per migliorare lo stato di conservazione di specie di uccelli protetti da direttive comunitarie e convenzioni internazionali durante il delicato periodo riproduttivo.
Analoghi interventi di derattizzazione sono stati sperimentati ed attuati con successo in svariate isole sia in Italia (Giannutri, Zannone, Pianosa) sia in altri paesi, senza pregiudicare lo stato di conservazione delle specie non bersaglio. Si tratta di interventi auspicati e sostenuti a livello dell'Unione europea, in linea con le raccomandazioni di numerose convenzioni internazionali e della IUCN. Lo stesso ISPRA è del parere che la derattizzazione dell'isola di Montecristo costituisce una delle più importanti azioni condotte nel Mediterraneo a tutela degli uccelli marini e per la rinaturalizzazione dei sistemi micro insulari. Anche importanti associazioni ambientaliste hanno dato pieno sostegno al progetto.
In merito a possibili impatti negativi dell'azione, ISPRA precisa che sia stata messa in opera ogni realistica forma di contenimento/mitigazione degli stessi, pur nella consapevolezza che eventuali effetti indesiderati potranno essere riscontrati, ma dovranno essere valutati come costo inevitabile a fronte di vantaggi di entità ben superiore.
Rispetto a presunti contrasti con la normativa sanitaria vigente, il corpo forestale dello Stato ha segnalato come il progetto sia stato condiviso dal Ministero della sanità, che ha anche emanato una specifica ordinanza (14 gennaio 2010, articolo 1, comma 6) per consentire interventi come quello in questione.
Gli animali coinvolti direttamente dall'operazione di derattizzazione risultano essere i ratti ed i topi propriamente detti esclusi dal regime di protezione previsto dalla normativa vigente.
Infine, si precisa che il volume di 26 tonnellate di esche da distribuire rappresenta il massimo programmato ma, in base alle previsioni dei tecnici impegnati, la quantità di esche da utilizzare effettivamente potrà essere sensibilmente inferiore.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Corrado Clini.