CECCACCI RUBINO, CATANOSO, CAZZOLA, FRASSINETTI, GIAMMANCO, MANNUCCI, REPETTI e SCANDROGLIO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
secondo il quotidiano Corriere Fiorentino il parco nazionale dell'arcipelago toscano, la regione Toscana e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali avrebbero concordato un progetto riguardante un intervento di derattizzazione da effettuare sull'isola di Montecristo, nel comune di Portoferraio (Livorno);
l'operazione verrebbe compiuta attraverso l'impiego di ventisei tonnellate di esche avvelenate lanciate sull'isola da un aeroplano in volo con un veleno contenente un principio attivo brodifacoum altamente tossico per gli organismi acquatici e, considerata anche la sua forte persistenza nel tempo, potenzialmente capace di provocare a lungo termine effetti negativi sull'ambiente;
il presupposto dell'iniziativa in questione sembrerebbe consistere nella necessità di salvaguardia delle specie animali residenti sull'isola di Montecristo, perseguendo - come testualmente emerge dalla stampa - lo scopo di «salvare la biodiversità» ivi presente;
emerge chiaramente l'intrinseca contraddittorietà della suddetta operazione se si considera che il prescelto metodo dell'avvelenamento aereo non è in grado di fornire alcuna garanzia sull'assunzione effettiva delle esche da parte dei soli animali da eliminare, al contrario comportando l'elevato ed inevitabile rischio di avvelenamento di tutta ed indistintamente la fauna terrestre ed acquatica;
l'intervento di derattizzazione, se posto in essere nelle modalità sopra descritte, potrebbe peraltro assumere, a giudizio degli interroganti eventuali profili di rilievo penale (maltrattamento di animali);
è necessario ricordare l'ordinanza del Ministero della salute del 14 gennaio 2010 - Proroga e modifica dell'ordinanza 18 dicembre 2008, come modificata dall'ordinanza 19 marzo 2009, recante: «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati» - la quale all'articolo 1, comma 1, lettera c), prescrive che «Le operazioni di derattizzazione e disinfestazione, eseguite da ditte specializzate, devono essere effettuate con modalità tali da non nuocere in alcun modo alle persone e alle specie animali non bersaglio (...)»;
sulla base di quanto divulgato dalla stampa, appare poi quanto mai inconsueto il presunto mancato coinvolgimento del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nell'ambito di un progetto che riguarda specificamente un territorio dichiarato «parco nazionale», considerando tra l'altro che, all'articolo 1, comma 1, lettera d), della sopra citata ordinanza si stabilisce che «nelle aree protette per motivi di salvaguardia di specie selvatiche oggetto di misure di protezione a carattere internazionale, ove esse siano particolarmente minacciate dai ratti, è possibile effettuare, previa comunicazione al Ministero della salute, operazioni di derattizzazione mediante rodenticidi senza l'utilizzo degli appositi contenitori di esche a condizione che: a) il principio attivo utilizzato come rodenticida sia a bassa persistenza ambientale al fine di evitare la contaminazione della catena alimentare e dell'ambiente; b) sia stabilita la durata massima di permanenza nell'ambiente delle esche in relazione agli obiettivi da raggiungere, sulla base della letteratura scientifica più aggiornata; c) al termine dell'operazione le esche non utilizzate siano rimosse dall'ambiente e venga redatto un apposito verbale di chiusura dell'operazione, a cura del responsabile della stessa, nel quale sia indicato il numero di esche immesse nell'ambiente, l'area interessata dall'operazione e il numero di esche, non utilizzate e rimosse al termine dell'operazione. Il suddetto verbale, inviato in copia al Ministero della salute, è a disposizione delle autorità competenti per eventuali controlli» -:
se i Ministeri interrogati siano stati effettivamente coinvolti in tale progetto e con quale ruolo;
quanti e quali animali siano oggetto della derattizzazione annunciata e da chi sia stato effettuato tale censimento, quando e con quale metodica;
se non ritengano di dover assumere ogni iniziativa di competenza per pervenire al ritiro del progetto o per prevedere un divieto di derattizzazione, in ottemperanza alla normativa vigente sui diritti degli animali e all'ordinanza ministeriale a tutela della salute e dell'incolumità pubblica e dell'ambiente, utilizzando metodi alternativi non cruenti per risolvere la questione. (4-14831)