ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14758

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 581 del 02/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: BOSSA LUISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/02/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PICCOLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 02/02/2012
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 02/02/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/02/2012
Stato iter:
11/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2012
RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/12/2012

CONCLUSO IL 11/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14758
presentata da
LUISA BOSSA
giovedì 2 febbraio 2012, seduta n.581

BOSSA, PICCOLO e ANDREA ORLANDO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

il 3 maggio del 2011, a pochi giorni dalle amministrative per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale di Quarto flegreo, in provincia di Napoli, una operazione anticamorra ha portato all'arresto di 39 persone e al sequestro di beni per oltre un miliardo di euro ai danni del clan Polverino;

tra gli arrestati durante quel blitz figurava anche Armando Chiaro, capolista del Popolo della libertà alle elezioni e, nonostante l'arresto, eletto in consiglio comunale con ben 385 preferenze; successivamente, Chiaro è stato sospeso dal prefetto;

tra gli arrestati anche un altro candidato al consiglio comunale. Salvatore Camerlingo, in lizza con «Noi Sud» con il centrodestra, ma non eletto;

gli atti di quell'indagine portarono alla luce un complesso intreccio tra affari, imprese e criminalità organizzata, con un ruolo chiave per il sopra menzionato Chiaro, che appariva come il tratto di unione tra i vari interessi speculativi sul territorio e la casa comunale;

il 23 dicembre 2011, le forze dell'ordine hanno portato a termine un nuovo sequestro di beni, riconducibili al clan camorristico dei Polverino, nelle zone di Quarto, Marano, Forio d'Ischia e Fuorigrotta, per un valore di oltre 27 milioni di euro;

secondo notizie di stampa, il sequestro a carico di 27 soggetti presunti affiliati al clan Polverino con la materiale disponibilità di numerosi beni mobili e immobili, sarebbe avvenuto grazie anche alle determinanti rivelazioni di Roberto Perrone, un collaboratore di giustizia, che prima del suo pentimento controllava parte degli affari dei Polverino relativi a investimenti nel settore edile;

sempre secondo la stampa quotidiana, Roberto Perrone, in un recentissimo interrogatorio, avrebbe fatto il nome di un attuale consigliere comunale, con il quale in passato avrebbe fatto investimenti immobiliari per i clan dei Polverino e la cui identità non sarebbe stata resa nota perché secretata dai magistrati della Direzione investigativa antimafia;

da recenti notizie di stampa, pubblicate nei giorni scorsi, risulterebbe, altresì, il coinvolgimento nella vicenda anche di esponenti politici di rilievo provinciale e regionale;

la maxi inchiesta condotta dai magistrati della Direzione investigativa antimafia e dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli ha svelato la potente e ramificata organizzazione del clan camorristico dei Polverino, capace di estendere le sue attività dall'importazione di droga, all'imprenditoria edile, al comparto alimentare fino agli investimenti nel settore turistico ed alberghiero sviluppato soprattutto in Spagna;

pochi giorni fa, in Veneto, nel Padovano, è stato arrestato Nicola Imbriani, 56 anni, originario di Quarto, ritenuto il braccio destro del boss Giuseppe Polverino; si nascondeva in un appartamento di Brugine, in provincia di Padova. Era con il suo autista-guardaspalle, Giorgio Cecere, 36 anni, con precedenti penali, e con Salvatore Sciccone, 51 anni, residente a Brugine ma originario di Mugnano (Napoli); Imbriani era una figura di spicco, aveva il compito, secondo gli inquirenti, di reinvestire i soldi del clan nel settore dell'edilizia privata ed era il referente di fatto della lista Noi Sud entrata nella coalizione a sostegno del candidato sindaco Massimo Carandente Giarrusso;

uno degli arrestati con Imbriani, Giorgio Cecere, è stato candidato alle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Quarto per la lista Noi Sud;

secondo notizie di stampa, dopo l'arresto dell'imprenditore Nicola Imbriani, nell'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli ci sarebbe anche una informativa dei carabinieri di Napoli in cui si fa riferimento ad un consigliere comunale di Quarto attualmente in carica che era «intento a dialogare amichevolmente con il boss Roberto Perrone», prima che questi finisse in cella a maggio; strettissimo riserbo viene mantenuto sull'identità del politico -:

se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti; se non ritenga che il quadro delineato sia tale da far temere una pesante infiltrazione della camorra nella vita sociale, economica e politica della città di Quarto flegreo, e quali iniziative intenda assumere per verificare se l'amministrazione comunale di Quarto sia a rischio di collusioni con la malavita organizzata e se non ritenga opportuno, nell'ambito delle proprie competenze, disporre l'accesso agli atti al fine di tale verifica. (4-14758)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 11 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 732
All'Interrogazione 4-14758 presentata da
LUISA BOSSA

Risposta. - Con l'interrogazione in esame viene chiesto al Ministero dell'interno quali azioni siano state poste in essere per evitare possibili condizionamenti da parte della criminalità organizzata al libero esercizio del voto nelle scorse consultazioni elettorali dei 15 e 16 maggio 2011, nella provincia di Napoli.
Inoltre, si chiede quali misure necessarie il Ministero dell'interno intende assumere nei confronti dell'amministrazione comunale di Quarto, sempre nella citata Provincia.
Preliminarmente, assicuro che questo Ministero, per il tramite della prefettura di Napoli, segue con grande attenzione le citate vicende, e che la problematica è stata oggetto di specifico approfondimento in occasione di appositi comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica.
In particolare nel corso dei vari comitati è stato deciso di intensificare le attività di monitoraggio ed info-investigative da parte delle forze dell'ordine in modo da prevenire il verificarsi di qualsiasi situazione che potesse incidere nella libera espressione del voto.
Nei comuni della provincia di Napoli, interessati alla tornata elettorale per l'elezione del sindaco ed il rinnovo dei consiglio comunale, sono stati disposti mirati servizi volti sia alla prevenzione che alla repressione di eventuali turbative.
Nell'ambito delle attività preparatorie connesse alle citate consultazioni amministrative, la prefettura di Napoli ha disposto un controllo circa l'insussistenza in capo ai candidati, ammessi alle elezioni amministrative, delle cause ostative di cui all'articolo 58 Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, per garantire che le operazioni elettorali si svolgessero in un clima di massima trasparenza, scevro da qualsiasi forma di condizionamento o di inquinamento.
Gli accertamenti, affidati alle forze dell'ordine hanno portato alla cancellazione dalle liste di 5 candidati consiglieri per il comune capoluogo per i quali erano emersi elementi di controindicazione.
La stessa prefettura ha impartito disposizioni, volte a richiamare l'attenzione di amministratori e presidenti di seggio sul rigoroso rispetto della normativa vigente in materia elettorale, in particolare sono state invitate le amministrazioni comunali al rispetto delle disposizioni relative alle modalità di aggiornamento e sostituzione della tessera elettorale.
Inoltre, per evitare una possibile duplicazione del voto da parte dei rappresentanti di lista sono state diramate apposite disposizioni ai presidenti di seggio.
Anche le vicende che investono l'amministrazione comunale di Quarto, seguite con grande attenzione da questo Ministero, sono state oggetto di approfondimento in diverse riunioni tecniche di coordinamento interforze presso la prefettura di Napoli.
Il 9 luglio 2012, il nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Napoli ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione nei confronti di venti persone e contestualmente ha notificato 4 informazioni di garanzia, emessi dalla direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di affiliati e fiancheggiatori del clan «Polverino», ritenuti responsabili di concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d'ufficio, corruzione e falsità in atti pubblici con l'aggravante del metodo mafioso.
Tali perquisizioni hanno riguardato la casa comunale e le abitazioni private di alcuni amministratori, tra cui anche quella del sindaco.
Nella riunione tecnica di coordinamento interforze del 17 luglio 2012 si è convenuto, sulla sussistenza di elementi sufficienti per chiedere l'esercizio dei poteri d'accesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 4 del decreto-legge n. 629 del 1982 presso il comune di Quarto.
Il 31 luglio 2012 è stata nominata, quindi, una commissione d'indagine per una verifica della sussistenza di eventuali fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nell'ambito di quell'amministrazione.
I lavori della commissione sono tuttora in corso.
Pochi giorni prima, il 10 luglio 2012, il sindaco del comune di Quarto aveva rassegnato le dimissioni dalla carica che hanno provocato lo scioglimento del consiglio comunale e la nomina dei commissario straordinario.
Per quanto attiene alla vicenda del neoeletto consigliere comunale sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, si osserva che il prefetto di Napoli, con decreto del 27 giugno 2011, aveva accertato la sussistenza della causa di sospensione di diritto alla carica.
Il consiglio comunale di Quarto, nel prendere atto del provvedimento dei prefetto, aveva provveduto alla surroga con il primo dei non eletti.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Saverio Ruperto.