ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14696

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 579 del 31/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 31/01/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 31/01/2012
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
CLINI CORRADO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14696
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
martedì 31 gennaio 2012, seduta n.579

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

con l'interrogazione n. 4-10287 si evidenziavano le problematiche connesse alla presenza di amianto nel sito ex fornace Corvaia di Golfarolo, comune di Oricola (Aquila);

nella seconda quindicina del mese di gennaio 2012, risultano iniziati i lavori di sgombero e/o bonifica del suddetto sito poiché secondo quanto riferito da esponenti l'Associazione italiana esposti amianto (AIEA) - sono stati rimossi i sigilli d'ingresso al sito;

c'è movimento di uomini e macchine di scavo, taglio, movimentazione terra, e altro;

il dipartimento di prevenzione dell'ASL, informato via telefono il 23 e il 25 e via e-mail il 24 del mese di gennaio 2012, ha confermato i lavori;

si tratta di un sito dove un capannone di diecimila metri quadri in cemento/amianto è stato aggredito da fattori antropici e naturali, oggetto da circa un ventennio di sfaldamenti e crolli, e un cedimento definitivo accrescerebbe a dismisura l'amianto aerodisperso con effetti verosimilmente devastanti per la popolazione residente;

tuttavia, nonostante l'inizio dei lavori in un sito così delicato da un lato e pericoloso dall'altro, non vi è alcuna evidenza di inizio lavori, né di cartelli di avviso per la popolazione residente né risulta la presenza di personale «qualificato» (con apposite tute, maschere protettive, specifiche attrezzature, e altro);

tale situazione fa temere che lo sgombero dell'amianto avvenga in violazione della prevista normativa, con il rischio di contaminare ulteriormente e pesantemente l'ambiente di fibre aerodisperse e di sottoporre i cittadini a grave contaminazione;

si fa presente che gli esami ARTA hanno rilevato sensibili quantitativi di polveri amiantifere giacenti sul terreno del sito; per cui se gli attuali lavori in corso fossero soltanto finalizzati all'ampliamento della strada di accesso e allo sgombero di terra/vegetazione dall'interno della fornace essi dovrebbero essere svolti da ditta qualificata, autorizzata e iscritta con tutte le protezioni e cautele del caso -:

se quanto riferito in premessa sia vero;

quale sia il nominativo/ragione sociale della ditta incaricata dei lavori e se sia regolarmente iscritta all'apposito elenco del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

quali ulteriori iniziative di competenza si intendano adottare per assicurare che i lavori avvengano nel pieno rispetto delle norme sullo smaltimento dell'amianto nell'interesse della salute dei cittadini e dell'ambiente;
di quali ulteriori informazioni disponga il Governo in merito ai fatti riferiti in premessa.(4-14696)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-14696 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - Per quanto indicato nell'interrogazione di cui all'oggetto, riguardante l'esposizione all'amianto aerodisperso presso il sito ex fornace Corvaia di Oricola (L'Aquila), si rappresenta che la criticità segnalata era già conosciuta da questo Ministero a seguito di diverse segnalazioni pervenute dai cittadini di quella città, con le quali si denunciava la presenza di 10.000 metri quadrati di eternit e di altri rifiuti pericolosi sul territorio, nonché la mancanza di misure di prevenzione, messa in sicurezza e bonifica intraprese a tutela dell'ambiente.
In seguito ai sopralluoghi effettuati, anche con l'ausilio dell'A.S.L. di Avezzano, con nota del 21 novembre 2008, l'agenzia regionale per la tutela dell'ambiente di L'Aquila, ha comunicato a questo Ministero la presenza di amianto a matrice friabile del tipo crisotilo e crocidolite in situ e, a parere della stessa agenzia, i rifiuti pericolosi contenenti amianto dovevano essere smaltiti nei tempi e nei modi idonei; le operazioni di rimozione dovevano avvenire previa adozione di tutte le misure atte a tutelare i lavoratori addetti alla bonifica ed a garantire la salute pubblica.
Pertanto, con ordinanza n. 21 del 13 settembre 2007, il sindaco del comune ha ordinato al signor Mario Di Berardino, in qualità di proprietario del terreno su cui insisteva la «ex fornace Corvaia», di provvedere, entro 30 giorni alla rimozione ed allo smaltimento dei materiali contenenti amianto, nonché all'adozione dei provvedimenti provvisori atti ad evitare che i predetti materiali restassero sotto l'azione degli agenti atmosferici.
Contestualmente, veniva realizzata dall'ufficio tecnico del comune la delimitazione e la messa in sicurezza dell'area con opportuna recinzione.
In seguito all'ordinanza comunale del 13 marzo 2008, dalla quale emergeva che alcun intervento prescritto era stato posto in essere dal proprietario dell'area, la struttura ex fornace e la relativa area di pertinenza sono state poste sotto sequestro ex articolo 354 c.p.p., da parte della Guardia di finanza di Avezzano, sequestro successivamente convalidato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale territorialmente competente con provvedimento del 2 aprile 2008 (procedimento penale n. 698/08).
Con sentenza del 16 settembre 2009, il tribunale di Avezzano ha condannato l'imputato alla pena di anni uno e mesi due di arresto ed euro 7.000,00 di ammenda, nonché al pagamento delle spese processuali. Visto l'articolo 256, comma 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006 è stata altresì ordinata al signor Di Berardino la bonifica, il ripristino dello stato dei luoghi e la confisca dell'area sulla quale è realizzata la discarica abusiva.
A seguito di segnalazioni pervenute al dipartimento di prevenzione - servizio di igiene, epidemiologia e sanità pubblica (in seguito SIESP) della azienda sanitaria locale competente, da cittadini residenti nella località interessata, in data 26 gennaio ultimo scorso, è stato effettuato un sopralluogo da personale medico e tecnico del SIESP stesso, svoltosi alla presenza del signor Di Berardino, nel corso del quale si riscontrava la presenza di maestranze della ditta «Codiber s.r.l.» a lavoro all'interno del sito.
Con l'avvenuto dissequestro dell' area da parte della Corte d'Appello di L'Aquila (ordinanza n. 1776/11 del 1o dicembre 2011), disposto affinché potessero iniziare i lavori di bonifica da parte della ditta «gestioni ambientali s.r.l.» di Anguillara (Roma), il proprietario del sito ha presento una dichiarazione attestante la realizzazione della viabilità del cantiere, con lavori che si erano comunque già conclusi all'atto del sopralluogo del Siesp.
Il piano di lavoro presentato dalla società gestioni ambientali s.r.l., società regolarmente iscritta all'albo nazionali gestori ambientali di questo Ministero (n. RM/001825), è stato esaminato con esito favorevole dal servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (Spsal) della azienda sanitaria locale medesima.
Da ultimo si rappresenta che, con nota del 23 maggio 2012, il comune di Oricola ha comunicato che il proprietario della ex fornace di laterizi ha provveduto alla completa rimozione ed allo smaltimento della copertura in cemento-amianto dell'edificio.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Corrado Clini.