DI STANISLAO. -
Al Ministro della difesa, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
il poligono di Capo Frasca è utilizzato anche da aeronautiche e dalle marine italiane, e non solo, infatti accordi internazionali prevedono che in quei luoghi si esercitino anche le aereonautiche tedesche e Nato per esercitazioni di tiro a fuoco aria-terra e mare-terra;
il sito della regione Sardegna sottolinea che l'area del poligono occupa una superficie a terra di 14 chilometri quadrati e impegna un'«area di sicurezza a mare» interdetta alla navigazione, è però chiaro che la presenza del poligono abbia delle ricadute sul territorio tra le quali il divieto di esercitare la pesca e la presenza di ordigni inesplosi in mare e in terra;
il poligono militare di Capo Frasca ha una estensione di circa 1416 ettari ovvero 25 chilometri di sviluppo costiero. Alcune ricerche dimostrerebbero che nelle comunità limitrofe all'area del poligono sarebbero in crescita i tumori: linfomi e della tiroide. Si tratterebbe di una zona pericolosa quando quella di Quirra, eppure poco, molto poco si dice sul poligono interforze di Capo Frasca;
prima della conclusione della guerra del Vietnam le esercitazioni statunitensi avvenivano proprio a Capo Frasca, solo nel 1998 sembra in quell'area di terra di Sardegna vengono sperimentati e provati gli aerei A10 Apache, aerei che a quanto sembra montavano armamento all'uranio impoverito;
il colonnello Alfredo Nazzi, comandante dell'aeroporto di Decimomannu e dell'area Arbus e Marceddì, dichiara che a Capo Frasca solo proiettili inerti, che non c'è nessun pozzo artesiano nel poligono;
invece pare proprio che il pozzo artesiano esiste, e che anche i militari segnalino da anni la cosa ai vertici, gli impianti servirebbero a pescare acqua contaminata dal sottosuolo;
qualche mese fa la stampa locale ha dato risalto al caso di Giovarmi Madeddu, maresciallo, che tra il 1968 al 1987 ha lavorato nel poligono di Capo Frasca, con l'incarico di armiere nelle guerre simulate che in quegli anni venivano ospitate nel poligono. Madeddu ha un linfoma diffuso a grandi cellule. Non si tratta di un caso isolato, ma altre persone, forse 18 sono state colpite da un simile tumore al sistema emolinfatico, la sindrome per altro è uguale a quella di alcuni militari all'estero e presente anche in chi ha operato con l'uranio impoverito nell'area di Quirra;
il giornale Nuova Sardegna ha intervistato il maresciallo Madeddu che afferma come a Capo Frasca non sia stata mai effettuata una vera bonifica del territorio, sono stati lasciati per venti-trent'anni i residui delle esercitazioni delle Forze armate di tutto il mondo. Ricorda soprattutto una radura, dove si accumulavano i proiettili. Quando pioveva si creavano dei pantani e l'acqua poi filtrava nel terreno. La stessa acqua che poi - attraverso un sistema di pozzi artesiani - veniva utilizzata per ogni uso nel poligono o nei vicini poderi. E in diversi casi l'Asl ha rilevato anomalie e impedito che venisse utilizzata per scopi alimentari;
di recente anche il comune di Arbus ha chiesto all'assessorato regionale della sanità un nuovo impegno per accelerare al massimo l'avvio delle indagini epidemiologiche sui residenti in aree militari della Sardegna -:
se il Governo sia a conoscenza delle informazioni citate in premessa e quali siano i dati in suo possesso;
se risultino vere le notizie concernenti le mancate azioni di bonifica del territorio del poligono di Capo Frasca e la presenza di acqua contaminata, se si siano mai effettuate indagini ed analisi sulle morti sospette e se non si ritenga di dover intervenire per avviare indagini epidemiologiche sui residenti in aree militari della Sardegna. (4-14562)