ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14562

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 573 del 19/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 19/01/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 19/01/2012
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14562
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
giovedì 19 gennaio 2012, seduta n.573

DI STANISLAO. -
Al Ministro della difesa, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:



il poligono di Capo Frasca è utilizzato anche da aeronautiche e dalle marine italiane, e non solo, infatti accordi internazionali prevedono che in quei luoghi si esercitino anche le aereonautiche tedesche e Nato per esercitazioni di tiro a fuoco aria-terra e mare-terra;


il sito della regione Sardegna sottolinea che l'area del poligono occupa una superficie a terra di 14 chilometri quadrati e impegna un'«area di sicurezza a mare» interdetta alla navigazione, è però chiaro che la presenza del poligono abbia delle ricadute sul territorio tra le quali il divieto di esercitare la pesca e la presenza di ordigni inesplosi in mare e in terra;


il poligono militare di Capo Frasca ha una estensione di circa 1416 ettari ovvero 25 chilometri di sviluppo costiero. Alcune ricerche dimostrerebbero che nelle comunità limitrofe all'area del poligono sarebbero in crescita i tumori: linfomi e della tiroide. Si tratterebbe di una zona pericolosa quando quella di Quirra, eppure poco, molto poco si dice sul poligono interforze di Capo Frasca;


prima della conclusione della guerra del Vietnam le esercitazioni statunitensi avvenivano proprio a Capo Frasca, solo nel 1998 sembra in quell'area di terra di Sardegna vengono sperimentati e provati gli aerei A10 Apache, aerei che a quanto sembra montavano armamento all'uranio impoverito;



il colonnello Alfredo Nazzi, comandante dell'aeroporto di Decimomannu e dell'area Arbus e Marceddì, dichiara che a Capo Frasca solo proiettili inerti, che non c'è nessun pozzo artesiano nel poligono;


invece pare proprio che il pozzo artesiano esiste, e che anche i militari segnalino da anni la cosa ai vertici, gli impianti servirebbero a pescare acqua contaminata dal sottosuolo;


qualche mese fa la stampa locale ha dato risalto al caso di Giovarmi Madeddu, maresciallo, che tra il 1968 al 1987 ha lavorato nel poligono di Capo Frasca, con l'incarico di armiere nelle guerre simulate che in quegli anni venivano ospitate nel poligono. Madeddu ha un linfoma diffuso a grandi cellule. Non si tratta di un caso isolato, ma altre persone, forse 18 sono state colpite da un simile tumore al sistema emolinfatico, la sindrome per altro è uguale a quella di alcuni militari all'estero e presente anche in chi ha operato con l'uranio impoverito nell'area di Quirra;


il giornale Nuova Sardegna ha intervistato il maresciallo Madeddu che afferma come a Capo Frasca non sia stata mai effettuata una vera bonifica del territorio, sono stati lasciati per venti-trent'anni i residui delle esercitazioni delle Forze armate di tutto il mondo. Ricorda soprattutto una radura, dove si accumulavano i proiettili. Quando pioveva si creavano dei pantani e l'acqua poi filtrava nel terreno. La stessa acqua che poi - attraverso un sistema di pozzi artesiani - veniva utilizzata per ogni uso nel poligono o nei vicini poderi. E in diversi casi l'Asl ha rilevato anomalie e impedito che venisse utilizzata per scopi alimentari;


di recente anche il comune di Arbus ha chiesto all'assessorato regionale della sanità un nuovo impegno per accelerare al massimo l'avvio delle indagini epidemiologiche sui residenti in aree militari della Sardegna -:


se il Governo sia a conoscenza delle informazioni citate in premessa e quali siano i dati in suo possesso;


se risultino vere le notizie concernenti le mancate azioni di bonifica del territorio del poligono di Capo Frasca e la presenza di acqua contaminata, se si siano mai effettuate indagini ed analisi sulle morti sospette e se non si ritenga di dover intervenire per avviare indagini epidemiologiche sui residenti in aree militari della Sardegna. (4-14562)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-14562 presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO

Risposta. - Si risponde congiuntamente ad entrambe le interrogazioni in esame, in quanto attinenti ad analoga tematica relativa al poligono di Capo Frasca.
Con riferimento al «bestiame mitragliato», le ipotesi al riguardo mancano di ogni riscontro fattuale: non risulta che, in passato, si siano addentrati animali negli spazi destinati all'addestramento al mitragliamento, e che gli stessi siano stati colpiti accidentalmente da proiettili, né tantomeno che siano stati consumati sul posto.
In particolare, dalla fine del 1999 il servizio di mensa presso il poligono viene affidato a ditte esterne certificate - in possesso di tutte le autorizzazioni previste dalla legge - e il relativo contratto di affidamento è lo stesso che copre l'esigenza della base di Decimomannu.
Da notare, inoltre, che le attività agropastorali, svolte dalla cooperativa allevatori, sulla base della concessione demaniale in corso, sono regolarmente controllate dalla azienda sanitaria locale (ASL) competente, mentre una commissione nominata dal comandante della base verifica che le attività della cooperativa siano conformi e rispettino i dettami della concessione in atto.
Quanto ai «tre pozzi artesiani» - cui fa riferimento l'interrogante - presenti nel poligono, essi sono stati regolarmente notificati alle autorità competenti (provincia e regione) nel 1994 dall'allora 23o gruppo radar dell'Aeronautica militare (GRAM).
L'acqua dei pozzi viene utilizzata solo per l'irrigazione e la pulizia dei mezzi militari e, certamente, non per uso umano.
Si assicura che al personale è sempre stata distribuita acqua potabile in bottiglia sigillata e che, comunque, l'area ristorazione è collegata alla rete idrica esterna.
Nel merito, invece, delle «mancate azioni di bonifica del territorio del Poligono di Capo Frasca», premesso che vengono utilizzati soltanto proiettili e bombe inerti che non producono esplosioni di alcun tipo, si fa presente che nel periodo settembre/ottobre 2011 è stata effettuata un'operazione di rimozione e di smaltimento del materiale ferroso rinvenuto nell'area.
Tale bonifica è, tra l'altro, prevista ogni anno in concomitanza della chiusura del poligono, ovvero nei mesi di luglio/agosto.
Si sta anche provvedendo, su richiesta del Comitato misto paritetico (COMIPA) della Sardegna, a redigere un disciplinare d'uso del poligono, allo scopo di regolamentare le procedure per autorizzare le attività all'interno del Poligono.
Quanto, in ultimo, all'opportunità «di avviare indagini epidemiologiche sui residenti», il competente Ministero della salute ha comunicato, nel merito, che stante l'importanza della tematica e la mancanza di dati adeguati per una valutazione del rischio sanitario nell'area di Capo Frasca, la stessa è stata inclusa fra le aree oggetto dell'indagine epidemiologica sui poligoni militari della Sardegna, coordinata dall'Istituto superiore di sanità ed effettuata in collaborazione con la regione Sardegna.
Lo Scientific Board del progetto è stato istituito il 16 dicembre 2011 e i relativi lavori sono in atto.
Lo scorso 25 giugno si è tenuta una riunione nel corso della quale sono stati presentati i primi riscontri - tuttora in esame - ed è emersa la decisione di completare tutti i lavori d'indagine entro e non oltre il 31 dicembre 2012, come auspicato dalla stessa Regione.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.