ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14493

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 570 del 16/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 13/01/2012
Stato iter:
06/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2012

CONCLUSO IL 06/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14493
presentata da
MAURIZIO TURCO
lunedì 16 gennaio 2012, seduta n.570

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

nel corso della trasmissione «Agorà» in onda su Rai 3, il giorno 11 gennaio 2012, è stato trasmesso un servizio dal titolo «intervista a un carrista dell'esercito italiano»;

il quotidiano Il Fatto Quotidiano in un articolo del 10 gennaio 2012 a firma di Rosita Rosa, dal titolo «Esercito italiano, sotto accusa i blindati Lince. Un carrista: "Quel mezzo è insicuro"» si legge «[...]Marco, è un nome di fantasia, ed è un carrista dell'esercito italiano da poco ritornato a casa. Guida da anni mezzi d'assalto e ha maturato una lunghissima esperienza sul campo. Nell'intervista rilasciata a Rosita Rosa inviata di Agorà, in onda domani alle 9.10 su Raitre, per la prima volta Marco ha deciso di raccontare quali sono i rischi che ogni giorno un militare come lui corre a guidare quel mezzo. Sospensioni delicatissime che, quando sollecitate o da terreni sconnessi o dalla eccessiva velocità, fanno perdere aderenza alla vettura e rendono possibile il ribaltamento. In zone come Farah, dove si è esposti al continuo rischio di imboscate da parte degli insorti, un episodio come questo può voler dire vita o morte. Ribaltamenti di Lince, però, sarebbero avvenuti anche in Italia durante semplici esercitazioni, a velocità molto limitate. La questione sarebbe stata portata all'attenzione degli alti ufficiali e alcuni soldati si sarebbero rifiutati di guidare quel mezzo, ma sono stati poi puniti con l'esclusione dalle successive missioni. "Se sollevi polemiche nell'esercito - dice Marco - vieni fatto a pezzi e in cambio ricevi solo minacce"»;

gli interroganti hanno avuto modo di affrontare l'argomento «Lince» con numerose interrogazioni alcune delle quali sono tuttavia rimaste senza risposta. In particolare la n. 4-13366 che riguarda un incidente avvenuto il 23 settembre 2011 in Afghanistan in cui hanno perso la vita tre militari italiani proprio a causa del ribaltamento di un mezzo «Lince» -:

quanti siano complessivamente i mezzi «Lince» in dotazione alle Forze armate;

quanti siano i mezzi danneggiati perché coinvolti in incidenti dovuti a ribaltamento, quanti militari siano rimasti conseguentemente feriti e quanti deceduti;

quali immediate azioni intenda intraprendere il ministro interrogato e se non intenda disporre una immediata sospensione dell'utilizzo del mezzo in premessa al fine di evitare ulteriori incidenti.
(4-14493)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 6 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 677
All'Interrogazione 4-14493 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - L'Amministrazione difesa, ha sempre attribuito e continua ad attribuire assoluta priorità alla protezione dei nostri militari, in particolare attraverso la disponibilità di capacità, mezzi e dotazioni atte a garantire la massima sicurezza possibile.
Pertanto, la difesa, in linea di continuità con i precedenti Governi, prosegue con costante impegno e determinazione la propria azione, ai fini del tempestivo aggiornamento dei sistemi e degli equipaggiamenti, mediante lo studio e la realizzazione delle soluzioni tecniche più avanzate per la prevenzione e il contrasto delle minacce attualmente esistenti e di quelle ragionevolmente prevedibili.
Ciò premesso, i competenti organi tecnico-operativi militari non ritengono che, sulla base dell'esame dei casi di ribaltamento verificatisi, sussistano elementi di valutazione tecnico-operativa che inducano alla sospensione dal servizio dei citati mezzi, considerati assolutamente indispensabili e di grande validità per la protezione fisica da minacce derivanti da attacchi con tiro diretto e con uso di ordigni improvvisati (cosiddetti IED - Improvised explosive device).
Rammento, infatti, che, attualmente, nell'ambito delle capacità produttive industriali a livello mondiale non è disponibile un'alternativa più valida in grado di garantire almeno lo stesso livello di protezione del «Lince», che, peraltro, viene utilizzato anche da altre sette Nazioni.
Nel contempo, faccio osservare che la Forza armata, al termine dell'omologazione del mezzo, ha condotto ulteriori verifiche circa la stabilità dinamica del «Lince» messo a confronto con altre tipologie di mezzi in servizio nell'Esercito. Tali verifiche non hanno evidenziato significative criticità per il VTLM, facendo invece emergere una sostanziale omogeneità di comportamento di tutti i veicoli sottoposti alle prove.
Per quanto riguarda, invece, i dati numerici richiesti, si riporta il seguente punto di situazione, aggiornato al 20 febbraio 2012:

mezzi in dotazione alle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri: n. 1.370;

incidenti da ribaltamento: n. 26;

militari feriti: n. 37;

militari deceduti: n. 8.
Infine, preciso che non è stato ancora possibile fornire risposta al menzionato atto n. 4-13366, in quanto, secondo le indicazioni del competente organo tecnico-operativo militare, è tuttora in corso di svolgimento l'inchiesta sommaria disposta ai sensi degli articoli 552 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90 «Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a norma dell'articolo 14 della lex 28/11/2005 n. 246».

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.