ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14347

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 565 del 22/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/12/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 22/12/2011
Stato iter:
01/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/08/2012

CONCLUSO IL 01/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14347
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
giovedì 22 dicembre 2011, seduta n.565

DI STANISLAO. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:


il 29 giugno 2004, in un'audizione presso la Commissione Difesa della Camera, il generale medico Michele Donvito, annuncia una ricerca sensazionale con il coinvolgimento di mille soldati per verificare gli effetti dell'uranio impoverito;

è il progetto Signum, acronimo di «Studio di impatto genotossico nelle unità militari» quello che avrebbe dovuto valutare il grado di tossicità da esposizione all'uranio impoverito. È stato annunciato come qualcosa che, una volta portata a termine, avrebbe rappresentato per l'Italia e per tutto il consesso scientifico internazionale, una pietra miliare -:


se il Governo intenda spiegare perché ancora non sono state rese note dal Ministero della difesa le conclusioni a cui è pervenuto lo studio Signum, uno studio che era stato qualificato come di importanza epocale e ai quali dunque si dovrebbe poter fare riferimento.(4-14347)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata mercoledì 1 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 675
All'Interrogazione 4-14347 presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO

Risposta. - Il progetto SIGNUM, acronimo di studio sull'impatto genotossico nelle unità militari, finanziato con atto legislativo in ragione della sua rilevanza scientifica e sociale (decreto-legge 20 gennaio 2004, n. 9 - articolo 13-ter, convertito con modificazioni nella legge 12 marzo 2004, n. 68 e legge 30 luglio 2004, n. 208 - articolo 8), costituisce l'iniziativa di ricerca più avanzata e scrupolosa promossa dall'Amministrazione della difesa.
Lo scopo del progetto è stato quello di effettuare uno studio sui militari italiani impiegati in Iraq, utilizzando matrici biologiche (urine, capelli, sangue) per:

valutare l'effettiva esposizione all'uranio impoverito e ad altri elementi genotossici ambientali noti;

stimare il potenziale rischio di contrarre tumori indotti da agenti genotossici;

acquisire una migliore conoscenza scientifica nel campo della tossicologia attraverso indagini su parametri bio-umorali.
In particolare, si è ricercata la presenza di xenoelementi potenzialmente tossici (uranio, cadmio, asbesto, molibdeno, piombo, vanadio, wolfranio, zirconio) e di marcatori di danno biologico precoce.
Il progetto ha preso avvio nel 2004, con il determinante concorso di unità operative appartenenti ad organismi scientifici nazionali di assoluto rilievo (Istituto superiore di sanità, istituto Mendel - Casa sollievo della sofferenza, Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, università di Genova, università di Pisa, Centro studi e ricerca di sanità e veterinaria dell'Esercito).
Il monitoraggio del progetto è stato affidato ad un comitato scientifico, presieduto dal professor Sergio Amadori, dell'università di Roma Tor Vergata.
Lo studio si è svolto in due fasi: nella 1a (tra il 2004 e il 2005) sono stati raccolti dei campioni su circa 1000 unità di volontari del contingente impiegato in Iraq per l'operazione «Antica Babilonia», alla quale è seguita una fase analitica atta ad evidenziare:

l'effettiva esposizione a uranio depleto ed altri elementi potenzialmente genotossici;

la presenza o meno di esposizioni a sostanze mutagene e/o cancerogene.
Dalla disamina della relazione finale, è emerso che le attività di identificazione e di monitoraggio hanno evidenziato livelli di inquinamento in teatro operativo, relativi ai vari elementi, inferiori alle soglie di sicurezza accettate per la popolazione generale italiana e il dosaggio degli agenti genotossici nei campioni biologici sono risultati compatibili con i dati ambientali.
La 2a fase ha lo scopo, tramite un follow-up decennale (dal 2005 al 2015), di mantenere sotto sorveglianza epidemiologica il personale che ha aderito al progetto mediante l'effettuazione, con cadenza annuale e in ogni caso su base volontaria, di accertamenti clinici e di laboratorio indirizzati particolarmente ad evidenziare l'insorgenza di patologie neoplastiche.
La documentazione sanitaria, raccolta dai servizi sanitari di Forza armata, viene trasmessa o conservata presso il competente ufficio di sanità militare.
Nel corso di tale attività di sorveglianza, sono state finora rilevati sette casi di neoplasie tra il personale che ha aderito al progetto, per i quali si è proceduto ad avviare le azioni necessarie per acquisire l'ulteriore documentazione sanitaria e di impiego per una più approfondita disamina dei singoli casi.
Nel gennaio 2011, il professor Amadori ha consegnato al Ministro della difesa la relazione finale, i cui contenuti sono stati peraltro illustrati dallo stesso professor Amadori e da alcuni componenti del comitato scientifico alla «Commissione parlamentare del Senato sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni», presieduta dal senatore Giorgio Costa, nel corso della seduta del 19 gennaio 2011.
Per quanto riguarda la divulgazione a livello mediatico della relazione finale, è intendimento del professor Amadori procedere alla pubblicazione dei suoi risultati su riviste mediche specializzate di rilevanza internazionale, al fine di sgombrare il campo da eventuali speculazioni, in quanto la suddetta commissione parlamentare d'inchiesta ha recentemente rimosso il vincolo di segretezza posto sugli atti del progetto SIGNUM.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.