ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14260

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 562 del 16/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 16/12/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 16/12/2011
Stato iter:
02/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2012

CONCLUSO IL 02/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14260
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
venerdì 16 dicembre 2011, seduta n.562

DI STANISLAO. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

l'Associazione vittime uranio ha recentemente denunciato altri casi di malattia tra i militari italiani per possibile contaminazione da uranio impoverito;

quello di A.G. brigadiere dei carabinieri di Lucca, attualmente in servizio alla compagnia dei carabinieri di Pisa, è uno dei quattro nuovi casi di malattia tra i militari italiani per possibile contaminazione da uranio impoverito;

tali casi sono stati denunciati attraverso il blog Vittimeuranio.com e il brigadiere scrive una lettera nella quale spiega che nel 2006 è stato in missione in Kossovo, nella zona di Diakovica con incarichi che lo vedevano quotidianamente impegnato presso la popolazione locale, in municipalità e villaggi, nei quali è ampiamente dimostrato vi siano stati effettuati bombardamenti con uranio impoverito;

alla fine del 2008, racconta, a due anni e 4 mesi dal rientro dalla missione, nell'ambito dei controlli previsti dal protocollo Mandelli, gli è stato diagnosticato un polipo adenomatoso villoso con infiltrazione dell'asse connettivo vascolare, in trasformazione maligna (adenocarcinoma) al sigma, quindi operato con una resezione del sigma di circa 10 centimetri. Nello stesso periodo, poiché lamentava una crescente difficoltà a deglutire, effettuando un'ecografia dei tessuti molli e del collo, gli veniva diagnosticato un macro nodulo tiroideo delle dimensioni di oltre 4 centimetri (anche questo operato nel 2010 con tiroidectomia totale). A seguito di tali patologie, nell'ottobre del 2009 inoltrava istanza di riconoscimento della causa di servizio;

nel mese di agosto 2011 il Ministero della Difesa - continua il brigadiere - informava che la commissione di verifica sulle cause di servizio aveva dichiarato che le patologie «non risultano dipendenti da fatti di servizio», fornendo ai sensi di legge 10 giorni per fornire ulteriore documentazione, dopodiché sarebbe stato messo formale provvedimento definitivo negativo;

il brigadiere richiede copia del rapporto e si accerta l'Arma aveva omesso di indicare i servizi svolti, la loro natura e soprattutto le zone interessate nell'area limitandosi a riferire le date in cui era stato in Kossovo;

alla luce di ciò il 25 di agosto 2011 il brigadiere chiede al Ministero la sospensione e procastinamento di 40 giorni del provvedimento, quindi chiede di conferire con il Comandante generale dell'Arma carabinieri, al fine di poter richiedere un suo intervento per far integrare il citato rapporto informativo;

il 3 ottobre, ha inviato un'istanza di riesame con nuovi elementi e carte delle zone dichiarate a rischio dalla Nato. Il 20 ottobre è stato ricevuto dal capo del 1° reparto del comando generale dell'Arma generale di brigata Angelo Agovino, che ha riconosciuto «l'anomalia» nella compilazione dei rapporti informativi dei militari;

gli è stato quindi consigliato di presentare una nuova istanza di causa di servizio ai sensi della legge n.266 del 2005, nonché di attendere un po' di tempo prima di eventuali azioni, ma ancora non riceve alcuna notizia;

di recente sempre sul blog Vittimeuranio.com appaiono anche G.P. di Scafati, militare presso la caserma di San Giorgio a Cremano (Napoli) di 37 anni affetto da una grave forma di cancro che interessa i bronchi e la pleura, F.R. di Sassari, 33 anni, che ha subito l'asportazione di un testicolo, di un rene e di linfonodi, ma anche un trapianto di cellule staminali dopo aver prestato servizio nel '96 nel poligono interforze di Salto di Quirra, in Sardegna ed infine M.C., maresciallo dell'Aeronautica di 37 anni, di Lecce, ma in servizio a Roma, che combatte contro un linfoma di Hodgkin scoperto recentemente e per caso dopo una missione in Kossovo nel 2002;

l'avvocato dell'Associazione dichiara che in molti casi gli organi della Difesa hanno negato qualsiasi forma di risarcimento, in quanto le patologie non sono risultate dipendenti da causa di servizio, ma in alcuni casi commissioni di verifica diverse hanno dato esiti contrastanti, così come sembrano contrastare le numerose norme che dovrebbero regolare la delicata materia;

secondo l'associazione i militari malati sono oltre duemila, più di 200 infine quelli deceduti negli ultimi anni -:

se il Governo sia a conoscenza degli episodi citati in premessa e se non ritenga di dover dare spiegazioni in merito;

se e come il Governo intenda intervenire per fornire assistenza concreta a tutti i militari malati. (4-14260)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 2 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 676
All'Interrogazione 4-14260 presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO

Risposta. - Sulla base delle informazioni e dei dati forniti nell'atto in titolo, è stato possibile individuare, con certezza, soltanto il caso del brigadiere dei carabinieri di Lucca A.G..
Nello specifico, il procedimento attivato a seguito dell'istanza prodotta dal militare è stato definito, con un primo parere negativo del comitato di verifica per le cause di servizio, in data 26 luglio 2011.
Tale parere è stato comunicato all'interessato quale adempimento della fase del procedimento di «preavviso di diniego», ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 15 del 2005 che prevede l'invio, entro il termine di dieci giorni dal ricevimento, di eventuali osservazioni.
Il militare ha, quindi, contattato telefonicamente e per iscritto la direzione generale competente in materia, ottenendo un'ampia dilazione dei termini per produrre osservazioni e/o ulteriore documentazione per un'eventuale richiesta di riesame al citato comitato.
Acquisite le osservazioni formulate dal militare e un rapporto informativo integrativo della documentazione, con l'indicazione dei luoghi e degli incarichi svolti durante la missione, è stata inviata ulteriore relazione per richiesta di parere al comitato che, tuttavia, «in sede di riesame», con parere del 29 novembre 2011, ha confermato la non dipendenza da causa di servizio e la non riconducibilità delle patologie sofferte alle particolari condizioni ambientali od operative di missione ovvero a particolari fattori di rischio.
Vorrei ricordare, in proposito, che ai sensi del combinato disposto ex articoli 11 e 14 del decreto del Presidente della Repubblica n. 461 del 2001, il parere del «Comitato di verifica per le cause di servizio» - istituito e operante alle dipendenze del Ministero dell'economia e delle finanze - è vincolante per l'amministrazione che ha soltanto la facoltà, in caso di parere negativo e qualora ne ravvisi le ragioni, di chiederne il riesame, ma di adeguarsi allo stesso qualora risultasse confermato.
Con riferimento, invece, ai benefici economici, assistenziali e previdenziali concedibili nelle fattispecie in esame, la normativa vigente appare idonea per garantire un articolato sistema di tutela e sostegno ai militari che abbiano contratto patologie ricollegabili al servizio prestato.
In particolare, la 2a Commissione parlamentare d'inchiesta (cosiddetta «Menapace»), preso atto dell'impossibilità scientifica di stabilire un nesso diretto di causa-effetto tra le patologie esaminate e (nello specifico) l'utilizzo di uranio impoverito negli armamenti utilizzati in alcuni teatri operativi, concluse i lavori ritenendo che il solo verificarsi dell'evento patologico, debba costituire di per sé riconoscimento degli indennizzi previsti dalla legge (compreso il riconoscimento della causa di servizio) in tutti i casi in cui l'amministrazione non sia in grado di comprovare la mancanza del nesso di casualità («criterio di probabilità»), auspicando, inoltre, una semplificazione delle procedure amministrative che regolano l'accesso agli strumenti indennitari e una maggiore informazione a favore degli aventi diritto.
Al fine di attuare le raccomandazioni della Commissione, il Ministero della difesa ha realizzato una «guida pratica» con l'obiettivo di far conoscere a tutti gli interessati gli adempimenti necessari per la corretta istruzione delle pratiche medico-legali, assistenziali e previdenziali.
Il legislatore - preso atto del fatto che la formulazione delle norme introdotte al riguardo dalla legge n. 244 del 2007 (articolo 2, commi 78 e 79) aveva consentito la concessione degli indennizzi solo in rarissimi casi, in quanto riteneva necessario l'accertamento del nesso di causalità - ha rivisitato la materia, riformulando, con l'articolo 5, comma 3-bis, lettera a), del decreto legge n. 228 del 2010, convertito con legge n. 9 del 2011, gli articoli 603 e 1907 del decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell'ordinamento militare), recependo, quindi, a livello normativo, il criterio probabilistico.
In buona sostanza, si può sostenere che, partendo dall'obiettivo di meglio adeguare l'entità dell'indennizzo a danni maturati in circostanze eccezionali, il legislatore si è poi mosso verso la concessione di più cospicui benefici ad un numero sempre più ampio di soggetti.
A tal fine, si è anche operato sul progressivo indebolimento del nesso di causalità: infatti, dall'originario rapporto di causa diretta e immediata, con l'estensione degli effetti dalle ferite/lesioni alle infermità, si è passati alla concausalità efficiente e determinante, con l'obbligo, tuttavia, di dimostrarne la sussistenza.
Di conseguenza, si è reso necessario, da parte del competente comitato di verifica per le cause di servizio, richiedere opportune integrazioni sui rapporti informativi già redatti secondo la previgente normativa per individuare eventuali nuovi fattori di rischio giuridicamente rilevanti.
Faccio presente, inoltre, che presso la direzione generale competente in materia, è stata recentemente costituita un'area di servizio denominata «Speciali Benefici Assistenziali» - con relativo «info-point» - per la trattazione e l'erogazione dei benefici del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 37 del 2009.
Quanto al sostegno morale, le Forze armate hanno consolidato specifiche azioni ed iniziative volte a supportare il personale colpito da grave infortunio e/o patologia e le relative famiglie anche dal punto di vista psicologico e materiale.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.