Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-14187
presentata da
DANIELA SBROLLINI
mercoledì 7 dicembre 2011, seduta n.559
SBROLLINI e ZAMPA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
le adozioni sono uno strumento utile a garantire in primo luogo una vita serena e positiva ai troppi bambini che si trovano nella condizione di affido per i motivi più diversi;
le adozioni internazionali sono uno strumento importante che va tutelato, incentivato e controllato;
troppe volte si sentono notizie terribili che coinvolgono minori che purtroppo cadono in «giri pericolosi» gestiti da organizzazione senza scrupoli;
da alcune settimane si sono perse le tracce di 3 bambini di nome: Teferech, Yemareshet, Alemu;
si tratta di 3 bambini, già affidati a famiglie adottive italiane che stavano concludendo il percorso di adozione;
sembrerebbe che questi bambini siano stati riportati nei luoghi di nascita in Etiopia;
da quel momento si sono persi i contatti e le tracce; assieme a questi 3 bimbi altri 23 hanno subito lo stesso trattamento, bambini che erano nei fatti già affidati a famiglie di diversi Paesi;
questi bambini, erano seguiti dall'AIAU, associazione con sede a Firenze, ma non è stato possibile, per quanto consta all'interrogante, acquisire dalla stessa, spiegazioni e addirittura risulta difficilissimo contattarne i referenti;
si esprime la più totale preoccupazione per la sorte di questi piccoli, di cui nessuno sembra aver più traccia o contatto. Le famiglie assegnatarie vivono momenti di angoscia per la sorte dei piccoli bambini -:
se si intendano attivare tutti i canali possibili per poter recuperare informazioni utili al ritrovamento dei piccoli e per capire l'anomala interruzione del processo di adozione;
se si intendano attivare le strutture diplomatiche al fine di giungere in tempi rapidi alla soluzione di un dramma che non può continuare oltre. (4-14187)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata martedì 11 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 732
All'Interrogazione 4-14187
presentata da
DANIELA SBROLLINI
Risposta. - L'interrogazione in esame richiama l'attenzione del Governo su alcune delicate situazioni che, purtroppo, in taluni casi si possono verificare nel corso delle procedure di adozione internazionale e che necessitano di scrupolosa vigilanza da parte degli organismi coinvolti.
La vicenda segnalata dall'interrogante riguardava la sorte di tre bambini etiopi affidati in adozione in Italia e seguiti dall'associazione Aiau, con sede a Firenze, dei quali sarebbero state perse le tracce e per la cui sorte l'interrogante aveva espresso, a suo tempo, preoccupazione.
L'interrogazione si riferiva alle conseguenze della chiusura, avvenuta nell'agosto 2011, di alcune succursali in Addis Abeba di orfanotrofi aventi base negli Stati dell'Etiopia del Sud.
Tale chiusura, sulle cui effettive cause non si hanno notizie certe, ha comportato lo spostamento dei minori ospitati nelle sedi principali degli orfanotrofi, nel sud del Paese.
La vicenda segnalata ha pregiudicato soprattutto un numero consistente di famiglie americane e, per quanto concerne l'Italia, tre bambini (Terfech Aster, Yemarshet Asefach e Alemu Mekonnen), per i quali erano in corso le procedure di adozione internazionale promosse, rispettivamente, dalle famiglie italiane Galli-Bianchi, Pilon-Adami e Guraggi-Orlando.
Dalle notizie ora ricevute dal Ministero degli affari esteri, risulta che il responsabile dell'ente Aiau aveva, a suo tempo, riferito alla nostra ambasciata che i tre minori sarebbero stati trasferiti dall'orfanotrofio di Addis Abeba all'orfanotrofio «Children Cross Connection» di Awassa, dove sarebbero rimasti in condizioni di buona salute.
Tale trasferimento sarebbe avvenuto nei giorni precedenti alle udienze per il rilascio del consenso necessario al completamento dell'iter di adozione ma, alla luce del predetto trasferimento, la corte federale di Addis Abeba avrebbe deciso il rinvio di tali udienze. La nostra ambasciata, tuttavia, aveva formalmente sollecitato le competenti autorità locali ai fini di una tempestiva ripresa degli iter di adozione relativi ai tre minori in questione.
In merito alla vicenda risulta, inoltre, che la Commissione per le adozioni internazionali ha tenuto costanti contatti con autorità americane che gestivano analoga situazione che coinvolgeva, tuttavia, un numero di minori di gran lunga superiore. Assiduo, come detto, è stato anche l'interessamento dell'Ambasciata d'Italia ad Addis Abeba che si è attivata direttamente presso il Ministero degli affari esteri etiope e il Ministero delle donne (Mowa) che ha competenze in materia di adozioni internazionali.
Per diversi mesi le autorità etiopi competenti, sia nella capitale che negli Stati del Sud, hanno rinviato le decisioni, finché, nel febbraio 2012, è stata comunicata direttamente ai collaboratori locali dell'ente Aiau la determinazione finale di revocare l'adottabilità dei tre bambini abbinati alle coppie italiane.
L'ente ha comunque posto immediatamente in essere tutte le attività necessarie per riattivare le procedure di adozione delle tre coppie, proponendo nuovi abbinamenti e, dalle informazioni acquisite dalla Commissione per le adozioni internazionali, risulta che tali nuove procedure di adozione si sono, di recente, positivamente concluse.
Il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione: Andrea Riccardi.