Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-14173
presentata da
FRANCESCO LARATTA
martedì 6 dicembre 2011, seduta n.558
LARATTA e GIULIETTI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
è decisamente forte il silenzio sul rapimento in Darfur del giovane Francesco Azzarà, operatore di Emergency stimato ed apprezzato da tutti;
il 14 agosto 2010 Francesco Azzarà è stato rapito e da quel momento si sono perse le tracce e nessuna notizia si è avuta in merito alla sua sorte;
è stato chiesto più volte al Ministro degli affari esteri pro tempore, di riferire in assemblea, ma questo non si è mai verificato;
una precedente interrogazione sul caso (4-13177), sottoscritta da diversi deputati, ha ricevuto, a giudizio degli interroganti, una burocratica e insoddisfacente risposta;
ora la preoccupazione degli interroganti diventa ancora più forte, perché di Francesco Azzarà non si hanno più notizie dal quel 14 agosto 2010 -:
se il Governo segua con costanza il sequestro di Francesco Azzarà;
se vi sono stati contatti con i rapitori;
se si abbiano notizie sulle condizioni e sullo stato di salute del rapito.
(4-14173)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata giovedì 26 aprile 2012
nell'allegato B della seduta n. 626
All'Interrogazione 4-14173
presentata da
FRANCESCO LARATTA
Risposta. - Il cooperante italiano, volontario di Emergency, Francesco Azzarà, è stato rapito a Nyala (Darfur, Sudan) il 14 agosto 2011, mentre si recava in aeroporto per prelevare un collega in arrivo da Khartoum.
La sera stessa l'unità di crisi della Farnesina, in stretto contatto e in piena collaborazione con Emergency, rintracciava i familiari del cooperante italiano e li avvertiva dell'accaduto, assicurandoli di avere già disposto l'avvio di ogni utile contatto rivolto alla liberazione.
Da quel momento la Farnesina avviava con la famiglia Azzarà un intenso rapporto, ininterrottamente curato tramite contatti telefonici giornalieri e numerosi incontri presso questo Ministero fino al termine del sequestro.
L'ambasciata a Khartoum, su istruzione del Ministro degli esteri, chiedeva da subito la più completa e immediata collaborazione da parte delle Autorità sudanesi per una pronta soluzione della vicenda, domandando altresì di astenersi da qualsiasi azione passibile di pregiudicare l'incolumità del connazionale. Il Governo sudanese avviava in risposta un'operazione vasta e articolata per assicurare la liberazione del connazionale, impiegando il meglio delle risorse disponibili, già messe alla prova con successo in analoghi casi di sequestro a danno di cooperanti stranieri e funzionari ONU rapiti in Darfur.
La Farnesina, da parte sua, proseguiva un'intensa azione di coordinamento e sollecito nei confronti del Governo sudanese, con ripetuti incontri e contatti tra il Ministro Frattini ed il Ministro degli esteri del Sudan Ali Karti (a New York nel settembre 2011) e successivamente tra l'ambasciatore a Khartoum e le più alte cariche governative sudanesi. La liberazione giungeva quindi il 16 dicembre 2011 dopo un'intensa opera di mediazione da parte del Governo del Sudan.
In tutto il periodo del sequestro, d'accordo con la famiglia Azzarà e con Emergency, il Governo ha voluto espressamente attenersi, come di consueto, al più rigoroso riserbo nei confronti della stampa, al fine di facilitare ogni operazione tesa alla liberazione del connazionale e in considerazione del delicatissimo contesto politico e strategico del Darfur. La collaborazione e comprensione da parte della stampa hanno peraltro contribuito in maniera determinante alla soluzione della vicenda, ribadendo l'utilità di una condotta quanto più discreta possibile in occasione di sequestri.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Marta Dassù.