ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14171

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 558 del 06/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: ALESSANDRI ANGELO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 06/12/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/12/2011
Stato iter:
06/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2012
RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2012

CONCLUSO IL 06/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14171
presentata da
ANGELO ALESSANDRI
martedì 6 dicembre 2011, seduta n.558

ALESSANDRI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

da agenzie di stampa nazionali del 2 dicembre 2011, si apprende che almeno il 13 per cento degli ospiti del piano freddo del comune di Bologna sia irregolare;

come anche evidenziato in precedenti atti di sindacato ispettivo (atto Camera 4-14016), la vicenda è correlata alla decisione dell'assessore al welfare del comune di Bologna tesa ad attivare interventi protettivi dal freddo con la costruzione a carico del comune di «rifugi di legno» per gli immigrati irregolari;

sul tema già al momento delle dichiarazioni effettuate dalla predetta assessore al welfare alla vigilia dell'adozione della disciplina comunale volta all'attuazione del «piano freddo», le forze del centro destra presenti in seno al consiglio comunale di Bologna, tra cui la Lega Nord, avevano sollevato numerose critiche rispetto al potenziale rischio di inserimento illegale di clandestini tra i bisognosi che sarebbero stati ospitati nelle strutture di protezione dal freddo allo scopo realizzate. Inoltre, si sottolineava che i container che la protezione civile avrebbe installato presso il Parco nord, nel caso in cui non fossero bastati i posti letto aggiuntivi messi a disposizione dal comune, avrebbero potuto diventare un epicentro di degrado e di irregolari;

tali critiche ad ogni modo non mettevano assolutamente in discussione, ed anzi ravvaloravano, il rispetto del fondamentale principio di solidarietà di chiunque versi in condizioni di estrema indigenza e necessità;

rispetto alle denunce allora effettuata, in particolare dalla Lega Nord bolognese, stando alle predette note di agenzia, oggi si può affermare che il sistema di accoglienza messo in campo dal comune di Bologna nell'ambito del piano freddo, si presti anche ampiamente a consentire un malcelato strumento di elusione delle norme nazionali volte a contrastare l'immigrazione clandestina, aventi come scopo la tutela della collettività intera, soprattutto in quanto la stessa assessore al welfare avrebbe dichiarato al riguardo che non è un problema dell'iniziativa di cui trattasi se anche accade che un clandestino utilizzi per una sola notte le strutture e poi la mattina seguente faccia perdere le proprie tracce;

tali dichiarazioni sono di per sé gravi ed irresponsabili;

se fosse confermata tale circostanza, a parere dell'interrogante, l'amministrazione comunale di Bologna potrebbe favorire di fatto un fenomeno illegale effettuando un favoreggiamento dell'ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato oggi punito penalmente ai sensi dell'articolo 10-bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 -:

se l'esecuzione del cosiddetto «piano freddo» sia o meno idonea a consentire improprie circostanze favorevoli all'immigrazione clandestina nel territorio emiliano e più in generale all'ingresso e al soggiorno illegale nel territorio dello Stato ed, in tali circostanze, se non intenda rapidamente assumere le iniziative di competenza in merito. (4-14171)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 6 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 677
All'Interrogazione 4-14171 presentata da
ANGELO ALESSANDRI

Risposta. - Con riferimento al quesito posto dall'interrogante, si rappresenta che, ai sensi dell'articolo 40 del decreto legislativo n. 286 del 1998, i comuni provvedono - in collaborazione con regioni e province - alla predisposizione di strutture abitative volte ad ospitare stranieri regolarmente soggiornanti per motivi diversi dal turismo, temporaneamente impossibilitati a provvedere alle proprie esigenze di alloggio e di sussistenza. La predisposizione di misure di accoglienza per gli stranieri in difficoltà può essere svolta dai comuni nell'ambito della loro competenza in materia di assistenza sociale e deve attuarsi, in ogni caso, nel rispetto delle norme che disciplinano la presenza degli stranieri sul territorio dello Stato.
Per quanto riguarda il caso specifico di Bologna, dagli elementi di risposta forniti dalla locale prefettura risulta che tali norme siano state rispettate. Il 21 novembre 2011, l'assessore al welfare del comune di Bologna ha presentato, nel corso di una conferenza stampa, il progetto «piano freddo 2011-2012» consistente in una serie di misure di accoglienza per persone senza fissa dimora, da attivare durante il periodo invernale, utilizzando strutture provvisorie - segnatamente containers - ubicati presso l'area periferica denominata «parco nord».
Tali strutture sono state utilizzate per Integrare il numero complessivo di posti letto già esistenti presso i cinque asili notturni (casa del riposo notturno «Zaccorelli», casa del riparo notturno, centro di accoglienza «Beltrame», centro di accoglienza «Capo di Lucca», casa del riposo notturno «Madre Teresa di Calcutta») siti nel comune capoluogo, nel tentativo di corrispondere all'esigenza di accoglienza - nei mesi invernali - dei soggetti in condizione di indifferibile necessità sociale.
Il piano è stato redatto sulla base dell'atto di indirizzo approvato dalla Giunta comunale, anche in considerazione di quanto previsto in materia dalla legislazione regionale e dell'orientamento della Corte Costituzionale in tema di tutela dei diritti inviolabili, quali quello alla salute inteso in un senso ampio e comprensivo anche degli interventi di natura socio-assistenziale.
Per quanto riguarda l'accesso alle strutture - fisse e mobili - si fa presente che tutti gli ospiti sono stati identificati, all'atto del loro ingresso, a cura degli operatori dell'ente gestore, mediante esibizione dei documenti in loro possesso, di cui è stata fatta una copia.
L'ufficio «esclusione sociale» del comune ha trasmesso alla locale questura, con cadenza giornaliera, l'elenco dei nominativi dei soggetti ospitati nel corso della notte precedente, specificando la scadenza del periodo di permanenza autorizzato. I nominativi sono stati quindi controllati tramite le banche dati delle forze di polizia, al fine di individuare e verificare eventuali procedimenti penali e situazioni di irregolarità.
Chiarito che la presenza di immigrati all'interno delle strutture del «piano freddo» è stata, comunque, sempre registrata dalla competente questura, è infine opportuno evidenziare anche l'efficacia di un sistema di accoglienza che - oltre a fornire uno strumento di monitoraggio della realtà sociale della città - ha permesso di prendere in carico persone che vivono forti disagi e di attivare percorsi di recupero e reinserimento sociale, in collaborazione con i servizi del territorio.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Saverio Ruperto.