LO MORO. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
nell'ottobre 2008, avendo raccolto sul territorio l'esigenza di uno svincolo autostradale con accesso diretto all'area industriale di Lamezia Terme, l'interrogante ha richiesto all'Anas spa che l'opera venisse valutata e inserita tra le priorità infrastrutturali per la Calabria nell'ambito della programmazione degli interventi previsti da Governo, Anas spa e regione, in coerenza con una logica di sviluppo nazionale e regionale finalizzata a valorizzare le potenzialità di attrazione produttiva e le infrastrutture logistiche presenti nell'area lametina in un'ottica di integrazione funzionale con il porto internazionale di Gioia Tauro;
le motivazioni di tali sollecitazioni sono tuttora valide e largamente condivise. La realizzazione dello svincolo, infatti, consentirebbe di eliminare considerevoli quote di traffico pesante dalla strada statale 18 nel tratto Sant'Eufemia Lamezia-Ponte dell'Angitola, legate anche agli importanti insediamenti turistici presenti nella zona, che determinano attualmente gravi pericoli per la sicurezza dei mezzi e delle persone testimoniati dai numerosi incidenti stradali, purtroppo anche mortali, che si sono verificati lungo la strada statale 18 nel corso degli anni, nonché di mitigare, mediante la riduzione dei tempi di percorrenza, l'impatto sul territorio delle centinaia di veicoli pesanti che quotidianamente transitano da e per l'area industriale per servizi offerti alle aziende insediate ed anche alle infrastrutture a carattere sovracomunale presenti nell'area;
con nota del 6 agosto 2009 il presidente Anas spa, ingegner Pietro Ciucci, nel riscontrare la missiva dell'interrogante, comunicava l'avvio da parte dell'ente di uno studio di fattibilità tecnica per la realizzazione dello svincolo autostradale A3 SA/RC per l'accesso diretto all'area industriale di Lamezia Terme, sottolineando che la collocazione di un nuovo svincolo, in posizione baricentrica rispetto agli svincoli di Lamezia Terme e Pizzo Calabro, rappresentava una soluzione progettuale di indubbia valenza per il futuro sviluppo socio economico del territorio lametino e per l'espansione dell'area industriale di Lamezia Terme;
nel settembre 2009, nel corso di un incontro a Lamezia Terme, il condirettore generale dell'Anas spa, Stefano Granati, nell'evidenziare il giudizio positivo espresso sul progetto dal presidente Ciucci, confermava che l'ente stava affrontando e valutando il progetto sia in termini tecnici che di fattibilità finanziaria;
nell'agosto 2010 Anas spa ha bandito l'appalto per i lavori di ammodernamento ed adeguamento del tratto autostradale della SA/RC compreso tra il chilometro 320 + 164 (svicolo di Lamezia Terme) ed il chilometro 331 + 400 (ponte sul torrente Rendace in comune di Curinga) per un importo complessivo di circa 88 milioni di euro, di cui 81,6 per lavori e 6,4 per oneri relativi alla sicurezza;
nei lavori appaltati, che riguardano anche l'area interessata dallo svincolo ipotizzato per l'accesso diretto all'area industriale, non è prevista la realizzazione dell'infrastruttura. Diventa perciò necessario decidere in via definitiva il da farsi, per evitare di dover reintervenire sulla stessa area per realizzare un'opera che sarebbe molto più conveniente ed opportuno eseguire contestualmente ai lavori già appaltati -:
se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra riferito;
se lo studio di fattibilità tecnica per la realizzazione dello svincolo autostradale A3 SA/RC per l'accesso diretto all'area industriale di Lamezia Terme sia stato ultimato e con quali risultati;
se e come si ritenga di intervenire per consentire la progettazione e la realizzazione dell'opera prima del completamento dei lavori appaltati dall'ANAS sullo stesso tratto autostradale. (4-14114)