DIMA. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
il Made in Italy ed in particolar modo quello agroalimentare rappresenta una straordinaria opportunità per la crescita del Paese;
tra le organizzazioni di categoria, la Coldiretti ha più volte evidenziato una serie di iniziative poste in essere da società partecipate dal Ministero dello sviluppo economico che, secondo l'interpretazione di questa associazione, andrebbero nella direzione di non salvaguardare e tutelare con forza questo segmento di economia tanto da permettere lo sviluppo di un mercato della contraffazione dei prodotti agroalimentari;
sul contrasto alla contraffazione, tutte le parti sociali (Abi Alleanza cooperative italiane, Ania, Cgil, Cia, Cisl, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Reteimprese Italia, Ugl, Uil), con un documento unitario del 4 agosto 2011, nella definizione delle priorità sulle quali operare per rilanciare la crescita, hanno chiesto di «attuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del Made in Italy di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all'estero delle imprese italiane»;
sull'argomento specifico, lo stesso Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha più volte evidenziato la necessità di affrontare con decisione la lotta alla contraffazione al fine di salvaguardare i prodotti italiani e garantire i consumatori;
in particolare, la Coldiretti ha denunciato, dopo il caso dell'azienda casearia Lactitalia, anche il caso «Parmacotto» in cui si segnala la partecipazione della società italiana per le imprese all'intero - SIMEST;
più in particolare, la società italiana per le imprese all'estero, che è una finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all'estero, controllata per il 76 per cento dal Governo italiano, opera come partner qualificato delle imprese che scelgono l'internazionalizzazione per affermare la propria presenza sui mercati esteri;
la SIMEST avrebbe recentemente stipulato con il gruppo Parmacotto, azienda italiana leader nel settore dell'agroalimentare, un accordo che punterebbe alla realizzazione di un investimento di 11 milioni di euro nel capitale sociale dell'azienda, finalizzato ad una sua ulteriore espansione negli USA, Francia e Germania dove punta a consolidare la propria presenza;
l'azienda in questione, con il supporto di SIMEST, ha già avviato anche negli Stati Uniti un progetto che ha portato all'apertura di un punto vendita monomarca a New York e che punterebbe a strutturare una vera e propria catena di locali caratterizzati dall'offerta di prodotti italian sounding;
nei punti vendita già aperti nei diversi Stati, nell'Unione europea e negli Stati Uniti, dedicati alla salumeria tradizionale italiana, segmento di eccellenza del Made in Italy e sinonimo di qualità e genuinità, si vendono alimenti realizzati con ingredienti e materie prime non italiane confezionati sul posto con etichette e marchi che evocano prodotti tipici della gastronomia italiana e delle specialità regionali;
con deliberazione del 13 luglio 2010 è stata istituita un'apposita Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione alimentare e che lo stesso Parlamento, sull'argomento specifico, proprio al fine di tutelare l'identità e la territorialità dell'autentico Made in Italy agroalimentare ha approvato importanti normative come quella sull'olio extravergine di oliva o ancora le disposizioni generali in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari (legge 3 febbraio 2011, n. 44) al fine di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti oltre che al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari;
la diffusione di prodotti che traggono in inganno circa la vera origine geografica realizza un evidente danno all'immagine della nostra produzione agroalimentare nazionale, raggirando i consumatori che non vengono messi in condizione di scegliere in modo responsabile;
le operazioni di sostegno dell'italian sounding che la stessa SIMEST starebbe promuovendo, determinerebbero danni ancora più gravi in quanto bloccherebbero ogni potenzialità di crescita delle imprese italiane a causa della «saturazione» del mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale, impedendo ai consumatori di effettuare una corretta comparazione sulla base della diversa qualità e convenienza con prodotti autentici del Made in Italy;
il sostegno della SIMEST alle attività di commercializzazione di prosciutti ed altri salumi della tradizione italiana da parte di Parmacotto si inserisce, tra l'altro, in un periodo di grave crisi dell'allevamento di suini nel nostro Paese -:
quali vantaggi per il sistema agroalimentare nazionale la SIMEST abbia promosso con una strategia di finanziamento all'estero di imprese che commercializzano prodotti con una falsa identità di origine, utilizzando manodopera, presentandosi quale soggetto d'imposta e creando valore aggiunto all'estero;
quali azioni intenda mettere in campo per verificare i criteri con cui vengono scelti, da parte della Simest, i progetti da finanziare e se non sia da ritenere, comunque, urgente deliberare il blocco degli attuali investimenti in attività di delocalizzazione di produzioni agroalimentari che costituiscono secondo l'interrogante attività di concorrenza sleale;
quali chiarimenti intenda formulare a proposito del riscontro delle necessarie informazioni circa le partecipazioni e finanziamenti ad altre società del settore agroalimentare;
se ritenga che le imprese italiane abbiano subito un danno di fronte all'avvenuta occupazione di mercato da parte di imprese, come Parmacotto, che avrebbero immesso prodotti soltanto imitativi di quelli autentici italiani, eliminando o riducendo sensibilmente le future possibilità di scelta dei consumatori in termini di confronto di qualità e di prezzo;
se intenda deliberare iniziative sanzionatone nei confronti di una possibile irregolarità commessa dai responsabili di SIMEST di violazione nel commercio da parte della società Parmacotto delle norme in materia di protezione di denominazioni di origine protetta a proposito della promozione di un prodotto (salumi calabresi) che gode del riconoscimento europeo;
se non debba valutarsi gravemente lesivo delle linee programmatiche di sviluppo economico l'operato dei rappresentanti legali di SIMEST;
se intenda assumere l'impegno ad intraprendere progetti di promozione all'estero dei veri prodotti del Made in Italy attraverso una possibile riduzione delle barriere sanitarie che, proprio nel settore della carne, ostacolano il commercio con l'estero. (4-14102)