ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14097

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 555 del 30/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 30/11/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/11/2011
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14097
presentata da
GIORGIO JANNONE
mercoledì 30 novembre 2011, seduta n.555

JANNONE. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

la quantità di elettricità quella prodotta, in particolare dalle fonti rinnovabili, non è potuta entrare nel sistema nazionale perché la rete non è grado di reggere il carico, come se non fosse mai stata prodotta, Anche se i cittadini, hanno pagato ugualmente gli incentivi alle compagnie interessate. L'allarme è stato lanciato dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas nella sua ultima relazione al Parlamento: «Il forte sviluppo delle fonti rinnovabili non programmabili - si legge nel documento - sta comportando il manifestarsi di problematiche di carattere tecnico ed economico. Da attribuire all'aleatorietà della produzione da fonti rinnovabili non programmabili e accentuate dalle carenze infrastrutturali delle aree in cui tali fonti sono prevalentemente localizzate»;

una situazione che rischia di aggravarsi senza interventi mirati. Come spiega uno dei commissari dell'Autorità, Alberto Biancardi: «Gli impianti eolici e fotovoltaici, per lo più collocati nelle regioni del sud, sono cresciuti in modo esponenziale negli ultimi anni. Anche oltre le previsioni, spinti anche dal livello degli incentivi. E dal miglioramento delle tecnologie, con una crescita che solo due anni fa era impensabile. Al punto che già l'anno prossimo le fonti rinnovabili saranno in grado di soddisfare tutta la domanda di energia delle regioni meridionali. Il che comporta, però, dei seri problemi dovuti al fatto che le rinnovabili non producono energia in modo continuativo»: l'eolico, ovviamente, solo quando c'è molto vento, il fotovoltaico solo di giorno. Di conseguenza, le rinnovabili hanno dei picchi e delle ore di produzione che non sono programmabili. Ma il sistema elettrico non sempre è in grado di reggere e di distribuire (dispacciare è il termine tecnico) tutta l'energia prodotta dagli impianti «verdi». In qualche caso, per impedire il sovraccarico dei cavi l'energia è andata perduta, semplicemente non mettendola in rete;

tra gli addetti ai lavori il tema è all'ordine del giorno già da qualche tempo. I tecnici di Terna, la società che gestisce in regime di monopolio la rete ad alta e altissima tensione in Italia, sono tra questi. La società ha preparato un dossier sull'argomento e ha proposto la realizzazione di «accumuli», sistemi che immagazzinano l'energia in eccesso prodotta dalle rinnovabili da essere poi usata nelle ore di punta. Proponendosi anche di realizzare questi impianti, ma scatenando una reazione da parte delle società di produzione, a partire da Enel, sostenuta da Assoelettrica, l'associazione di categoria, che propone, invece, di utilizzare gli impianti a gas, al momento inattivi per il calo della domanda conseguente alla crisi;

«Il problema - anticipa Biancardi - è che il sistema è in equilibrio sempre più precario. Per la stabilità del sistema sono state bloccate, in qualche occasione, le importazioni perché il sistema non avrebbe retto. Ma il nostro approccio per trovare la soluzione deve essere funzionale. Bisogna capire cosa conveniente fare e cosa sia più economico. Non è detto, per esempio, che sia la realizzazione di accumuli o l'utilizzo delle centrali. Se costa di meno ampliare la rete, la amplieremo. Ma anche se fossero più vantaggiosi gli accumuli, non è detto che sia Tema a realizzarli. Vedremo». In ogni caso, l'Autorità sta pensando anche a modificare il regime degli incentivi che vengono pagati tramite le bollette per sostenere gli investimenti di Terna: «Proprio per i cambiamenti in atto, Terna potrebbe non essere più remunerata in base agli investimenti realizzati, ma agli obiettivi raggiunti, anche perché avrà obbiettivi sempre più sfidanti» -:

quali interventi il Ministro intenda adottare al fine di migliorare il dispaccio di energia rinnovabile in Italia, progettando una nuova rete, che non provveda soltanto all'immagazzinamento di quanto prodotto, ma anche alla sua rapida ed oculata distribuzione.(4-14097)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-14097 presentata da
GIORGIO JANNONE

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame si fa presente quanto segue.
La crescita del settore delle energie rinnovabili negli ultimi anni è stata, come osservato dallo stesso interrogante, superiore alle aspettative e si è concentrata soprattutto nelle aree del meridione d'Italia.
Le criticità sull'argomento riscontrate dall'interrogante sono relative alle forti difficoltà nell'erogazione del servizio di dispacciamento, con conseguenti riflessi negativi in termini di accesso al sistema elettrico della generazione da fonte rinnovabile; infatti il considerevole sviluppo delle fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) e il conseguente impatto sulla rete elettrica, legato sia alle problematiche dovute alle congestioni di rete, sia alla non programmabilità di tali fonti è stato ed è oggetto di un costante monitoraggio e vigilanza da parte del Ministero dello sviluppo economico e dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas (AEEG), specie in ordine agli aspetti economici e di sicurezza di sistema.
In questo contesto, da un lato, sono state attuate alcune modifiche normative al fine di garantire nell'immediato una gestione in sicurezza del sistema elettrico e, dall'altro, sono stati pianificati, per mezzo dei piani di sviluppo 2011 e 2012 predisposti dalla concessionaria, considerevoli interventi di sviluppo della rete di trasmissione, sia in termini di potenziamento e realizzazione di nuove infrastrutture di trasmissione, che con riferimento all'adozione di sistemi di accumulo in attuazione degli obblighi previsti dal decreto legislativo n. 28 del 2011, e da ultimo, dal decreto legislativo n. 93 del 2011.
In particolare, per quanto attiene al primo aspetto sono state apportate modifiche all'articolo 19, comma 2, del decreto legislativo n. 28 del 2011 in materia di incentivazione della produzione da fonte rinnovabile, ad opera dell'articolo 21, comma 2, decreto-legge n. 1 del 2012 (cosiddetto decreto liberalizzazioni). Per effetto delle suddette modifiche è previsto che l'AEEG entro il 28 febbraio 2012 proceda, da un lato, ad un'analisi quantitativa degli oneri di sbilanciamento gravanti sul sistema elettrico derivante dalle fonti rinnovabili non programmabili e, dall'altro, ad adottare tra l'altro misure di protezione e di difesa delle reti elettriche necessarie per la sicurezza del sistema elettrico.
A tal fine la stessa autorità (delibera 84/2012/R/EEL dell'8 marzo 2012), è intervenuta stabilendo l'adozione negli impianti di produzione connessi alla reti in media e bassa tensione di inverter per il controllo delle soglie di frequenza e della tensione, anch'esse opportunamente adeguate con tale provvedimento, per scongiurare eventuali disservizi e black-out sulla rete stessa.
Per quanto attiene invece al secondo aspetto relativo ai nuovi interventi di potenziamento della rete elettrica, si deve rilevare che tali interventi, che ammontano nel complesso a circa 8 miliardi di euro, sono stati recentemente confermati dal gestore della rete di trasmissione nazionale nel piano di sviluppo 2012, quest'ultimo attualmente in fase di valutazione ambientale strategica e oggetto di consultazione pubblica presso l'Autorità per l'Energia elettrica d il Gas, in esito alla quale la stessa Autorità procederà all'espressione di valutazione dirette a questo Ministero.
In particolare nel piano di sviluppo del 2012 sono previsti numerosi interventi nelle cosiddette aree critiche interessate da congestioni di rete dovute ad un surplus di generazione da fonte rinnovabile non programmabile, con relative ricadute positive in termini di gestione del servizio di dispacciamento e di riduzione di costi per la collettività.
In tali aree sono stati pianificati, accanto ai tradizionali interventi di sviluppo della rete finalizzati al potenziamento del trasporto e all'aumento della magliatura della rete, anche l'installazione di sistemi di accumulo da realizzarsi prevalentemente nelle aree occupate dalle stazioni elettriche e in corrispondenza delle direttrici con maggiore criticità, caratterizzati da elevata modularità e tempi brevi di installazione (articolo 17, comma 3, decreto legislativo n. 28 del 2011 e decreto legislativo n. 93 del 2011.
Pertanto nell'ottica del miglioramento del servizio di dispacciamento di produzione rinnovabile si può ritenere che tali misure costituiscano due modalità d'intervento che, allo stato, si ritengono volte ad assicurare la gestione in sicurezza del sistema elettrico e il miglior impiego della crescente potenza istallata da fonti rinnovabili.
Circa poi le affermazioni dell'interrogante sulla necessità di comprendere quale possa essere la miglior soluzione, anche da un punto di vista economico, per far fronte allo squilibrio del sistema elettrico venutosi a creare, si conferma che il Ministero sta agendo su più fronti prioritari, cercando di:

semplificare le procedure amministrative per realizzare più rapidamente le infrastrutture di rete necessarie, tra cui le procedure di valutazione del piano di sviluppo di Terna i cui tempi di approvazione sono purtroppo superiori all'anno;

intensificare le risorse messe a disposizione per lo sviluppo di rete soprattutto nelle aree del sud, particolarmente interessate dallo sviluppo di eolico e fotovoltaico (ben 200 milioni di euro sono stati dedicati nell'ambito del programma operativo interregionale energia proprio al tema del dispacciamento dell'energia rinnovabile in rete, in aggiunta alle ingenti risorse derivanti dalla tariffa elettrica);

integrare i sistemi di incentivazione delle fonti rinnovabili con misure atte a ridurre i problemi sulla rete. Ne è un esempio la nuova tariffa per l'autoconsumo su posto, particolarmente incentivante;

infine, in coordinamento con quanto sta facendo l'Autorità per l'energia, verificare l'efficacia e l'efficienza di alcune soluzioni atte a mitigare il problema, come i sistemi di accumulo per i quali saranno dati a breve indirizzi a Terna.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Claudio De Vincenti.