ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14014

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 554 del 29/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: SIRAGUSA ALESSANDRA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/11/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/11/2011
Stato iter:
25/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2012
GUERRA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/06/2012

CONCLUSO IL 25/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14014
presentata da
ALESSANDRA SIRAGUSA
martedì 29 novembre 2011, seduta n.554

SIRAGUSA. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

in base a quanto denunciato dagli enti del terzo settore impegnati nella gestione dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza, è intenzione dell'amministrazione comunale di Palermo non rinnovare la convenzione per l'anno 2012 ai servizi socio educativi (centri aggregativi) affidati con D/D n. 1754 del 1 dicembre 2010 e sospenderne il servizio in attesa dell'espletamento di una nuova gara e di una nuova assegnazione degli stessi;

tali servizi sono stati messi a bando nel novembre 2009 ed assegnati soltanto dopo 13 mesi, con una interruzione dell'attività dei centri per tutto il 2010 che è ripresa, a fatica, nel gennaio 2011 con una prospettiva, dichiarata dal bando, di tipo triennale, così come previsto dalla legge n. 285 del 1997;

è in un'ottica pluriennale che gli enti gestori dei servizi hanno programmato impegni ed attività al fine di dare efficacia all'azione educativa e sociale richiesta dal piano locale e dal bando pubblico di affidamento dei servizi;

ora il comune di Palermo si accinge a mettere a bando i servizi, per 10 mesi, da marzo a dicembre 2012, prevedendo due mesi di sospensione (gennaio febbraio) per l'espletamento del bando che, nella precedente edizione ha richiesto un anno di lavoro;

tale decisione, secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia del 17 novembre 2011, deriverebbe da un divieto dell'ufficio contratti del comune di Palermo e del dirigente delle attività socio-assistenziali, di prorogare le convenzioni, poiché si violerebbe la normativa sugli appalti;

nel sopra citato articolo si legge che «l'articolo 57 del Codice dei contratti pubblici (legge n. 163 del 2006), infatti, consente la proroga solo se il bando prevede la continuità, la durata e l'importo. Poiché il bando per il 2011 parla solo di una generica possibilità di proroga, gli uffici hanno applicato in maniera restrittiva la norma, anche sulla base di sentenze come quella che dà ragione al Centro Padre Nostro»;

secondo gli enti del terzo settore i servizi in questione rientrano nel piano infanzia e adolescenza del comune di Palermo il quale è redatto secondo quanto previsto dalla legge n. 285 del 1997 e prevede una programmazione triennale finalizzata proprio a servizi di cui, peraltro, vi è copertura di spesa;

tale previsione - sempre secondo gli enti - era contenuta nel bando e pertanto si tratta di una «prosecuzione programmata»;

in base a quanto deciso dall'amministrazione comunale da gennaio 2012 verranno interrotti i servizi per l'infanzia;

i centri socio educativi sono rimasti gli unici servizi per l'infanzia attivi sul territorio a causa della contrazione della spesa sociale;

se tali centri fossero messi in condizione di non poter svolgere il loro servizio, circa 2.000 bambini e adolescenti palermitani ne sarebbero privati in pieno anno scolastico e in un momento storico nel quale le famiglie vivono gravi difficoltà economiche e sociali;

molti dei bambini e dei ragazzi iscritti ai centri socio educativi sono stati accolti su invio dei servizi sociali del comune di Palermo, dell'ASF, della giustizia minorile e del tribunale di Palermo e per molti di questi l'inserimento nei centri ha evitato l'inserimento in servizi residenziali;

si produrrebbe altresì un grave danno sociale ed economico per il comune di Palermo dovuto all'istituzionalizzazione dei bambini ed adolescenti privati del servizio offerto dai centri. Ad oggi il comune di Palermo paga 16 milioni di euro per il ricovero di circa 700 minori in comunità. Tre bambini in comunità costano quanto un centro socio-educativo 6-12 anni rivolto mediamente a 60 bambini e sei adolescenti in comunità costano quanto un centro socio-educativo 12-18 anni rivolto mediamente a 80 adolescenti e giovani;

la necessità di dare continuità ai servizi, la cui interruzione rappresenta un fatto grave che danneggia innanzitutto i ragazzi e il loro futuro, è sostenuta con forza da tutti i servizi sociali, educativi, scolastici e religiosi che operano a Palermo a favore dell'infanzia e dell'adolescenza -:

se il Ministro non ritenga, nell'ambito delle proprie competenze anche alla luce della legge n. 285 del 1997, opportuno assumere iniziative dirette a garantire la continuità ai servizi e agli interventi educativi evitando l'interruzione di tali servizi a partire da gennaio 2012. (4-14014)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 25 giugno 2012
nell'allegato B della seduta n. 655
All'Interrogazione 4-14014 presentata da
ALESSANDRA SIRAGUSA

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame, inerente i servizi e gli interventi educativi nel comune di Palermo, si rappresenta quanto segue tenuto conto dei dati informativi trasmessi dal comune medesimo.
In primo luogo, appare opportuno evidenziare che la convenzione con la quale l'ente locale affida i servizi socio-educativi trova la sua copertura di spesa negli ordini di pagamento che gli pervengono a fine anno e che si riferiscono ad una annualità.
Con particolare riferimento al finanziamento previsto dalla legge n. 285 del 1997, che ha istituito un apposito fondo per la realizzazione di interventi finalizzati ad incentivare e difendere i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (a cui attingono le quindici città riservatarie tra cui Palermo), si fa presente che lo stesso viene indicato nella tabella C, allegata alla legge di stabilità che quantifica, annualmente e per il triennio, gli importi da destinare agli interventi sul territorio, tra cui sono inclusi anche quelli di carattere sociale.
In proposito, si fa presente che la legge 23 dicembre 2009, n. 192 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012) ha stanziato (capitolo 3527 dello Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali) 39.960 mila euro sul citato Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza per la realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e locale.
Per quanto attiene alle quote di spettanza delle città riservatarie per l'anno 2012, l'articolo 3 del decreto interministeriale 25 maggio 2011 prevede, per gli anni finanziari 2012 e 2013, che le somme iscritte sul capitolo di spesa sopra evidenziato vengano assegnate, mediante decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con le stesse percentuali di riparto utilizzate per il 2011.
Con riferimento all'affidamento dei servizi socio-assistenziali, il comune di Palermo ha informato che la situazione descritta nell'interrogazione in esame risulta in fase di avanzata definizione in quanto, con decreto dirigenziale n. 226 del 22 febbraio 2012, è stata approvata la graduatoria per la gestione, tra l'altro, dei centri aggregativi, in modo da poter procedere, previa acquisizione della documentazione di rito, alla sottoscrizione delle predette convenzioni.
Lo scorso 26 aprile 2012 e stata approvata la graduatoria definitiva e il comune ha reso noto di star procedendo agli affidamenti a partire da quegli interventi che non risultano gravati da ricorsi.

Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali: Cecilia Guerra.