ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13989

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 553 del 23/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI VIZIA GIAN CARLO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 23/11/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA DIFESA 23/11/2011
MINISTERO DELLA DIFESA 23/11/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/01/2012
Stato iter:
11/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2012
DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/12/2012

CONCLUSO IL 11/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13989
presentata da
GIAN CARLO DI VIZIA
mercoledì 23 novembre 2011, seduta n.553

DI VIZIA. -
Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

nel 1991 una decisione del consiglio delle comunità europee introdusse il 112 quale numero unico di emergenza a livello europeo, al fine di rendere più agevole la fruizione del servizio ai numerosi cittadini stranieri presenti all'estero per ragioni turistiche, di studio o di lavoro;

ciò nonostante è stato mantenuto nel nostro Paese anche il 113, seppure gestito congiuntamente al 112, come stabilito dal decreto ministeriale del 22 gennaio 2008, emanato dal Ministro delle comunicazioni e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 del 10 marzo 2008;

lo strumento tecnico che permette il mantenimento del doppio numero di emergenza comporterebbe maggiori oneri per lo Stato pari a non meno di sei milioni di euro all'anno;

la situazione generale della finanza pubblica suggerisce di risparmiare risorse ovunque possibile -:

se il Governo non ritenga opportuno realizzare dei risparmi nel settore di cui in premessa, eliminando definitivamente la possibilità di servirsi del numero 113 e dando concreta attuazione alle disposizioni europee in materia. (4-13989)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 11 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 732
All'Interrogazione 4-13989 presentata da
GIAN CARLO DI VIZIA

Risposta. - In relazione al quesito posto dell'interrogante, va premesso che nessuna disposizione normativa nazionale contempla la soppressione dei numeri di emergenza vigenti diversi dall'utenza «112» (ossia i numeri «113», «115» e «118»).
Al contrario - sebbene nel 1991 sia stata emanata la Direttiva europea n. 91/396/CEE sull'introduzione di un numero unico europeo per chiamate d'emergenza - varie fonti normative prevedono il mantenimento delle citate utenze telefoniche.
In ogni caso, si evidenzia che sono già in atto prototipi sperimentali relativi al numero unico europeo (nue). Al riguardo, si segnala che la sperimentazione del «nue 112» in provincia di Salerno, finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, è stata avviata il 10 luglio 2008 ed è tuttora in corso. Essa è volta a far confluire in una unica centrale telefonica della «Telecom» le chiamate rivolte alle numerazioni «112» e «113» per ripartirle tra le sale e le centrali operative della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri. La ripartizione avviene sulla base del criterio della prossimità e, ove coesistenti le due Forze di polizia, con il criterio della ripartizione al 50 per cento. La Forza di polizia ricevente (cui il sistema fornisce i dati di identificazione e localizzazione del chiamante) provvede a gestire operativamente la comunicazione, se di sua pertinenza, oppure a trasferirla all'altra Forza di polizia sulla base della ripartizione prevista dal piano coordinato di controllo del territorio. Nel caso di richieste di intervento tecnico urgente o sanitario, l'operatore attiva il «115» o il «118» e, ove tecnicamente possibile, trasferisce la chiamata a quella centrale operativa.
Altro esempio è quello del «call center laico» in provincia di Varese. Questo call center - sorto nel giugno 2010 a seguito di un accordo di programma quadro tra Ministero dello sviluppo economico e regione Lombardia - si occupa della ricezione delle chiamate rivolte ai quattro numeri di emergenza («112», «113», «115», «118»), della gestione del primo contatto e dello smistamento verso le centrali operative di secondo livello, cioè l'insieme delle attività operative necessarie alla risoluzione della specifica emergenza.
La sperimentazione - effettuata in attuazione della normativa dell'Unione europea - è stata positivamente valutata, talché si è deciso di prolungarne l'applicazione.
Dopo aver monitorato l'operatività della struttura di Varese, è in corso l'estensione del modello all'intera Lombardia. I lavori per la predisposizione del disciplinare tecnico operativo, sono stati conclusi nel mese di aprile 2011 con la previsione di costituire tre call center, aventi competenza su tre macroaree interprovinciali con sede a Milano, Brescia e Varese. La progettualità è stata recepita nel protocollo d'intesa tra Ministero dell'interno e regione, sottoscritto il 4 luglio 2011.
Con l'estensione di tale modello a tutto il territorio nazionale, potrà essere attivato il solo numero «112».
Peraltro, il progetto del «112 nue», dove è attualmente operativo e nelle aree dove è in corso l'estensione, contempla la permanenza dei «113», sia come punto di risposta di secondo livello presso il quale inoltrare le chiamate di emergenza di competenza della Polizia di Stato, sia quale numero di disaster recovery e business continuity, in caso di default dell'utenza unica, da chiunque gestita.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo De Stefano.