NASTRI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro per gli affari europei.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto previsto dal decreto n. 7462 del Ministro interrogato e firmato lo scorso 10 novembre, i fondi messi a disposizione per le operazioni finanziarie a sostegno del settore vitivinicolo per il 2012, risultano pari a oltre 341 milioni di euro, di cui 276,5 milioni di euro, provengono dalle disponibilità comunitarie, mentre la quota di cofinanziamento nazionale ammonta a 64,7 milioni di euro;
il provvedimento sblocca gli aiuti previsti nel quadro dell'Organizzazione comune di mercato per il comparto predetto, come stabilito dal regolamento n. 1234 del Consiglio dell'Unione europea del 22 ottobre 2007;
i criteri secondo cui le agevolazioni previste sono suddivise dal suesposto decreto, indicano che le regioni che riceveranno più fondi sono quelle che provvederanno alla ristrutturazione e alla riconversione dei vigneti (quali 120,8 milioni di euro) nonché alla promozione sui mercati esteri (circa 57,6 milioni di euro);
ulteriori parametri indicano che la suddivisione dei fondi avverrà per gli incentivi agli investimenti delle aziende vinicole (40 milioni di euro) e per i contributi alla cosiddetta vendemmia verde (30 milioni di euro);
la regione maggiormente finanziata, secondo quanto riporta il quotidiano: Italia Oggi del 17 novembre, è la Sicilia, a cui sono destinati oltre 54 milioni di euro; seguono, ad una certa distanza, il Veneto, la Puglia, l'Emilia Romagna e la Toscana, mentre il Piemonte risulta la sesta regione, nell'elenco previsto dal decreto delle regioni beneficiarie dei finanziamenti;
i suesposti criteri e i metodi di ripartizione dei fondi previsti, a giudizio dell'interrogante, appaiono contraddittori e di dubbia interpretazione in considerazione che la regione Piemonte, il cui comparto vitivinicolo è caratterizzato da una produzione tutelata da ben 13 DOCG e 44 DOC, i cui vini che sono diventati simboli e ambasciatori del Piemonte e dell'Italia in tutto il mondo e che esprimono grandi qualità frutto del lavoro svolto da migliaia di produttori e del profondo legame con il territorio, possiede una superficie coltivabile di circa 58.000 ettari, il 63 per cento dei quali godono dello status come predetto di DOC e DOCG;
risulta conseguentemente secondo l'interrogante incoerente ed in contrasto con i suesposti criteri, l'impostazione del riparto dei fondi previsti per le regioni stabilito dal decreto ministeriale, se si valuta come il Piemonte, i cui vini costituiscono una delle eccellenze del panorama vinicolo mondiale, con una produzione annuale di 3 milioni e 300 mila ettolitri di vino l'anno, sia posta solo al sesto posto nell'elenco delle regioni beneficiarie dei finanziamenti per il 2012, a sostegno della vitivinicoltura -:
se siano stati utilizzati, ulteriori parametri oltre a quelli esposti in premessa, per la ripartizione dei fondi indicati;
se considerato che la regione Piemonte, risulta essere stata penalizzata dalla suddivisione del decreto ministeriale, esposto in premessa, in considerazione del fatto che l'elevato numero di vigneti di cui dispone, unitamente al successo riscosso sui mercati esteri, dovrebbe consentire alla medesima regione di ricevere maggiori risorse nei confronti del comparto vitivinicolo;
se intende assumere iniziative nel senso di riconsiderare tale ripartizione di fondi. (4-13939)