FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
è trascorso più di un anno dal grave episodio del crollo della cosiddetta «Scuola dei Gladiatori» all'interno degli scavi archeologici di Pompei;
venerdì 20 ottobre 2011 vi è stato un ulteriore crollo di un tratto delle antiche mura di fortificazione della città all'interno dell'area aperta al pubblico;
il Governo ha annunciato di mettere a disposizione oltre 100 milioni di euro per la messa in sicurezza del sito di Pompei nonché l'assunzione di alcune decine di unità (inizialmente 40 operai più 30 archeologi, per un totale di 70 unità, successivamente scese a 25, in virtù della misura in deroga - approvata con il decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 75 del 2011 - che consentiva di assumere personale di III area, posizione economica F1, nel limite di spesa di 900.000 euro annui a decorrere dal 2011) di nuovo personale tecnico da destinare a Pompei;
le risorse sono state più volte appostate e poi rimosse in sede di manovre finanziarie, mentre non si è proceduto, a tutt'oggi, ad alcuna nuova assunzione né risulta che al momento presso il Ministero per i beni e le attività culturali (Mibac) siano in essere procedure di assunzione di nuovo personale tecnico da destinare a Pompei;
il Governo ha rilanciato la disponibilità delle risorse per la sicurezza del sito sulla base di un finanziamento europeo, vincolato al via libera della Commissione europea;
il Governo ha inoltre sottolineato un ruolo della società Invitalia nella gestione operativa del finanziamento nonché nell'allestimento dei bandi di gara, laddove nel primo provvedimento una funzione analoga per la stessa Pompei era attribuita alla società Ales (società di proprietà dello stesso Ministero per i beni e le attività culturali);
il comma 6 dell'articolo 2 del citato decreto-legge n. 34 del 2011 ha previsto la possibilità di derogare alle norme urbanistiche e paesaggistiche per le attività edilizie nelle aree esterne agli scavi di Pompei;
tra scelte sbagliate, spese inutili, annunci di finanziamenti e di dotazione di risorse umane si sono, ad avviso degli interroganti, persi anni preziosi e sprecate ingenti somme;
l'insieme della comunità scientifica reputa fondamentale un'azione costante per garantire la manutenzione ordinaria e un'accurata analisi e controllo degli interventi di natura straordinaria -:
quando saranno effettivamente resi disponibili i fondi per la messa in sicurezza del sito;
quale sarà il soggetto attuatore degli interventi;
come si sia giunti alla decisione di affidare la progettazione alla società Invitalia invece che ad Ales, quali competenze specifiche su Pompei vanti la società Invitalia, quali siano i soggetti finanziatori e per quali cifre essi contribuiscano alla stessa Agenzia e quali siano al momento i rapporti in essere tra la Soprintendenza di Napoli e Pompei e la stessa Invitalia;
quali misure siano state proposte ed attuate per impedire condizionamenti e infiltrazioni della criminalità organizzata;
quali scelte finanziarie e organizzative si intendano adottare per rendere efficace la manutenzione ordinaria del sito;
come si intenda assicurare la corretta tutela paesaggistica delle aree esterne agli scavi di Pompei in regime di assenza di norme, atteso che gli industriali campani hanno più volte di recente dichiarato di volersi impegnare per la valorizzazione turistica di dette aree. (4-13842)