ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13835

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 547 del 08/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: RUGGHIA ANTONIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/11/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 08/11/2011
Stato iter:
26/04/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/04/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/04/2012

CONCLUSO IL 26/04/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13835
presentata da
ANTONIO RUGGHIA
martedì 8 novembre 2011, seduta n.547

RUGGHIA e VILLECCO CALIPARI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

Taranto è una città segnata da un forte livello d'inquinamento. Al momento dell'entrata in vigore della legge regionale sulla diossina, risultava la località dove venivano emesse nell'atmosfera oltre il 90 per cento delle diossine industriali prodotte in Italia e catalogate nel registro INES, oltre ad altri agenti altamente cancerogeni sempre derivati da processi industriali;

questa situazione, potenzialmente nociva per la salute, preoccupa anche la numerosa comunità militare presente in città;

i consigli della rappresentanza militare, a livello di base per la Guardia di finanza e a livello nazionale per la Guardia costiera e lo stesso Consiglio centrale di rappresentanza della marina militare, attraverso delibere motivate, hanno espresso «la loro preoccupazione per l'allarmante situazione ambientale» e le possibili conseguenze negative;

i consigli sopracitati, all'unanimità hanno in sostanza richiesto alle loro autorità corrispondenti, di avviare «indagini cliniche, nonché ambientali, più specifiche in modo tale da poter disporre di uno screening sullo stato di salute dei militari che prestano servizio nell'ambito dell'area portuale»;

in particolare il COCER Marina e il Consiglio della rappresentanza militare a livello nazionale della Guardia costiera hanno chiesto ai loro interlocutori istituzionali un «monitoraggio» in relazione alla eventuale presenza nell'aria di sostanze inquinanti attraverso l'installazione di apposite centraline di rilevamento -:

come si sia corrisposto alle richieste di monitoraggio avanzate dagli organismi di rappresentanza da parte del comandante del porto di Taranto o dalle superiori autorità militari;

se l'autorità politica non ritenga necessario, anche in base ad un principio di precauzione, corrispondere alle preoccupazioni del personale militare disponendo i monitoraggi richiesti;

se non ritenga inoltre necessario, sempre allo stesso fine, sottoporre i militari in servizio nella sede di Taranto a periodiche visite mediche per accertare lo stato di salute del personale. (4-13835)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 26 aprile 2012
nell'allegato B della seduta n. 626
All'Interrogazione 4-13835 presentata da
ANTONIO RUGGHIA

Risposta. - Ritengo opportuno, in primo luogo, precisare che la problematica illustrata nell'interrogazione in titolo non può essere riferibile allo specifico ambiente di lavoro (in questo caso, portuale), tantomeno al solo personale militare delle capitanerie di Porto o della guardia di finanza, in quanto, in realtà, coinvolge tutto il territorio della città di Taranto, caratterizzata dalla presenza di grandi impianti industriali e, pertanto, s'inquadra nel più generale ambito della tutela della salute pubblica.
Chiarito questo aspetto, per quanto concerne la tutela della salute del personale militare del corpo delle capitanerie di porto in servizio a Taranto - il cui impiego, peraltro, avviene, per lo più, nell'ambito delle dipendenze funzionali facenti capo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti o ad altri dicasteri - la locale Capitaneria di porto ha riferito di non avere, allo stato, evidenze documentate di problematiche sanitarie correlabili allo specifico contesto ambientale, in cui opera soprattutto il personale della sede distaccata in ambito portuale (circa 30 unità).
La stessa Capitaneria ha fatto presente, altresì, di aver già avviato sia una indagine conoscitiva interna - dalla quale è emerso che i disturbi lamentati dai militari in servizio a Taranto sono, sostanzialmente, gli stessi di cui soffrono gli abitanti dell'area tarantina (fastidi agli occhi e alle vie respiratorie, a volte molto acuti, dovuti a cattivi odori e alle polveri disperse nell'aria, tra cui, in particolare, il pulviscolo di carbone) - sia di avere investito della problematica l'autorità portuale di Taranto e la locale azienda sanitaria (Dipartimento di Prevenzione), chiedendo alle stesse di valutare l'opportunità di effettuare un apposito monitoraggio ambientale nell'area portuale - come già avvenuto in passato - proprio allo scopo precipuo di verificarvi la sussistenza di potenziali pericoli per la salute.
Con particolare riferimento, invece, alla richiamata delibera del Consiglio centrale di rappresentanza (Co.Ce.R.) della Marina militare, si fornisce ampia assicurazione che la forza armata è molto sensibile alle problematiche correlate alla tutela dell'ambiente nei luoghi di lavoro e, in generale, alla salute del personale dipendente.
In tale contesto, il capo di Stato Maggiore della Marina militare ha disposto che gli alti comandi competenti per territorio prendano contatti con le autorità locali, al fine di valutare l'opportunità di predisporre, a cura delle citate competenti autorità, l'effettuazione di appositi monitoraggi/campionamenti ambientali nei pressi delle strutture militari.
Per quanto afferisce agli aspetti sanitari, si segnala che, ad oggi, non risulta disponibile un protocollo di screening finalizzato ad una diagnosi precoce di patologie correlate con le sostanze inquinanti in questione.
Al momento, comunque, non si ha evidenza, tra il personale militare, di patologie correlabili con le sostanze citate nella delibera.
Ad ogni buon conto, il capo di Stato Maggiore di forza armata ha dato disposizioni agli organi sanitari di prestare la massima attenzione al fine di verificare se, nell'ambito dei previsti controlli periodici o in qualsiasi altro momento dell'attività lavorativa del personale dipendente, dovessero sorgere indizi di patologie correlabili all'ambiente di lavoro.
Anche per quanto riguarda le altre forze armate, faccio presente che non sono emersi o non si ha notizia, ad oggi, di casi riguardanti il personale militare dell'Aeronautica militare e dell'arma dei Carabinieri destinato a Taranto, mentre, per quanto riguarda l'esercito italiano, lo stesso non ha enti stanziati nel territorio tarantino che - vorrei evidenziare - è sottoposto a continuo monitoraggio da parte dell'agenzia regionale protezione ambiente (ARPA) per le problematiche connesse ai rischi ambientali.
Rendo noto, in ultimo, che è in corso un'indagine delegata dall'autorità giudiziaria al nucleo operativo ecologico carabinieri di Lecce, i cui sviluppi sono sottoposti al segreto istruttorio previsto nella fase delle indagini preliminari.
Contestualmente, il giudice per le indagini preliminari di Taranto ha affidato a un pool di esperti l'incarico di redigere una perizia in merito all'incidenza sulla salute delle sostanze chimiche provenienti dai grandi impianti industriali localmente presenti.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.