ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13829

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 546 del 07/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/11/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/11/2011
Stato iter:
16/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/07/2012
FORNERO ELSA MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/07/2012

CONCLUSO IL 16/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13829
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
lunedì 7 novembre 2011, seduta n.546

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

Ryszard Lechowicz, un operaio di 37 anni, polacco, è morto intorno alle diciotto del 26 ottobre 2011 nell'area di Villavalle, parte del sito delle acciaierie ThyssenKrupp, a Terni;

secondo l'autopsia eseguita dal medico legale nominato dalla procura e secondo quanto ha riferito il consulente nominato dalla famiglia della vittima, l'operaio è morto per asfissia meccanica violenta e acuta a seguito del seppellimento dell'uomo da parte di materiale argilloso;

si tratta del fango che Ryszard Lechowicz doveva scaricare nella discarica Ast, a Villa Valle, e che trasportava su di un camion ora oggetto di perizia poiché gli investigatori, dopo aver accertato che è stato spostato, vogliono avere un quadro preciso del suo funzionamento;

le indagini riguardano anche il lasso di tempo, quasi due ore, trascorso tra il momento dell'incidente e la telefonata al 113 -:

se e quali iniziative di competenza intenda promuovere in merito all'accaduto sia per chiarire la dinamica dell'incidente sia per verificare che siano state rispettate tutte le norme a difesa della salute e della sicurezza sul lavoro a partire dal protocollo sulla sicurezza siglato in prefettura nell'aprile 2010 con la Thyssen;

se siano al vaglio iniziative, e nel caso quali siano, per una maggior sicurezza che possa interessare tutti i lavoratori di quella zona. (4-13829)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 16 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 666
All'Interrogazione 4-13829 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - L'interrogazione parlamentare in esame si riferisce all'infortunio mortale sul lavoro occorso il 26 ottobre 2011 al signor Jerzy Ryszard Lechowicz dipendente della società Eco.Ter. s.r.l. di Terni, appaltatrice del servizio di trasporti rifiuti all'interno dello stabilimento Thyssen-Krupp Acciai Speciali Terni.
Nel rispondere al primo quesito, ci si limiterà in questa sede, a riportare gli elementi informativi acquisiti presso la direzione territoriale del lavoro di Terni, nonché quelli forniti dall'Inail.
Dagli accertamenti compiuti e dalle dichiarazioni acquisite è emerso che il signor Jerzy Ryszard Lechowicz era assunto dalla predetta società con la qualifica di autista, con contratto full time a tempo determinato dal 13 giugno al 31 ottobre 2011. E emerso, inoltre, che il giorno dell'infortunio il signor Lechowicz, secondo le istruzioni impartitegli dal datore di lavoro, avrebbe dovuto effettuare, in turno con altri lavoratori ed utilizzando un camion di proprietà della stessa società, trasporto di materiale presso la discarica della Thyssen-Krupp situata in località Villa Valle di Terni. Dalla ricostruzione dei fatti effettuata dall'amministratore delegato della società Eco.Ter. è emerso, altresì, che alle 17,30 circa il lavoratore è uscito dallo stabilimento della Thyssen-Krupp alla guida del camion e dopo circa dieci minuti è giunto presso la portineria della discarica; da qui, dopo aver percorso un chilometro all'interno della citata discarica, è giunto all'area di scarico, su ciò che è accaduto successivamente non si hanno notizie certe.
L'allarme è stato lanciato, infatti, solo quando nell'area è sopraggiunto un collega dell'infortunato il quale ha riscontrato la presenza del mezzo di trasporto ma nessuna traccia del signor Lechowicz. Dopo l'attivazione della procedura di emergenza sono state avviate le ricerche all'esito delle quali veniva ritrovato il corpo del signor Lechowicz sepolto da un cumulo di fanghi industriali.
L'amministratore delegato della Eco.Ter s.r.l. ha precisato che al momento del ritrovamento il camion era ancora carico e, per cause ancora in corso di accertamento, il signor Lechowicz ne aveva scaricato soltanto un quantitativo minimo.
Sul luogo dell'incidente sono intervenute, inoltre, la Polizia di stato della locale questura che ha sequestro il veicolo e l'Asl 4 di Terni. Si precisa, che per l'accertamento delle cause e delle responsabilità dell'incidente è aperto un procedimento penale presso la competente Procura della Repubblica.
Per quanto riguarda l'erogazione delle prestazioni dovute per tale infortunio mortale, la sede Inail competente, in base alle risultanze istruttorie, ha costituito la rendita in favore del coniuge del lavoratore ed ha corrisposto l'assegno funerario, ai sensi dell'articolo 85 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965. La stessa sede ha provveduto alla erogazione del beneficio a carico del Fondo per le vittime di gravi incidenti sul lavoro.
Si precisa, infine, che nello scorso mese di gennaio si è svolta una riunione del N.O.I. (Nucleo Operativo Integrato) per verificare il rispetto degli impegni assunti dalla società con la sottoscrizione del protocollo di intesa sulla sicurezza - siglato in prefettura nell'aprile del 2010 - nell'ambito degli appalti e dei subappalti dei lavori presso lo stabilimento della Thyssen-Krupp.
Nel rispondere all'ultimo quesito posto nell'interrogazione in esame, occorre precisare che il tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali costituisce obiettivo strategico del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell'Inail, nell'ottica del tendenziale azzeramento del fenomeno infortunistico e tecnopatico.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, infatti, intende perseguire la promozione di comportamenti rispettosi delle norme di legge applicabili in materia di salute e sicurezza sul lavoro ed efficaci in funzione prevenzionistica, sia completando l'attuazione del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) e s.m.i., sia favorendo ogni iniziativa promozionale idonea a determinare un accrescimento delle conoscenze in materia di salute e sicurezza nelle aziende, nei lavoratori e negli studenti, con particolare attenzione all'aspetto della formazione.
In relazione allo specifico e gravissimo problema degli infortuni sul lavoro si rende necessario intervenire sulla formazione-informazione dei lavoratori e delle imprese, nonché sulla prevenzione e sul rafforzamento dei controlli da parte degli enti preposti, al fine di promuovere una consapevolezza sempre più ampia sulle esigenze della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è attivamente impegnato su tali fronti, nell'intento precipuo di favorire il dialogo e la collaborazione fra tutti i soggetti interessati, istituzionali e sociali, al fine di ridurre gli incidenti e le malattie professionali e la diffusione di sempre più elevati standards di sicurezza nei luoghi di lavoro. L'esistenza in concreto di una efficace strategia di contrasto al fenomeno infortunistico non passa solo attraverso il completamento, mediante le fonti di rango secondario previste dal decreto legislativo n. 81 del 2008, del quadro giuridico di riferimento, ma anche attraverso la realizzazione di una serie di azioni pubbliche e private dirette a migliorare la prevenzione e i livelli di tutela in tutti gli ambienti di lavoro.
Per tale ragione, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sta attivando ogni possibile sinergia con soggetti pubblici e privati, al fine di migliorare «l'impatto» delle rispettive attività in termini di efficacia.
In tale ottica si colloca, ad esempio, la definizione, con accordo in conferenza Stato -Regioni del 20 novembre 2008, dei criteri di impiego e l'attivazione delle somme (pari a 50 milioni di euro) di cui all'articolo 11, comma 7, del testo unico in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, da destinare in favore di attività promozionali della salute e sicurezza, tra le quali una campagna di comunicazione (per complessivi 20 milioni di euro) sulla salute e sicurezza sul lavoro ed attività di formazione su base regionale (per complessivi 30 milioni di euro).
Con il decreto correttivo n. 106 del 2009 si è poi consentito il superamento delle difficoltà operative da più parti evidenziate nel corso dei primi mesi di applicazione del testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, perfezionando, in tal modo, il quadro normativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e rendendolo, oltre che pienamente coerente con le normative internazionali e comunitarie in materia, idoneo a costituire il fondamento giuridico della strategia di contrasto al fenomeno infortunistico.
L'imprescindibile finalità delle misure varate resta quella di rendere maggiormente effettiva la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro secondo linee di azione consistenti, tra l'altro, nel miglioramento dell'efficacia dell'apparato sanzionatorie al fine precipuo di assicurare una migliore corrispondenza tra infrazioni e sanzioni.
A tale scopo si tiene conto dei compiti effettivamente svolti da ciascun attore della sicurezza, favorendo l'utilizzo di procedure di estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi mediante regolarizzazione da parte del soggetto inadempiente. La sanzione penale è riservata ai soli casi di violazione delle disposizioni sostanziali e non di quelle meramente formali (come, ad esempio, la trasmissione di documentazione, notifiche, eccetera).
Tutti gli interventi proposti garantiscono, in ogni caso, il rispetto dei livelli di tutela oggi assicurati ai lavoratori e alle loro rappresentanze in qualsiasi ambiente di lavoro e in tutto il territorio nazionale, nonché l'equilibrio delle competenze tra lo Stato e le Regioni in materia.
Il risultato finale dell'intervento legislativo di riforma potrà comunque compiutamente apprezzarsi una volta che verrà completata l'emanazione di provvedimenti attuativi del testo unico in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di grande rilevanza e impatto sulle aziende e sui lavoratori.
Molte delle iniziative dirette alla attuazione delle disposizioni del testo unico in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sono devolute dal legislatore alla Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro (ex articolo 6 del decreto legislativo 81 del 2008), composta, in maniera paritaria e tripartita, da rappresentanti delle amministrazioni pubbliche centrali competenti in materia, delle Regioni, dei sindacati e delle organizzazioni dei datori di lavoro.
Ricostituita con decreto ministeriale del 3 dicembre 2008, la commissione ha costituito al suo interno nove gruppi «tecnici» di lavoro, nei quali è garantita la presenza paritetica di rappresentanti delle amministrazioni pubbliche (comprese le regioni) e delle parti sociali, per affrontare, in tali sedi, gli argomenti attribuiti dalla legge alla Commissione (ad esempio l'elaborazione di linee metodologiche per la valutazione dello stress lavoro-correlato, l'individuazione delle regole di funzionamento della cosiddetta «patente a punti» per gli edili) e per i quali si prevedono attività finalizzate alla attuazione del testo unico in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tali gruppi si sono regolarmente insediati e svolgono con continuità le attività ad essi attribuiti. All'esito delle attività istruttorie compiute in tali consessi, sono stati elaborati documenti di notevole importanza per gli operatori della salute e sicurezza sul lavoro e altri sono di prossima emanazione.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha completato talune ulteriori attività previste dal decreto legislativo n. 81 del 2008, tra le quali occorre ricordare:

la predisposizione, in data 17 novembre 2010, delle indicazioni per la valutazione dello stress lavoro-correlato (articolo 28, comma 1-bis, del «testo unico») da parte della Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro, con avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre;

la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 159 dell'11 luglio 2011 del decreto interdipartimentale del 13 aprile 2011, recante: «disposizioni in attuazione dell'articolo 3, comma 3-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106 in materia di salute e sicurezza sul lavoro» che disciplina le particolari modalità di svolgimento delle attività delle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, delle organizzazioni di volontariato della protezione civile, compresi i volontari della Croce rossa italiana e del Corpo nazionale soccorso alpini e speleologico, e i volontari dei vigili del fuoco;

la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 29 aprile 2011 - supplemento ordinario n. 111 - del decreto interministeriale dell'11 aprile 2011 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero della salute e con il Ministero dello sviluppo economico, che disciplina le modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all'allegato VII del decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81, nonché i criteri per l'abilitazione dei soggetti di cui all'articolo 71, comma 13, del medesimo decreto legislativo;

la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 60 del 12 marzo 2012 - supplemento ordinario n. 47 - dell'accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 281 del 28 agosto 1997 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, stipulato il 22 febbraio 2012, concernente l'individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell'articolo 73, comma 5, del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, e successive modifiche e integrazioni;

la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 83 dell'11 aprile 2011 del decreto del 4 febbraio 2011 «Lavori su impianti elettrici ad alta tensione» a firma del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute, che definisce i criteri per il rilascio delle autorizzazioni alle aziende che effettuano lavori sotto tensione, in attuazione dell'articolo 82, comma 2, del Decreto Legislativo n. 81 del 2008 e successive modificazioni e integrazioni;

l'istituzione, con decreto interministeriale del 27 maggio 2011 (pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 6 del 30 giugno 2011), del Comitato consultivo per la determinazione e l'aggiornamento dei valori limite di esposizione professionale e dei valori limite biologici relativi agli agenti chimici previsto dall'articolo 232, comma 1, del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni e integrazioni.
Merita menzione, inoltre, il decreto interministeriale recante regole tecniche per la realizzazione ed il funzionamento del sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP), ai sensi dell'articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 2008 n. 81 e successive modificazioni e integrazioni.
Il sistema informativo nazionale per la prevenzione, in particolare, mira a fornire dati utili per orientare, programmare, pianificare e valutare l'efficacia della attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, relativamente ai lavoratori iscritti e non iscritti agli enti assicurativi pubblici, nonché per indirizzare le attività di vigilanza, attraverso l'utilizzo integrato delle informazioni disponibili negli attuali sistemi informativi, anche tramite l'integrazione di specifici archivi e la creazione di banche dati unificate.
Su tale decreto è stato acquisito il parere favorevole della (Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, regioni e province autonome di Trento e di Bolzano e, allo stato, si è in attesa dell'espressione del parere da parte del Consiglio di Stato.
Inoltre, nella medesima conferenza si sono perfezionati gli accordi concernenti gli articoli 34 e 37 del testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro che disciplinano, rispettivamente, la formazione del datore di lavoro, che svolge in proprio compiti di prevenzione e protezione, e la formazione dei lavoratori, preposti e dirigenti. Tali accordi sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 8 dell'11 gennaio 2012.
In ordine alle iniziative in materia di lavorazioni in «ambienti confinati», si evidenzia che nella Gazzetta Ufficiale n. 260 dell'8 novembre 2011 è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica n. 177 del 14 settembre 2011 recante: «Norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati», a norma dell'articolo 6, comma 8, lettera g) del decreto legislativo n. 81 del 2008.
Il decreto è frutto di un lavoro che ha coinvolto Stato, Regioni e Parti Sociali nell'intento, da tutti condiviso, di predisporre misure innovative ed efficaci a contrasto al fenomeno degli infortuni, gravissimi per numero e drammatici per modalità, verificatisi, negli ultimi anni, nei lavori in ambienti cosiddetti «confinati», quali silos, cisterne e simili.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali persegue l'obiettivo della riduzione del fenomeno infortunistico anche perseguendo la massima efficacia delle attività di vigilanza sui luoghi di lavoro di propria competenza. In tali ambiti, ed in primo luogo nell'edilizia, è stata da tempo fornita alle strutture amministrative di riferimento l'indicazione di realizzare, innanzitutto, le attività dirette a perseguire le violazioni in materia di salute e sicurezza più gravi, in quanto in grado di mettere in pericolo la vita dei lavoratori. Tale impostazione ha consentito di raggiungere risultati molto soddisfacenti.
Infine, va ricordato come il Ministero del lavoro e delle politiche sociali abbia predisposto e messo a disposizione dell'utenza una sezione del sito internet specificamente dedicata alla diffusione di notizie e pubblicazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Tutto quanto sin qui esposto consente di affermare come la riforma delle regole volte a tutelare la salute e sicurezza sul lavoro abbia fornito l'Italia di un sistema di regole moderno e sistematicamente coeso, suscitando un interesse, finalmente non più solo specialistico, sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro che costituisce, a sua volta, un importante punto di partenza per l'abbattimento del numero e della gravità degli infortuni.

Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Elsa Fornero.