DE POLI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
il 4 novembre ricorre l'anniversario della firma dell'Armistizio (firmato a Padova presso Villa Giusti, alla Mandria), che sancì la fine della prima guerra mondiale. La giornata del 4 novembre è dedicata all'Unità nazionale, alle Forze armate, ai decorati al valor militare, ai combattenti e reduci ed agli orfani di guerra. Quindi rappresenta, la festa di tutto il popolo italiano, delle sue Forze armate, che il 4 novembre 1918 conquistarono la Vittoria, ma anche del popolo che lavorò e soffrì coi suoi soldati. La festa dell'orgoglio di una nazione che non fu messa in ginocchio, ma seppe riscattarsi e imporsi all'ammirazione del mondo. Una festa per una bandiera unica per tutti: il tricolore;
pare doveroso ripercorrere anche brevemente la storia di questa data simbolo della nostra identità italiana;
il giorno della memoria, ufficializzato nell'ottobre 1922 dall'ultimo Governo liberale, doveva contribuire tanto a celebrare la vittoria dell'Italia quanto a ricordare il sacrificio di chi perse la vita durante il sanguinoso conflitto;
la fine del secondo conflitto portò inevitabilmente ad un allentamento del ricordo della grande guerra. Cambiata denominazione, da «festa della vittoria» a «giorno dell'unità nazionale», il 4 novembre divenne l'occasione in cui le Forze armate dichiaravano la loro fedeltà alla Repubblica. A partire dal 1949 essa divenne anche «festa delle Forze armate», ritenute quali vere depositarie dei valori della concordia e dell'unità. Le celebrazioni Si mantennero perciò su questo doppio canale: da una parte rito civile e religioso attraverso il quale il popolo aveva la possibilità di specchiarsi nel proprio passato patriottico; dall'altra, giornata in cui le Forze armate d'Italia celebrano in un'unica data, le proprie glorie e le proprie memorie;
la ridefinizione del calendario delle feste civili portò ad un declassamento, a partire dal 1977, del 4 novembre che perse lo status di giorno festivo. Negli anni Ottanta e Novanta, sebbene l'evento avesse perso smalto con il venir meno della memoria della grande guerra, si compì un tentativo, in particolar modo per volontà di Pertini e di Spadolini, di fame nuovamente e soprattutto una festa dell'unità nazionale, giornata destinata a cementare un'identità collettiva in cui ricomprendere anche le Forze armate e lo stesso ricordo della seconda guerra mondiale;
oggi tale data depurata da ogni eccesso retorico, contribuisce alla memoria della grande guerra quale compimento di quell'unità nazionale invocata dai padri del Risorgimento. Furono infatti le trincee a far incontrare per la prima volta siciliani e veneti, liguri e pugliesi, tragicamente consapevoli di appartenere ad una stessa comunità di destino;
a favore del ricordo della grande guerra avrebbe dovuto giocare la legge che, approvata finalmente nel 2001, ha posto sotto tutela il patrimonio storico della prima guerra mondiale. Tuttavia, l'assenza di adeguati fondi per la salvaguardia di tali beni ne ha compromesso la piena attuazione;
detto ciò lascia sgomenti la mancanza di fiori e corone in ricordo dei nostri caduti avvenuta quest'anno nel Veneto in occasione di questa fondamentale giornata della memoria nazionale. Pare infatti che, il ministero competente non ha stanziato i fondi necessari per le doverose celebrazioni tagliando addirittura sulle corone di fiori da porre in omaggio alle centinaia di caduti delle province venete. Non c'è dubbio su quanto il nostro Paese stia attraversando un periodo di crisi ma ha dell'incredibile che si sia giunti così all'osso da dover adottare tagli di questo genere. Sono in molti a pensare che, lo Stato unico e supremo rappresentante della nazione così facendo abbia dimenticato chi ha dato la vita per difendere la patria. Si apprende dalla stampa locale e da altri mezzi di comunicazione che il sacrificio dei nostri caduti non è stato dimenticato grazie alle questure che in sintonia con gli agenti e i cittadini hanno raccolto fondi per onorare i valorosi che hanno perso la vita per noi. In tanti in questi giorni si sono chiesti al riguardo che fine abbiano fatto i fondi versati nelle casse dello Stato dai contribuenti per essere impiegati in occasione di questa ricorrenza, ma nessuno ha ricevuto una risposta;
sono stati in tanti a percepire questo taglio alle corone di fiori per i caduti come una grave mancanza dello Stato, perché se è vero l'Italia è attraversata da una profonda crisi economica è altrettanto vero che lo Stato con tagli di questo tipo non aiuta il popolo a ricordare la propria d'identità nazionale che passa dalla conoscenza e dalla tutela del passato -:
se non ritenga di motivare la mancata deposizione delle corone dei fiori ai caduti e in che modo siano stati impegnati i fondi versati nelle casse dello Stato dai contribuenti veneti per le occasioni di celebrazione e commemorazione ai caduti. (4-13812)