ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13759

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 544 del 02/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/10/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 31/10/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 31/10/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 31/10/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 31/10/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 31/10/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 31/10/2011
Stato iter:
11/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

SOLLECITO IL 26/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/12/2012

CONCLUSO IL 11/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13759
presentata da
MAURIZIO TURCO
mercoledì 2 novembre 2011, seduta n.544

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

il consiglio centrale di rappresentanza, sezione carabinieri, con un comunicato del 26 ottobre 2011, ore 10:00, pubblicato sul sito web dell'Arma, in cui, tra le altre, si legge «[...] Al Ministro La Russa (sindacalista) il Co.Ce.R. chiede di fondare assieme il primo sindacato dei carabinieri e, forse questo potrà essergli d'aiuto per avere maggiore ascolto anche in sede governativa.[...]»;

è evidente che l'organismo di rappresentanza abbia finalmente deciso di fare proprie le richieste di sindacalizzazione che il Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm), fin dalla sua costituzione avvenuta il 15 luglio del 2009, ha fermamente rappresentato pubblicamente, e nelle sedi parlamentari tramite gli interroganti con numerosi ordini del giorno accolti dal Governo;

il Cocer dell'Arma ha finalmente fortemente criticato l'azione politica attuata dal Governo sui temi della difesa e della sicurezza, unendosi all'ampio coro degli altri Consigli centrali, intermedi e di base della rappresentanza militare, giungendo ad affermare che «Alle parole devono seguire i fatti e, se dobbiamo affrontare il problema del contenimento delle spese allora si deve iniziare dai comandi che non hanno un ruolo operativo (strutture di vertice) e non dai reparti territoriali ovvero da chi diuturnamente è impegnato nel "fare sicurezza"»;

è noto che il Ministro della difesa è sempre stato particolarmente vicino alle posizioni espresse dal Cocer dei carabinieri e in particolare alle necessità e alle richieste di alcuni delegati anche, ad avviso degli interroganti, in modo inopportuno quando queste hanno meritato le diverse attenzioni delle autorità giudiziarie;

rispondendo a giudizio degli interroganti in modo solamente parziale all'interrogazione n.4-03377, ha dichiarato che le rappresentanze militari hanno avuto un costo di 5.257.925 euro, per quanto concerne i soli oneri di missione nell'ultimo esercizio finanziario -:

se non ritenga di dover accogliere immediatamente la richiesta del Cocer dei carabinieri al fine di soddisfare le legittime aspettative del personale dell'Arma e nel contempo recuperare importanti risorse economiche da destinare al bilancio dello Stato. (4-13759)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 11 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 732
All'Interrogazione 4-13759 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - Con riferimento ai quesiti relativi al contenimento delle spese della rappresentanza militare, si precisa che il Dicastero ha risposto in modo esaustivo ed integrale non solo all'interrogazione n. 4-03377, citata nell'atto, ma anche alle interrogazioni n. 4-03712 e n. 4-04614, a firma dello stesso interrogante, a cui si è fornito riscontro, rispettivamente, in data 12 settembre 2011, 16 febbraio 2010 e 10 gennaio 2012.
Con quelle risposte, infatti, proprio con riferimento ai costi relativi al funzionamento della rappresentanza militare, era stato sottolineato come il Dicastero fosse impegnato, da tempo, nella ricerca di soluzioni che potessero garantire, da un lato, la sostenibilità delle spese di missione dei delegati del Consiglio centrale di rappresentanza e, dall'altro, il pieno funzionamento dell'istituto.
Era anche stato osservato come, in un clima generale di contenimento della spesa pubblica, il Dicastero non potesse prescindere dal mantenere un atteggiamento prudente improntato a ricondurre, entro limiti sostenibili, anche le spese relative al funzionamento della rappresentanza militare.
Con riferimento, invece, all'altra questione evidenziata nell'interrogazione in esame e relativa alla possibilità «di accogliere immediatamente la richiesta del Cocer dei Carabinieri al fine di soddisfare le legittime aspettative del personale dell'Arma», circa l'estensione ai militari del pieno godimento dei diritti associativi e sindacali, si osserva, come già affermato in risposta a numerosi atti di sindacato ispettivo, che le restrizioni per il personale militare sono previste dall'articolo 1475 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, oltre ad essere costituzionalmente legittime.
Infatti, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 449 del 1999, ha sancito la legittimità di tali restrizioni, sostenendo con peculiari osservazioni che: «Se è fuori discussione, infatti, il riconoscimento ai singoli militari dei diritti fondamentali, che loro competono al pari degli altri cittadini della Repubblica, è pur vero che in questa materia non si deve considerare soltanto il rapporto di impiego del militare con la sua amministrazione e, quindi, l'insieme dei diritti e dei doveri che lo contraddistinguono e delle garanzie (anche di ordine giurisdizionale) apprestate dall'ordinamento. Qui rileva nel suo carattere assorbente il servizio, reso in un ambito speciale come quello militare (articolo 52, primo e secondo comma, della Costituzione)».
Quindi, il giudice costituzionale ha ritenuto che l'assoluta specialità della funzione svolta dalle Forze armate, la tipicità di tale organizzazione, la coesione interna, la massima operatività e neutralità della stessa, potessero garantire il rispetto delle prescrizioni contenute nell'articolo 52 della Costituzione in tema di dovere del cittadino di difesa della Patria.
Pertanto, in considerazione di quanto sopra esposto, non si ritiene possibile porre in atto quanto richiesto dall'interrogante.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.