ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13729

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 543 del 27/10/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 27/10/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/10/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/12/2011
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
CLINI CORRADO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13729
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
giovedì 27 ottobre 2011, seduta n.543

DI STANISLAO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

è arrivata all'interrogante la notizia di una serie di denunce inviate alle istituzioni competenti riguardanti il pericolo per la salute pubblica e l'ambiente determinato dalla severa e continuata esposizione all'amianto aerodisperso presso il sito ex fornace Corvaia di Oricola (L'Aquila);

il sito in questione è un fatiscente capannone di 10.000 metri quadrati, pericoloso per presenza di amianto e altri rifiuti pericolosi. Secondo gli esami condotti da ASL di Avezzano-Sulmona e ARTA Abruzzo, nel sito sono presenti ingenti quantità di sostanze pericolose per la salute: amianto in matrice friabile del tipo crisotilo o asbesto bianco e crocidolite o asbesto blu; in altre parole, polveri di eternit che, se inalate, risultano letali e cancerogene - la struttura, diroccata e aggredita dagli elementi atmosferici che da più di vent'anni ne provocano sfaldamenti e crolli appare sempre più degradata ed al limite del collasso; il cedimento della costruzione aggraverebbe, se possibile, lo stato di inquinamento in quanto accrescerebbe a dismisura il quantitativo delle microfibre amiantifere in aerodispersione - il relitto, grava su un'area sovrastante i pozzi d'acqua delle abitazioni, confina con un corso d'acqua naturale, con un depuratore, con un laghetto di pesca sportiva e con le cittadine vicine;

ad oggi, non risulta alcuna messa in sicurezza, nessuna rimozione dei materiali inquinanti, nessuna bonifica del territorio;

si resta in attesa di veder attuato quanto disposto da ARTA e ASL, ordinato dal comune di Oricola, sollecitato dalla protezione civile di Roma, dalla regione Abruzzo, dalla provincia e dalla prefettura dell'Aquila e, da ultimo, intimato dalla procura di Avezzano,

l'obiettivo principale è senza dubbio la protezione dei cittadini che vivono nelle vicinanze, la tutela della loro salute e dell'ambiente circostante -:

di quali elementi disponga il Governo in merito alla situazione descritta, alle eventuali inadempienze degli organi competenti e, qualora le condizioni lo consentissero, se intenda intervenire per quanto di competenza al fine di salvaguardare cittadini e ambiente. (4-13729)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-13729 presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO

Risposta. - Per quanto indicato nell'interrogazione in esame, riguardante l'esposizione all'amianto aerodisperso presso il sito ex fornace Corvaia di Oricola (L'Aquila), si rappresenta che la criticità segnalata era già conosciuta da questo Ministero a seguito di diverse segnalazioni pervenute dai cittadini di quella città, con le quali si denunciava la presenza di 10.000 metri quadrati di eternit e di altri rifiuti pericolosi sul territorio, nonché la mancanza di misure di prevenzione, messa in sicurezza e bonifica intraprese a tutela dell'ambiente.
In seguito ai sopralluoghi effettuati, anche con l'ausilio dell'azienda sanitaria locale di Avezzano, con nota del 21 novembre 2008, l'agenzia regionale per la tutela dell'ambiente di L'Aquila, ha comunicato a questo Ministero la presenza di amianto a matrice friabile del tipo crisotilo e crocidolite in situ e, a parere della stessa agenzia, i rifiuti pericolosi contenenti amianto dovevano essere smaltiti nei tempi e nei modi idonei; le operazioni di rimozione dovevano avvenire previa adozione di tutte le misure atte a tutelare i lavoratori addetti alla bonifica ed a garantire la salute pubblica.
Pertanto, con ordinanza n. 21 del 13 settembre 2007, il sindaco del comune ha ordinato al signor Mario Di Berardino, in qualità di proprietario del terreno su cui insisteva la «ex fornace Corvaia», di provvedere, entro 30 giorni alla rimozione ed allo smaltimento dei materiali contenenti amianto, nonché all'adozione dei provvedimenti provvisori atti ad evitare che i predetti materiali restassero sotto l'azione degli agenti atmosferici.
Contestualmente, veniva realizzata dall'ufficio tecnico del comune la delimitazione e la messa in sicurezza dell'area con opportuna recinzione.
In seguito all'ordinanza comunale del 13 marzo 2008, dalla quale emergeva che alcun intervento prescritto era stato posto in essere dal proprietario dell'area, la struttura ex fornace e la relativa area di pertinenza sono state poste sotto sequestro ex articolo 354 c.p.p., da parte della guardia di finanza di Avezzano, sequestro successivamente convalidato dal GIP del tribunale territorialmente competente con provvedimento del 2 aprile 2008 (procedimento penale n. 698/08).
Con sentenza del 16 settembre 2009, il tribunale di Avezzano ha condannato l'imputato alla pena di anni uno e mesi due di arresto ed euro 7.000,00 di ammenda, nonché al pagamento delle spese processuali. Visto l'articolo 256, comma 3 del decreto legislativo 152/2006 è stata altresì ordinata al signor Di Berardino la bonifica, il ripristino dello stato dei luoghi e la confisca dell'area sulla quale è realizzata la discarica abusiva.
A seguito di segnalazioni pervenute al dipartimento di prevenzione - servizio di igiene, epidemiologia e sanità pubblica (in seguito SIESP) della ASL competente, da cittadini residenti nella località interessata, in data 26 gennaio 2012 è stato effettuato un sopralluogo da personale medico e tecnico del SIESP stesso, svoltosi alla presenza del signor Di Berardino, nel corso del quale si riscontrava la presenza di maestranze della ditta «Codiber s.r.l.» a lavoro all'interno del sito.
Con l'avvenuto dissequestro dell'area da parte della corte d'appello di L'Aquila (ordinanza n. 1776/11 del 1o dicembre 2011), disposto affinché potessero iniziare i lavori di bonifica da parte della ditta «gestioni ambientali s.r.l.» di Anguillara (Roma), il proprietario del sito ha presentato una dichiarazione attestante la realizzazione della viabilità del cantiere, con lavori che si erano comunque già conclusi all'atto del sopralluogo del Siesp.
Il piano di lavoro presentato dalla società gestioni ambientali s.r.l., società regolarmente iscritta all'albo nazionale gestori ambientali di questo Ministero (n. RM/001825), è stato esaminato con esito favorevole dal servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (Spsal) della Asl medesima.
Da ultimo si rappresenta che, con nota del 23 maggio 2012, il comune di Oricola ha comunicato che il proprietario della ex fornace di laterizi ha provveduto alla completa rimozione ed allo smaltimento della copertura in cemento-amianto dell'edificio.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Corrado Clini.