ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13623

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 536 del 17/10/2011
Firmatari
Primo firmatario: GALATI GIUSEPPE
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 17/10/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 17/10/2011
Stato iter:
26/04/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/04/2012
CATANIA MARIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/04/2012

CONCLUSO IL 26/04/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13623
presentata da
GIUSEPPE GALATI
lunedì 17 ottobre 2011, seduta n.536

GALATI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

anche quest'anno si è svolta in Italia la cosiddetta Biodomenica, campagna nazionale per il biologico di AIAB, Coldiretti e Legambiente, realizzata con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di Roma Capitale, della Fondazione Campagna Amica e del Comitato italiano per la sovranità alimentare;

il biologico può sicuramente essere una risposta concreta alla crisi economica e climatica, e grazie al suo sviluppo, così come ricordato da Andrea Ferrante, presidente nazionale dell'Associazione italiana per l'agricoltura biologica (AIAB) «si può proporre un modello economico che crea occupazione in particolare giovanile e pone il rispetto dell'ambiente e la qualità del cibo al centro del nostro agire»;

come evidenziato nel dossier I valori del bio curato dalle associazioni promotrici di Biodomenica, un diverso modello di distribuzione e consumo esiste già e continua ad attrarre nuovi estimatori. L'analisi degli ultimi sei anni di consumi biologici italiani e dei relativi canali di distribuzione - gruppi di acquisto solidale, spaccio in azienda, mercatini bio, e-commerce, consumi extra-domestici, agriturismo, mense scolastiche - dimostra che questi sistemi di distribuzione alternativi sono cresciuti mediamente del 76,4 per cento e che sono ormai competitivi con i sistemi tradizionali - grande distribuzione organizzata innanzitutto - perché riescono a garantire la qualità del prodotto insieme a un ritorno economico, sociale e ambientale conveniente per tutti, e a lungo termine;

i dati confermano che la filiera corta, grazie all'eliminazione di alcuni passaggi commerciali, consente di abbattere il prezzo finale, con vantaggi per il consumatore ma anche per il produttore, che sempre più spesso utilizza questo canale alternativo. Nella formazione del prezzo, infatti, il peso della produzione supera molto raramente il 50 per cento del prezzo finale, mentre è notevole il peso percentuale del ricarico del punto vendita (dal 30 per cento al 40 per cento);

Ma il bio non è solo buono, giusto e conveniente, è anche «green». Un fattore che, in epoca di mutamenti climatici, diventa sempre più determinante. Non a caso la Commissione europea, per rispettare gli impegni assunti a livello internazionale di riduzione delle emissioni di gas serra dell'80-95 per cento entro il 2050 (rispetto ai livelli del 1990), ha fissato degli obiettivi di mitigazione al settore agricolo che dovrebbero prevedere una diminuzione tra il 42-49 per cento delle emissioni;

per quanto riguarda l'Italia, le emissioni di gas serra dell'agricoltura hanno già mostrato un trend in riduzione del 15 per cento, ma l'agricoltura e la silvicoltura hanno le potenzialità per raggiungere ulteriori obiettivi di mitigazione, a condizione che vengano messe a disposizione risorse aggiuntive rispetto a quelle attualmente previste, per l'incentivazione delle pratiche agricole orientate a una migliore gestione dei suoli agricoli, dei pascoli, dell'irrigazione, al recupero dei suoli organici e alla produzione di bioenergia -:

quali siano, alla luce di quanto sopra descritto, gli intendimenti del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, rispetto alla produzione biologica;

se il Ministro abbia intenzione di indicare linee guida di promozione confacenti con lo sviluppo capillare in tutto il territorio italiano di produzioni e quindi, consumi biologici;

se il Ministro intenda impegnarsi per promuovere il consumo di prodotti cosiddetti biologici e quindi di maggiore qualità a partire dai servizi di mensa (scuole, ospedali, uffici ecc.);

se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative per garantire minori emissioni di gas serra dell'agricoltura incentivando le bioenergie ed in generale tutte quelle pratiche agricole orientate a una migliore gestione dei suoli agricoli;

se il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, considerata l'attuale situazione di stallo dell'economia italiana e soprattutto dell'occupazione giovanile, intenda promuovere iniziative di agevolazione nella definizione di un innovativo modello economico e occupazionale basato sulla produzione biologica. (4-13623)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 26 aprile 2012
nell'allegato B della seduta n. 626
All'Interrogazione 4-13623 presentata da
GIUSEPPE GALATI

Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame, concernente la produzione biologica, vorrei ricordare che l'iniziativa «biodomenica», campagna nazionale per il biologico, è stata finanziata dalla mia amministrazione che, sulla base di un progetto affidato alla più rappresentativa associazione di produttori biologici (Aiab), ne ha approvato e condiviso i contenuti comunicazionali.
Vorrei inoltre far presente che nel corso degli anni 2007, 2008 e 2009, come consentito dalla legge n. 296 del 27 dicembre 2006, sono stati investiti 30 milioni di euro per la realizzazione del piano nazionale per l'agricoltura biologica (Pan) attraverso cui sono state poste in essere iniziative volte a realizzare, tra l'altro, proprio alcuni degli obiettivi esposti nell'interrogazione in questione.
Il Pan 2007-2008-2009 era articolato in 4 assi concernenti, rispettivamente, la penetrazione sui mercati mondiali; l'organizzazione di filiera e commerciale con attività di trasferimento dell'innovazione, sostegno alle organizzazione di produttori e interprofessione; l'aumento della domanda interna con attività di supporto alla filiera corta e per la ristorazione collettiva bio e il rafforzamento e miglioramento del sistema istituzionale.
In particolare, i finanziamenti erogati hanno riguardato: il ruolo che il metodo di produzione biologica può svolgere nella riduzione delle emissioni di CO2 (il progetto sarà realizzato dalla scuola superiore Sant'Anna di Pisa sulla base di una procedura ad evidenza pubblica); lo sviluppo del consumo di alimenti biologici nella ristorazione collettiva (due progetti saranno realizzati dall'Università di Tor Vergata e dal centro nazionale delle ricerche mentre altre attività in materia saranno realizzate dall'istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione; la promozione della vendita diretta e di forme alternative di commercializzazione dei prodotti biologici, tra le quali rientra la cosiddetta «Filiera corta» (la realizzazione dei numerosi progetti è stata affidata alle associazioni del settore, sulla base di una procedura ad evidenza pubblica, e alle regioni e province autonome).
Devo, mio malgrado, far presente che tali significative iniziative a supporto del comparto delle produzioni biologiche sono state interrotte per la completa mancanza di fondi specifici destinati allo sviluppo dei mercati e della commercializzazione dei «prodotti bio». Peraltro, è da tenere presente che il «Fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica e di qualità», costituito ai sensi dell'articolo 59 della legge 23 dicembre 1999 n. 488 e successive modifiche, destinato al finanziamento di attività di ricerca in agricoltura biologica, risulta da numerosi anni estremamente ridotto a causa del mancato trasferimento di risorse, come previsto dalla legge n. 244 del 27 dicembre 2007, articolo 2, commi 615-618.
Ciononostante, fermo restando l'impegno a ottimizzare i risultati delle iniziative in corso di svolgimento, auspico di poter rinnovare l'impegno per lo sviluppo di un settore della produzione agricola che, in assoluta controtendenza, vede in costante aumento le vendite dei relativi prodotti sinonimo, questo, di gradimento da parte del consumatore.

Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Mario Catania.