ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13440

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 529 del 05/10/2011
Firmatari
Primo firmatario: ROSATO ETTORE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/10/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RUGGHIA ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2011
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2011
GAROFANI FRANCESCO SAVERIO PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2011
MOGHERINI REBESANI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 04/10/2011
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13440
presentata da
ETTORE ROSATO
mercoledì 5 ottobre 2011, seduta n.529

ROSATO, RUGGHIA, VILLECCO CALIPARI, GAROFANI e MOGHERINI REBESANI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

in coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l'Italia partecipa alla missione Nato in Libia;

notizie di agenzia, riprese anche dalla stampa estera, riportano preoccupazioni espresse in ambienti NATO circa la possibilità che migliaia di missili terra-aria sarebbero scomparsi dagli arsenali del deposto regime di Gheddafi;

il Segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen ha definito la «questione preoccupante» durante una conferenza stampa presso la sede dell'Onu, alla vigilia di una riunione dei Ministri della difesa dei 28 Paesi membri dell'Alleanza a Bruxelles;

il Segretario generale della NATO ha anche precisato di non essere disposto a fare «... commenti su questioni di intelligence», sempre riferendosi alle recenti notizie secondo le quali migliaia di missili anti-aerei SAM-7, di fabbricazione sovietica mancherebbero all'appello;

per meglio chiarire il suo punto di vista il Segretario Rasmussen ha inoltre dichiarato che: «Spetta alle nuove autorità libiche, il controllo sugli stock di armi del deposto regime. Il Cnt deve accertarsi che le armi siano al sicuro o, se è il caso, decidere di distruggerle», ha aggiunto, auspicando anche che lo stesso Cnt autorizzi l'ingresso nel Paese di «ispettori internazionali»;

gli interroganti condividono le preoccupazioni espresse ai vertici della NATO, consapevoli del pericolo che i missili terra-aria rappresenterebbero se fosse confermata la sparizione di armi particolarmente insidiose quali sono appunto questi missili terra-aria e del pericolo che costituirebbero se finissero in mani sbagliate -:

se il Ministro della difesa ritenga doveroso fornire elementi certi sulle notizie sopra riportate. (4-13440)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-13440 presentata da
ETTORE ROSATO

Risposta. - L'arsenale dell'ex regime di Gheddafi, prima della crisi libica, era dotato di varie tipologie di armamento, tra cui missili terra-aria (MANPADS), principalmente di 1a generazione, acquisite tra fine anni '70 e metà anni '80 da paesi dell'ex Patto di Varsavia e dall'ex-Jugoslavia.
Considerate le successive cessioni a paesi terzi (quali Iraq, Ciad eccetera) a sostegno della causa anti-occidentale perseguita da Gheddafi nel corso degli anni '80 e tenuto conto del numero di sistemi missilistici impiegati durante il conflitto libico, ma soprattutto delle azioni di distruzione dei depositi d'armi dell'ex regime libico attuate sin dall'inizio delle operazioni aeree delle Forze NATO, le stime di 10.000 o addirittura 20.000 pezzi riportate su diversi organi di stampa appaiono eccessive.
A tal riguardo, si consideri che l'intera produzione USA del missile anti-aereo spalleggiabile tipo STINGER si aggira intorno alle 20.000 unità.
Ciò detto è possibile ipotizzare che una certa quantità di sistemi anti-aerei del tipo MANPADS possano essere stati immessi nel circuito del traffico illegale di armi.
A tal riguardo, è in atto un'attenta attività di monitoraggio sia a livello nazionale sia internazionale da parte dei competenti organi di tutte le fonti disponibili.
Ad oggi, non sono emersi riscontri informativi tangibili, né tantomeno, sono stati riportati eventi e/o progettualità ostili mediante l'impiego di tali sistemi nei contesti multinazionali in Africa e Medio Oriente.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.