ROSATO, RUGGHIA, VILLECCO CALIPARI, GAROFANI e MOGHERINI REBESANI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:
in coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l'Italia partecipa alla missione Nato in Libia;
notizie di agenzia, riprese anche dalla stampa estera, riportano preoccupazioni espresse in ambienti NATO circa la possibilità che migliaia di missili terra-aria sarebbero scomparsi dagli arsenali del deposto regime di Gheddafi;
il Segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen ha definito la «questione preoccupante» durante una conferenza stampa presso la sede dell'Onu, alla vigilia di una riunione dei Ministri della difesa dei 28 Paesi membri dell'Alleanza a Bruxelles;
il Segretario generale della NATO ha anche precisato di non essere disposto a fare «... commenti su questioni di intelligence», sempre riferendosi alle recenti notizie secondo le quali migliaia di missili anti-aerei SAM-7, di fabbricazione sovietica mancherebbero all'appello;
per meglio chiarire il suo punto di vista il Segretario Rasmussen ha inoltre dichiarato che: «Spetta alle nuove autorità libiche, il controllo sugli stock di armi del deposto regime. Il Cnt deve accertarsi che le armi siano al sicuro o, se è il caso, decidere di distruggerle», ha aggiunto, auspicando anche che lo stesso Cnt autorizzi l'ingresso nel Paese di «ispettori internazionali»;
gli interroganti condividono le preoccupazioni espresse ai vertici della NATO, consapevoli del pericolo che i missili terra-aria rappresenterebbero se fosse confermata la sparizione di armi particolarmente insidiose quali sono appunto questi missili terra-aria e del pericolo che costituirebbero se finissero in mani sbagliate -:
se il Ministro della difesa ritenga doveroso fornire elementi certi sulle notizie sopra riportate. (4-13440)