ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13431

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 528 del 03/10/2011
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/10/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 03/10/2011
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13431
presentata da
MAURIZIO TURCO
lunedì 3 ottobre 2011, seduta n.528

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

con il decreto emesso in data 29 settembre 2011 il procuratore della Repubblica, dottor Domenico Fiordalisi, ha disposto, decorrenza dal 9 novembre 2011 la cessazione del sequestro preventivo del Demanio militare terrestre del Poligono interforze del Salto di Quirra (P.I.S.Q) di Perdasdefogu, e del sequestro preventivo degli animali da allevamento ancora presenti nell'area demaniale militare del P.I.S.Q. e ha contestualmente disposto la revoca dei decreti di sequestro probatorio sui rifiuti e aree terrestri del P.I.S.Q. e sui fondali marittimi interessati dalle attività svoltesi nell'area del poligono di mare di Capo san Lorenzo. La decretazione emessa in data 29 settembre mantiene tuttavia il sequestro probatorio di un missile "Milan" e dei filmati relativi alle esplosioni;

il 21 settembre 2011, il Sottosegretario di Stato alla difesa Giuseppe Cossiga, rispondendo a un atto di sindacato ispettivo con il quale alcuni deputati formulavano la richiesta di avviare le necessarie misure sanitarie e di bonifica e dare inizio ad una procedura di risarcimento a favore della popolazione e delle aziende colpite, affermò che «[...] In considerazione di ciò e tenuto conto sia del notevole impegno profuso dalla Difesa per fornire risposte certe alle problematiche emerse nell'area di Quirra, sia che allo stato attuale non sono risultate, in alcuna sede, evidenze circa eventuali correlazioni tra le attività militari e le patologie/malformazioni riscontrate nella popolazione locale e negli animali, non si ravvisa, ad oggi, l'esigenza di assumere specifiche iniziative volte a definire stanziamenti straordinari per avviare quanto richiesto [...]»;

l'atto emesso dal procuratore Fiordalisi, oltre a chiarire e confermare l'esistenza dell'inquinamento ambientale causato dalle sostanze prodotte dalle attività militari e industriali, affermando che «[...] è emersa una grave compromissione ambientale di alcune aree oggetto del provvedimento di sequestro preventivo [...] si evince con chiarezza il pericolo per la pubblica incolumità determinato dal brillamento [...] di tutte le bombe e munizioni obsolete e fuori uso di tutti gli arsenali italiani dell'Aeronautica dal 1984 al 2008 [...]», ha disposto inderogabili prescrizioni nei confronti del Ministero della difesa quali «[...] l'allontanamento dei pastori (sia quelli molto numerosi, completamente abusivi, perché privi di concessione sia quelli che si ritengono titolari di concessione comunale ancora vigente) con le proprie greggi e con l'avvio di interventi straordinari di bonifica e messa in sicurezza del poligono [...]», quindi l'effettuazione della bonifica e della messa in sicurezza dei luoghi oggetto dell'indagine e dei revocati decreti di sequestro preventivo e probatorio al fine di consentire allo stesso Ministero della difesa di esercitare le attività militari e di sperimentazione in programma;

ad avviso degli interroganti, alla luce delle ripetute dichiarazioni del Ministro interrogato circa l'interesse alla salute e alla tutela del personale civile e militare della Difesa, appare logico ritenere che i medesimi fattori di rischio e pericolo che hanno determinato l'allontanamento dei pastori e degli animali da pascolo dalle aree del poligono non possano non essere riferiti anche al predetto personale della Difesa che opera all'interno del poligono e che concorre alle differenti attività militari e industriali -:

quali immediati provvedimenti s'intendano disporre in esecuzione del decreto di cui in premessa, quali interventi di bonifica e messa in sicurezza delle aree dei poligoni interessate si intendano attuare, quali saranno le modalità di affidamento dei predetti interventi e quali i tempi;

quali siano i programmi e le attività militari e industriali di cui sia stata autorizzata l'esecuzione nel corso del secondo semestre dell'anno in corso, o comunque a decorrere dalla data del 9 novembre 2011, e se al fine di soddisfare le necessità derivanti da dette attività non ritenga di dover imporre delle limitazioni alla permanenza del personale militare e civile nelle aree del poligono interessate, come e con quali mezzi;

quali siano i mezzi di protezione individuale di cui può disporre il personale civile e militare della Difesa e quali quelli offerti alle popolazioni civili residenti nelle aree interessate dall'inquinamento ambientale di cui al decreto citato in premessa.(4-13431)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-13431 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - Ai fini di una più ampia visione della problematica rappresenta con le interrogazioni in esame, con riferimento ai controlli effettuati presso il poligono interforze del Salto di Quirra (PISQ), si rappresenta che:


nell'anno 2002 sono state eseguite delle letture d'irraggiamento ed effettuati alcuni prelievi per verificare la presenza di uranio impoverito;


è stata eseguita un'indagine da parte della procura militare presso il tribunale militare di Cagliari;

è stato svolto, per conto della Difesa, uno studio da parte del professor Riccobono, ricercatore dell'università di Siena, che ha eseguito un'indagine per stabilire lo stato dell'ambiente nella zona del poligono; l'ateneo senese ha reso disponibili i risultati dello studio svolto relativo ad oltre 1500 campioni e a circa 25.000 determinazioni analitiche da cui, a conferma di quanto reso noto a suo tempo, dal presidio multizonale della ASL 8 di Cagliari, si evince che all'interno dell'area del poligono non è individuabile alcuna traccia di uranio che abbia un'origine diversa da quella naturale e con il riscontro di valori anomali di metalli pesanti di accertata origine naturale;


è stata condotta un'attività di monitoraggio ambientale negli anni 2008-2010, conclusasi con la «Relazione conclusiva» del comitato misto territoriale per l'indirizzo, l'organizzazione, la verifica e il confronto delle attività del monitoraggio ambientale condotto nelle aree del PISQ;

è stato svolto uno studio sul territorio e sulla radioattività naturale, a cura dell'università di Urbino, ultimato nel 2007;

in applicazione a quanto disposto dal disciplinare di tutela ambientale del 2008, già applicato in via sperimentale dal 2006, si provvede ad effettuare una verifica visiva dell'area in uso agli utenti, prima e dopo le attività, con le eventuali azioni sugli stessi ai fini della bonifica operativa e del ripristino ambientale;

è stata effettuata una verifica - nei limiti delle professionalità disponibili presso il PISQ in ambito della sicurezza del lavoro e ambientale - delle schede di sicurezza dei materiali impiegati e delle schede di sicurezza ambientale;

Per quanto riguarda, in particolare, le attività di bonifica del PISQ, premesso che i relativi atti sono stati tutti acquisiti dall'autorità giudiziaria procedente nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Lanusei, il poligono si attiene, nello svolgimento dei compiti istituzionali, alle regole di tutela e di sicurezza dell'ambiente, di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (testo unico delle norme in materia di tutela ambientale) e al decreto ministeriale 22 ottobre 2009, nonché al pieno rispetto della normativa e delle procedure volte a garantire la sicurezza del personale.
In tale ambito, fondamentale è il ruolo del comitato misto paritetico che valuta preventivamente le attività da svolgere nel poligono e procede alla loro autorizzazione solo dopo un attento esame dell'impatto ambientale.
Chiarito tale aspetto, si evidenzia che le azioni avviate per procedere alla bonifica ambientale e tutte le fasi caratterizzanti il procedimento sono state oggetto di costante comunicazione informativa alla richiamata autorità giudiziaria, cui la Difesa ha garantito la più ampia disponibilità.
Nello specifico, l'Aeronautica militare, a seguito degli aspetti di criticità evidenziati dalla stessa procura, ha predisposto uno specifico piano d'azione, nominando, successivamente, un apposito gruppo di lavoro che, in data 5 ottobre 2011, ha immediatamente effettuato i sopralluoghi tecnici presso il poligono e ha prodotto una serie di relazioni, a seguito delle quali sono state individuate e recintate, mediante concertina metallica e cavalli di frisia, le aree di Is Pibiris, zona Accu Perda Majori (conosciuta anche come zona Torri o zona brillamenti), Arbaresus e Campo Pisanu (zona arrivo colpi).

Sono stati, altresì, quasi completati i recuperi dei rottami metallici presenti nei fondali della zona di mare sottoposta a sequestro probatorio, indicati dall'autorità giudiziaria di Lanusei nell'ambito dell'inchiesta in corso.
Le azioni di recupero e smaltimento dei rottami sono state avviate anche nei confronti dello specchio di acqua marino antistante Capo San Lorenzo, sottoposto, a suo tempo, a sequestro probatorio.

È stata, inoltre, convocata, in aderenza al decreto ministeriale 22 ottobre 2009, la conferenza dei servizi che ha approvato il piano di caratterizzazione presentato dalla Difesa con la collaborazione di tecnici dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).
A seguito di ciò, sono state avviate le azioni preliminari per il bando di gara volto ad aggiudicare l'esecuzione del piano di caratterizzazione approvato che verrà reso esecutivo con le conseguenti azioni di bonifica, se necessarie, mediante le previste procedure tecnico-amministrative.
In proposito, è il caso di evidenziare che le azioni poste in essere dalla Forza armata, sono, comunque, adottate a mero titolo cautelativo e di prevenzione, non essendovi, allo stato attuale, chiare evidenze scientifiche circa la sussistenza di un nesso di causalità tra le attività svolte nel PISQ e l'eventuale impatto sull'ambiente e l'insorgenza di malattie tumorali e/o di malformazioni genetiche sia nell'uomo, sia nella specie animale.
Per la bonifica del territorio, il Dicastero si è attivato, di concerto con il Ministro per la coesione territoriale, per individuare adeguati stanziamenti già a partire dal corrente anno, mentre, per il triennio 2013-2015, è stato conferito mandato al Sottosegretario di Stato alla Difesa, dottor Magri, d'interloquire con gli omologhi rappresentanti del Governo coinvolti (ambiente e tutela/salute) e con il presidente della regione autonoma Sardegna, dottor Cappellacci, per prevedere l'inserimento, già a partire dal prossimo disegno di legge per la stabilità, di un congruo finanziamento pluriennale per le opere di bonifica dei poligoni militari.
In merito, poi, ai «mezzi di protezione individuale», considerato che nel poligono non è stato mai previsto, ne autorizzato, l'impiego di munizionamento «speciale», conseguentemente, per il personale ivi operante, non è richiesta l'adozione di peculiari misure di protezione che non siano quelle relative alla specifica attività svolta.
Tutto il personale (civile e militare) in servizio presso il poligono è sottoposto, comunque, a sorveglianza sanitaria prevista dal decreto legislativo n. 81 del 2008 che prevede accertamenti sanitari mediante analisi di laboratorio e visite specialistiche volte a verificare l'idoneità allo svolgimento dell'incarico assegnato.
Il personale militare viene anche sottoposto a visite periodiche annuali, al fine di verificarne l'idoneità al servizio militare.
Con riferimento, invece, ai mezzi di protezione per la popolazione civile, tale aspetto involge specifiche e dirette competenze organizzative regionali.
Riguardo, in ultimo al «contenuto delle casse poste sotto sequestro» - di cui all'atto n. 4-11073 - l'Aeronautica militare, pur nel pieno rispetto dell'attività inquirente, ha diffuso, in data 27 febbraio 2011, un comunicato stampa con il quale ha escluso la presenza di uranio impoverito e ha chiarito la natura del materiale contenuto nelle casse, escludendo ogni nocività dello stesso e conseguente rischio per la salute della collettività.
Come si evince, peraltro, dai contenuti della «Relazione intermedia sulla situazione dei poligoni di tiro» - approvata dalla Commissione parlamentare d'inchiesta presieduta dal senatore Costa, nel corso della seduta 30 maggio 2012 sembra si possa affermare che, allo stato attuale delle ricerche, non sono state riscontrate tracce significative di uranio impoverito nel poligono.
La Difesa - il cui atteggiamento è stato sempre improntato all'assoluta trasparenza - attende con fiducia gli esiti dell'indagine in corso, con l'auspicio che si possano dare risposte precise e definitive, sulla base di dati scientificamente attendibili nell'interesse prioritario e legittimo di quanti sono coinvolti.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.