ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13333

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 525 del 27/09/2011
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 27/09/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/09/2011
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO 05/10/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE delegato in data 03/12/2012
Stato iter:
03/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/12/2012
RICCARDI ANDREA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E INTEGRAZIONE)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 03/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/12/2012

CONCLUSO IL 03/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13333
presentata da
GIORGIO JANNONE
martedì 27 settembre 2011, seduta n.525

JANNONE. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

a descrivere i primi casi di cocaina contaminata con levamisolo, che ha procurato lesioni necrotiche della pelle sia sul viso sia in altre parti del corpo di chi ne ha fatto uso, è stata la rivista Journal of the American Academy of Dermatology. Secondo il Department of Justice, il 70 per cento della cocaina circolante negli Stati Uniti potrebbe essere contaminata e la situazione non sembra essere migliore nemmeno nel nostro Paese. La presenza di levamisolo infatti è stata evidenziata in circa il 50 per cento dei campioni di cocaina analizzati dalla tossicologia forense dell'università Cattolica di Roma. Ma a preoccupare maggiormente è l'effetto che il levamisolo ha nei confronti del sistema immunitario. Una banale infezione infatti potrebbe risultare fatale;

il levamisolo è una sostanza che viene impiegata con successo in medicina già dagli anni settanta. «Attualmente è utilizzata come chemioterapico per il trattamento di alcune particolari forme di cancro al colon. Oltre all'applicazione terapeutica sull'uomo la molecola è correntemente prescritta dai veterinari come antiparassitario e antielmintico» spiega Santo Raffaele Mercuri, responsabile del reparto di dermatologia all'ospedale San Raffaele di Milano. Accanto a questi usi tradizionali, il levamisolo è sempre più utilizzato come sostanza per tagliare le dosi di cocaina. La ragione del suo successo è data dal fatto che la molecola è in grado di mimare gli stessi effetti della cocaina poiché agisce a livello cerebrale sugli stessi recettori e l'effetto di questo mix micidiale risulta essere più duraturo;

tra i sintomi più diffusi che i medici statunitensi si sono trovati davanti agli occhi vi è sicuramente quello delle lesioni necrotiche, note anche con il nome di porpora retiforme. Esse sono causate proprio dal levamisolo unito alla cocaina. «Una delle caratteristiche dell'antitumorale - spiega Mercuri - è quello di restringere i vasi sanguigni e ciò avviene prevalentemente sul viso e nelle orecchie. Alla lunga quello che viene a mancare a queste parti del corpo è l'apporto di ossigeno necessario alla sopravvivenza. Questo spiega la necrosi dei tessuti osservata dai medici statunitensi»;

quello che preoccupa maggiormente non è tanto il danno alla pelle quanto il potente effetto che il levamisolo ha, se utilizzato costantemente, nei confronti del sistema immunitario. In particolare causa l'agranulocitosi, ovvero una drammatica riduzione nel numero dei globuli bianchi circolanti a livello sanguigno. «Nel caso particolare della pelle, la follicolite e il conseguente prurito che si sviluppa è dovuto all'infezione da parte di alcuni microrganismi che il corpo di una persona sana può controllare tranquillamente. In questi soggetti le infezioni sono invece un evento estremamente comune perché il loro corpo non è in grado di rispondere in maniera sufficiente agli agenti esterni. Così, un germe banale può diventare molto pericoloso e scatenare un'infezione dalle conseguenze nefaste» conclude Mercuri -:

se il Governo sia già a conoscenza degli effetti della nuova sostanza con cui recentemente viene tagliata la cocaina;

quali iniziative si intendano adottare al fine di contrastare l'aumento incipiente dell'uso di droghe, in particolar modo, come evidenziato dalle premesse, l'uso di cocaina tagliata con levamisolo. (4-13333)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 3 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 727
All'Interrogazione 4-13333 presentata da
GIORGIO JANNONE

Risposta. - L'interrogazione chiede di sapere se il Governo sia a conoscenza degli effetti della presenza del levamisolo nella cocaina e quali iniziative si intendano adottare al fine di contrastare l'aumento dell'uso di droghe, in particolar modo, dell'uso di cocaina tagliata con levamisolo.
L'uso del levamisolo (1-tetramisolo) come adulterante della cocaina è stato segnalato in Europa e negli Stati Uniti sin dal 2004.
Nel 2009 oltre il 70 per cento di cocaina sequestrata negli Stati Uniti conteneva tale sostanza.
In Europa le informazioni dell'Europol Early Warning System «Emcdda» indicano che negli ultimi cinque anni è aumentata sia la percentuale di campioni di cocaina adulterata con levamisolo, sia la concentrazione di tale sostanza nei campioni.
Il crescente aumento di partite di cocaina sequestrate in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, nelle quali è stata constatata la presenza di levamisolo, ha generato il dubbio che tale aggiunta non fosse da ricondurre solo al «taglio» dello stupefacente ma anche al possibile potenziamento degli effetti della cocaina.
Il levamisolo, infatti, viene metabolizzato epaticamente ad aminorex, una sostanza stimolante di tipo amfetaminico, con proprietà allucinogene e tale metabolita potenzierebbe gli effetti psicostimolanti della cocaina.
Usato per lunghi periodi e a dosi elevate, il levamisolo può causare una serie di effetti avversi, dei quali la agranulocitosi è il più grave. Altri effetti sono necrosi della pelle, dei tessuti molli e delle ossa, porpora, vascolopatia trombotica, iponatremia. Negli ultimi anni è stata diffusa un'avvertenza sulla pericolosità dell'uso di cocaina tagliata con levamisolo attualmente utilizzato come antiparassitario e nel passato come immunostimolante nella medicina umana.
Anche l'Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze ha segnalato ripetutamente la presenza di levamisolo in partite di cocaina.
Alla luce di tali informazioni, il sistema nazionale di allerta precoce del dipartimento per le politiche antidroga ha inviato ai laboratori, alle forze dell'ordine, agli assessorati regionali alla sanità, alle comunità terapeutiche e ai servizi per le tossicodipendenze una segnalazione, raccomandando di prestare attenzione a possibili casi di agranulocitosi associati all'uso di cocaina e di informare i potenziali consumatori dei rischi.
In realtà, l'uso del levamisolo era noto alla Direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero dell'interno sin dal 2007. La stessa direzione ha interessato gli uffici delle polizie straniere e l'Europol, al fine di delineare le caratteristiche della problematica in argomento a livello internazionale ed ha anche provveduto ad effettuare, in collaborazione con il comando dei carabinieri per la tutela della salute, accertamenti nei confronti delle imprese interessate dal ciclo di produzione del farmaco.
Si rappresenta, infine, che le forze di polizia hanno condotto numerose operazioni in ambito nazionale che hanno portato al sequestro di cocaina tagliata con il levamisolo.
Si segnala che il Governo ha già intrapreso alcune iniziative rivolte ai giovani al fine di dare corrette informazioni sui pericoli derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti.
Con il progetto Edu, il dipartimento per le politiche antidroga, in collaborazione con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca intende creare una rete nazionale di portali informativi ed interattivi per le scuole finalizzati al supporto e all'informazione del mondo della scuola, al fine di scoraggiare il preoccupante aumento dell'uso di droghe tra i giovani. Il progetto si rivolge ad insegnanti, genitori e studenti delle scuole medie e superiori e si avvale della professionalità di medici ed esperti in materia di tossicodipendenze, nonché di una rete di dirigenti scolastici e referenti per l'educazione alla salute.
Il tema della droga viene affrontato con un approccio multidisciplinare volto ad evidenziare le numerose implicazioni del fenomeno dagli effetti sulla salute alle ripercussioni nella sfera individuale e sociale.
Nell'ambito di tale progetto è prevista la diffusione di materiale informativo per organizzare momenti di discussione e confronto sia in ambito scolastico che nel contesto familiare, anche al fine di promuovere abitudini e stili di vita sani ed una maggiore conoscenza e consapevolezza degli effetti derivanti dall'utilizzo di sostanze stupefacenti. Inoltre, sono stati messi a disposizione gratuita delle scuole una serie di portali informativi.
Il progetto quadro Edu.Care del dipartimento per le politiche antidroga in collaborazione con il dipartimento per le politiche della famiglia intende fornire un supporto alle famiglie al fine di affrontare correttamente i problemi correlati al rischio dell'uso di droghe da parte dei propri figli.
L'intento è quello di prevenire il fenomeno del consumo di sostanze tra gli adolescenti di età compresa tra i tredici e i diciotto anni e di informare sui fattori di rischio che favoriscono l'uso potenziale di droghe da parte dei bambini in età compresa tra gli otto e i dodici anni, attraverso interventi educativi ed aiuti di carattere specialistico.
Sotto il profilo della prevenzione, intesa nella sua accezione più ampia, pur nella consapevolezza che il problema delle dipendenze non riguarda solo i giovani, voglio sottolineare la valenza particolare che assume per le nuove generazioni.
Anche in virtù della delega a me conferita in materia di politiche giovanili, ritengo imprescindibile che siano implementate le attività di formazione e di educazione alla salute, attraverso la trasmissione di regole e stili di vita sani in relazione all'uso di tutte le sostanze stupefacenti, all'abuso alcolico, al tabagismo e al consumo di farmaci non prescritti.
È necessario che le iniziative coinvolgano direttamente i giovani che devono essere soggetti attivi e consapevoli protagonisti della propria formazione e crescita.

Il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione: Andrea Riccardi.