ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13075

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 513 del 06/09/2011
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/09/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 05/09/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 05/09/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 05/09/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 05/09/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 05/09/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/09/2011
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 12/09/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/10/2011
Stato iter:
02/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2012
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/09/2011

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 17/10/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2012

CONCLUSO IL 02/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13075
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
martedì 6 settembre 2011, seduta n.513

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

un documento ufficiale della Commissione europea, datato 16 luglio 2010, segnala che l'Italia ha affondato, durante l'anno 1967, nell'Oceano Atlantico, ben 23 metri cubi di rifiuti radioattivi -:

se, dagli atti depositati risulti:

a) quale fosse la provenienza dei 23 metri cubi di rifiuti radioattivi affondati dall'Italia;

b) chi, all'epoca, abbia assunto la decisione;

c) quanti siano e dove siano stati compiuti altri affondamenti di rifiuti radioattivi fino ad oggi. (4-13075)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 2 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 676
All'Interrogazione 4-13075 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - In relazione all'interrogazione in esame, concernente l'affondamento nel nord dell'Atlantico di 23 metri cubi di rifiuti radioattivi da parte dell'Italia, sulla base degli elementi forniti dalla direzione generale competente, si rappresenta quanto segue.
Al riguardo giova premettere che le operazioni di affondamento a mare di rifiuti radioattivi condizionati a bassa attività (seadumping of radioactive waste) sono state effettuate da molti Paesi, tra cui l'Italia, alla fine degli anni '60, sotto il controllo della autorità nazionali e del «Multilateral consultation and surveillance mechanism» dei Paesi membri dell'Agenzia nucleare dell'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD-NEA). La pratica, tuttavia, era già stata iniziata nel 1946 da altri Paesi ed è continuata fino all'anno 1993, quando la Convenzione di Londra, stipulata nel 1972 ed entrata in vigore nell'anno 1975, ha reso operativo il suo principale obiettivo. Tale convenzione, infatti, prima ha fornito un quadro di controllo internazionale per la prevenzione dell'inquinamento marino - all'interno del quale le parti contraenti hanno compiuto progressi continui per mantenere gli oceani puliti - poi ha sancito, nell'anno 1993, il divieto assoluto di smaltimento a mare di rifiuti radioattivi.
Inoltre, la NEA, nell'anno 1977, ha istituito un programma di ricerca e di sorveglianza ambientale (CRESP), coordinato dall'allora Comitato nazionale per l'energia nucleare (oggi ENEA), per il sito di affondamento dalla stessa gestito (NEA-dumping), nell'ambito del quale l'Italia ha effettuato affondamenti di esigue quantità di rifiuti radioattivi (23 metri cubi).
Da allora l'Atlantico nord-orientale è stato controllato, su base annua, per molti anni successivi. Fino all'anno 1989 (IAEA BELLETIN 4 del 1989), i campioni di acqua di mare, sedimenti e organismi marini profondi, raccolti in vari siti, non hanno mostrato alcun eccesso dei livelli di radionuclidi rispetto a quelli derivanti dalla ricaduta delle esplosioni in aria di ordigni nucleari (test atomici degli anno 60), tranne in alcune occasioni in cui il cesio e il plutonio sono stati rilevati a livelli più alti, ma solo nei campioni prelevati vicino ai rifiuti affondati.
La radioattività totale affondata negli oceani (da parte di tutti i paesi del mondo ed in più siti, Atlantico e Pacifico) è di 85.077.870 giga-becquerel (in confronto si consideri che gli oceani contengono circa 17 mila miliardi di giga-becquerel di radioattività naturale dovuta al solo Potassio-40).
I rifiuti affondati dall'Italia nell'anno 1969, come censito dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (IAEA TEC-DOC 1105), consistevano in 100 fusti petroliferi da 220 litri cementati, per una massa totale di 44,74 tonnellate e con un carico radioattivo di 185 giga-becquerel ovvero 0,00022 per cento del totale affondato.
Tale contenuto di radioattività era composto da circa 74 giga-becquerel di emettitori alfa e circa 111 giga-becquerel di emettitori beta-gamma. Il punto di affondamento (al largo del canale della Manica) corrisponde alle seguenti coordinate geografiche 49o 05' N - 17o 05' O, ad una profondità variabile tra i 4.000 e 4.600 (IAEA TEC-DOC 1105).
Per quanto riguarda il coinvolgimento dell'allora CNEN (oggi ENEA) nell'affondamento in mare dei rifiuti condizionati a bassa attività, lo stesso fu sollecitato, anche con insistenza ed urgenza, a partecipare alla suddetta compagna del 1959, sotto l'egida della NEA. Oltre all'Italia parteciparono alla campagna la Francia, la Germania ed il Belgio.
Il CNEN preparò n. 100 fusti in acciaio capienti litri 220 secondo le specifiche NEA, riempiti con materiali contaminati conglobati in cemento dall'unità di ingegneria del centro della Casaccia, all'interno di una macrostruttura di primo livello dedicata alla gestione dei rifiuti radioattivi. Le operazioni furono eseguite con l'ausilio di una struttura in acciaio per tener i rifiuti in posizione durante la colata del cemento.
La decisione di affondamento dei rifiuti in questione provenienti dal Centro Casaccia del CNEN, consistenti in materiali debolmente contaminati, derivanti da attività di ricerca, per un totale di 185 giga-becquerel di radioattività, in matrice cementizia, in 100 fusti da 220 litri per un totale di 23 metri cubi, fu presa presumibilmente dal direttore dell'unità di macrostruttura dell'OECD-NEA.
Da ultimo si segnala che non sono stati compiuti altri affondamenti.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Claudio De Vincenti.