DE MICHELI e MIGLIAVACCA. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
la TNT, una della aziende leader nel mondo per la logistica e i trasporti, ha aperto nel 2006 il centro di smistamento di Piacenza, concepito come un hub tecnologicamente all'avanguardia per garantire operatività e continuità al network distributivo su tutto il territorio di fronte a volumi di traffico crescenti;
con circa 400 addetti e una capacità di smistamento pari a 205.000 colli al giorno e 51 milioni di colli all'anno, il centro di Piacenza è il più grande impianto del settore in Italia e uno dei più grandi in Europa;
attualmente, la gran parte del personale impiegato per lo smistamento proviene ed è gestito dalle cooperative Stella e Vega, appartenenti al gruppo Gesco, alle quali è appaltato il servizio di facchinaggio da parte della TNT;
si tratta di circa 350 lavoratori, per la maggior parte stranieri provenienti dal Nord Africa, soci delle citate cooperative o assunti a tempo indeterminato e che da contratto avrebbero diritto a lavorare 168 ore al mese;
da notizie di stampa si è appreso che in realtà questi lavoratori vengono impiegati su chiamata: costretti a presentarsi quotidianamente davanti all'impianto, solo una parte di essi viene impiegata, a seconda delle esigenze per altro con turni lunghi anche 16 ore;
ogni giorno circa il 40 per cento dei lavoratori, dopo ore di estenuanti attese ai cancelli, non viene nemmeno fatto entrare al lavoro;
conseguentemente, i lavoratori che risultano impiegati per molte meno ore rispetto a quanto previsto dai contratti ricevono stipendi assai inferiori, senza la tredicesima e la quattordicesima, e con gli straordinari pagati come rimborso spese;
numerosi lavoratori hanno anche denunciato di aver subito, in seguito a protesta, la minaccia di licenziamento, che per molti significa la perdita del permesso di soggiorno;
il 9 luglio è esplosa la protesta contro le cooperative e la TNT: i lavoratori hanno bloccato i cancelli dell'impianto, impedendo l'entrata e l'uscita dei tir e paralizzando le attività di trasporto;
la protesta si è quindi trasformata in un presidio permanente, con nuove interruzioni dei servizi della TNT e attimi di tensione in seguito alla serrata messa in atto dalle cooperative nei confronti dei protestanti;
nella giornata del 18 luglio 2011, in seguito al coinvolgimento di vari rappresentanti dei sindacati e all'intervento delle istituzioni locali, la prefettura di Piacenza, in accordo con la questura, dimostrando grande sensibilità istituzionale, ha convocato un tavolo per esperire un tentativo di conciliazione tra le parti, che ha dato ad oggi risultati, seppur parziali;
per venerdì 22 luglio è previsto un ulteriore tavolo di confronto alla presenza del Sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza della vicenda in corso;
quali iniziative i Ministri interrogati intendano porre in essere al fine di assicurare ai lavoratori impiegati presso la TNT condizioni di lavoro eque e dignitose e, in particolare, al fine di garantire l'applicazione del contratto nazionale di lavoro;
quali ulteriori urgenti iniziative si intendano intraprendere al fine di una tempestiva soluzione della questione in corso, la quale comporta il blocco di servizi fondamentali con gravissimi danni economici per aziende e privati.
(4-12762)