ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12762

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 505 del 20/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: DE MICHELI PAOLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/07/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIGLIAVACCA MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 20/07/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 20/07/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 12/09/2011
Stato iter:
16/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/07/2012
MARTONE MICHEL ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 03/08/2011

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 12/09/2011

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/07/2012

CONCLUSO IL 16/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12762
presentata da
PAOLA DE MICHELI
mercoledì 20 luglio 2011, seduta n.505

DE MICHELI e MIGLIAVACCA. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

la TNT, una della aziende leader nel mondo per la logistica e i trasporti, ha aperto nel 2006 il centro di smistamento di Piacenza, concepito come un hub tecnologicamente all'avanguardia per garantire operatività e continuità al network distributivo su tutto il territorio di fronte a volumi di traffico crescenti;

con circa 400 addetti e una capacità di smistamento pari a 205.000 colli al giorno e 51 milioni di colli all'anno, il centro di Piacenza è il più grande impianto del settore in Italia e uno dei più grandi in Europa;

attualmente, la gran parte del personale impiegato per lo smistamento proviene ed è gestito dalle cooperative Stella e Vega, appartenenti al gruppo Gesco, alle quali è appaltato il servizio di facchinaggio da parte della TNT;

si tratta di circa 350 lavoratori, per la maggior parte stranieri provenienti dal Nord Africa, soci delle citate cooperative o assunti a tempo indeterminato e che da contratto avrebbero diritto a lavorare 168 ore al mese;

da notizie di stampa si è appreso che in realtà questi lavoratori vengono impiegati su chiamata: costretti a presentarsi quotidianamente davanti all'impianto, solo una parte di essi viene impiegata, a seconda delle esigenze per altro con turni lunghi anche 16 ore;

ogni giorno circa il 40 per cento dei lavoratori, dopo ore di estenuanti attese ai cancelli, non viene nemmeno fatto entrare al lavoro;

conseguentemente, i lavoratori che risultano impiegati per molte meno ore rispetto a quanto previsto dai contratti ricevono stipendi assai inferiori, senza la tredicesima e la quattordicesima, e con gli straordinari pagati come rimborso spese;

numerosi lavoratori hanno anche denunciato di aver subito, in seguito a protesta, la minaccia di licenziamento, che per molti significa la perdita del permesso di soggiorno;

il 9 luglio è esplosa la protesta contro le cooperative e la TNT: i lavoratori hanno bloccato i cancelli dell'impianto, impedendo l'entrata e l'uscita dei tir e paralizzando le attività di trasporto;

la protesta si è quindi trasformata in un presidio permanente, con nuove interruzioni dei servizi della TNT e attimi di tensione in seguito alla serrata messa in atto dalle cooperative nei confronti dei protestanti;

nella giornata del 18 luglio 2011, in seguito al coinvolgimento di vari rappresentanti dei sindacati e all'intervento delle istituzioni locali, la prefettura di Piacenza, in accordo con la questura, dimostrando grande sensibilità istituzionale, ha convocato un tavolo per esperire un tentativo di conciliazione tra le parti, che ha dato ad oggi risultati, seppur parziali;

per venerdì 22 luglio è previsto un ulteriore tavolo di confronto alla presenza del Sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza della vicenda in corso;

quali iniziative i Ministri interrogati intendano porre in essere al fine di assicurare ai lavoratori impiegati presso la TNT condizioni di lavoro eque e dignitose e, in particolare, al fine di garantire l'applicazione del contratto nazionale di lavoro;

quali ulteriori urgenti iniziative si intendano intraprendere al fine di una tempestiva soluzione della questione in corso, la quale comporta il blocco di servizi fondamentali con gravissimi danni economici per aziende e privati.
(4-12762)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 16 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 666
All'Interrogazione 4-12762 presentata da
PAOLA DE MICHELI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame, con cui si chiede quali provvedimenti si intendano assumere al fine di porre rimedio alle gravi condizioni di lavoro dei dipendenti della TNT, sede di Le Mose (Piacenza), si rappresenta quanto segue.
Il territorio di Piacenza è sede di rilevanti insediamenti industriali relativi al settore «logistica» dove, in genere, le aziende ricorrono all'outsourcing, esternalizzando sia le fasi di trasporto merci, sia quelle di movimentazione (trattasi prevalentemente di cooperative di facchinaggio costituite ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1970).
Tra le aziende di spedizione rientra la società TNT che è stata oggetto di interesse dei media per la rilevanza delle proteste dei lavoratori delle cooperative appaltatrici dei servizi di movimentazione merci e di facchinaggio del deposito di Piacenza.
Nel corso del mese di luglio 2011, per oltre una settimana, davanti ai cancelli dello stabilimento TNT sito nei pressi di Piacenza, in località di Le Mose, hanno scioperato e manifestato oltre un centinaio di lavoratori, per lo più stranieri con regolare permesso di soggiorno impiegati come facchini dalle cooperative operanti all'interno di quello stabilimento, causando anche un breve blocco delle merci.
Precedentemente, nel corso del 2007, la direzione provinciale de lavoro di Piacenza ha effettuato un accesso notturno nel polo logistico per verificare la posizione di TNT e delle cooperative di facchinaggio appaltatrici; le indagini sono proseguite con la collaborazione delle sedi provinciali INPS ed INAIL e, a causa della complessità dell'accertamento implicante una decina di cooperative, è stato possibile pervenire a conclusione solo nell'anno successivo.
Nel 2008, infatti, sono stati redatti i verbali ispettivi, uno per ciascuna cooperativa, notificati anche a TNT come obbligato solidale per il versamento dei contributi evasi. Per due casi, con implicazioni anche penali, l'accertamento è stato definito nel 2010. Nell'occasione sono stati contestati brevi periodi di lavoro nero, mancato rispetto del contratto per maggiorazione lavoro notturno, straordinari non pagati o pagati a titolo di trasferta.
Una cooperativa è stata denunciata alla procura della Repubblica dal nucleo dei Carabinieri presso la direzione provinciale del lavoro per truffa ai danni dell'INPS, in quanto è emerso che, per ridurre al minimo la contribuzione mensilmente dovuta, la cooperativa poneva illecitamente a conguaglio ogni mese circa 20.000 euro a titolo di assegni familiari, che non sono risultati dovuti e nemmeno registrati a libro paga.
I periodi oggetto delle verifiche, diversi da una cooperativa all'altra in relazione alla durata del rispettivo appalto, coprono l'arco temporale che va da giugno 2006 a dicembre 2009 e, complessivamente, sono stati addebitati alle varie cooperative 350.000 euro di contributi, richiesti a TNT per l'intero, quale obbligato in solido.
Attualmente, risultano operanti due cooperative assegnatarie di appalti da parte del consorzio Gesconet con l'occupazione di circa 400 addetti.
Si segnala, inoltre, che la competente sede INPS è parte attiva del tavolo interistituzionale per la regolarità, sicurezza e qualità del lavoro, coordinato dalla provincia di Piacenza, a cui partecipano le istituzioni locali e le amministrazioni periferiche dello Stato unitamente alle parti sociali, nel cui ambito è stata esaminata la situazione determinatasi nel polo logistico piacentino e deflagrata nel corso dell'estate 2011.
Sotto il profilo dei controlli, si rappresenta che la sede INAIL di Piacenza è da tempo attenta al contrasto del fenomeno delle irregolarità negli appalti di movimentazione merci, che determinano riduzioni delle tutele dei lavoratori nelle cooperative di facchinaggio, attivando anche specifici piani operativi per il territorio di competenza.
La vicenda, inizialmente seguita dai sindacati di base, ha attirato l'attenzione di tutti i sindacati e delle istituzioni, comprese le associazioni di categoria degli imprenditori, per la gravità delle condizioni di lavoro denunciate dai manifestanti: retribuzioni insufficienti, orari eccessivi, addirittura percosse e fenomeni di caporalato ai danni di lavoratori ancor più ricattabili perché a rischio di perdere il permesso di soggiorno in mancanza di un'occupazione.
La vertenza - attivamente seguita dalle istituzioni locali - si è risolta con l'accordo siglato dalle cooperative il 27 luglio 2011, nel quale si concorda sulla necessaria applicazione integrale delle norme e del contratto collettivo di categoria.
La direzione territoriale del lavoro di Piacenza ha rappresentato che le istituzioni sono state molto compatte nel condannare ogni pratica di sfruttamento del lavoro irregolare, anche per le ripercussioni sulla società e nel chiedere controlli più severi sul settore - che la stessa direzione territoriale del lavoro non mancherà di effettuare - prioritariamente sulle aziende che affidano lavorazioni ad un prezzo troppo basso per coprire il costo del lavoro.
Conclusivamente, si osserva che il Governo ha già manifestato interesse per la questione segnalata dall'interrogante, la quale ha già costituito oggetto di interventi di ripristino della legalità delle condizioni di lavoro.

Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali: Michel Martone.