ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12600

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 496 del 06/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 06/07/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • GIOVENTU'
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 06/07/2011
GIOVENTU' 16/09/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/12/2012
Stato iter:
21/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2012
PASSERA CORRADO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2012

CONCLUSO IL 21/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12600
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
mercoledì 6 luglio 2011, seduta n.496

DI STANISLAO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della gioventù.
- Per sapere - premesso che:

nei giorni scorsi l'Istat ha comunicato che sono sempre di più i giovani disoccupati in Italia. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nel primo trimestre del 2011 sale a 29,6 per cento, dal 28,8 per cento dello stesso periodo del 2010, con un picco del 46,1 per cento per le donne del Mezzogiorno;

è il tasso di disoccupazione giovanile più alto dall'inizio delle serie storiche omogenee, ovvero dal 2004, in base a confronti annui;

il 2 luglio è la Giornata internazionale delle cooperative. Il tema di quest'anno «I giovani, futuro delle cooperative» mette in risalto l'enorme importanza dell'incanalare le energie e lo slancio dei giovani;

in seguito alla crisi economica e finanziaria mondiale, la disoccupazione giovanile ha raggiunto il massimo storico. La creazione di nuove opportunità attraverso l'imprenditorialità giovanile costituisce un modo per affrontare questa sfida. Il modello imprenditoriale della cooperativa, infatti, consente ai giovani di ideare e gestire imprese sostenibili. La condivisione di risorse finanziarie e umane, di conoscenze tecniche e competenze economiche è il fondamento stesso delle cooperative. Inoltre, il ruolo centrale dei membri nella loro struttura ne consente il radicamento all'interno delle comunità, incoraggiando così imprese a forte responsabilità sociale, capaci di rispondere alle esigenze locali;

le cooperative hanno anche fornito costantemente un accesso sicuro al credito ed ad altri servizi finanziari a molti titolari di piccole attività commerciali. Inoltre, le cooperative hanno operato in tale direzione, promuovendo la fiducia nei soggetti aiutati e portando stabilità nei mercati in cui hanno operate;

attraverso la ricorrenza di quest'anno dell'Anno internazionale della gioventù, i politici di tutto il mondo hanno sottolineato l'importanza dell'inclusione dei giovani a tutti i livelli del processo di sviluppo. L'inclusione attiva di giovani uomini e giovani donne nello sviluppo sociale ed economico contribuisce a ridurre l'esclusione sociale, a migliorare la capacità produttiva, a rompere il circolo vizioso della povertà, a promuovere l'uguaglianza di genere ed ad accrescere la responsabilità ambientale.

ad ottobre verrà lanciato ufficialmente l'Anno internazionale per le cooperative -:

se il Governo non ritenga di dover avviare iniziative atte ad incoraggiare e sostenere i giovani nell'intraprendere imprese cooperative ed altre forme di imprenditorialità sociale anche al fine di arginare il tasso di disoccupazione giovanile che ha raggiunto ormai livelli insostenibili. (4-12600)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 21 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 738
All'Interrogazione 4-12600 presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame e alla richiesta posta dall'interrogante concernente l'adozione di misure per favorire l'occupazione giovanile, in particolare per la costituzione di società cooperative fondate sull'apporto di lavoro giovanile, si rappresenta quanto segue.
Il decreto-legge n. 1 del 2012 (decreto-legge liberalizzazioni - Cresci Italia) ha già introdotto alcune misure finalizzate a promuovere l'imprenditoria giovanile, attraverso forme societarie diverse dalle società cooperative: si tratta in particolare dell'articolo 3 del citato decreto-legge, che ha istituito il nuovo istituto civilistico della società a responsabilità limitata semplificata, allo scopo di semplificare e promuovere l'attività imprenditoriale giovanile.
Detta disposizione prevede, infatti, che entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge, il Governo adotti un decreto ministeriale, su iniziativa del Ministro della giustizia di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico, che definisca il modello standard di statuto di tale nuova forma societaria, nonché i criteri di accertamento delle qualità soggettive dei soci.
Si evidenzia comunque che la materia del diritto societario, in quanto regolata dal codice civile e dunque rientrante nell'ordinamento civile dello Stato, è assegnata principalmente alle competenze del Ministero della giustizia, che, come sopra ricordato, detiene l'iniziativa normativa in merito.
Il Ministero interviene invece, per limitati profili di competenza, nella fase concertativa del decreto attuativo e a riguardo si informa che nei giorni scorsi si è provveduto a rendere parere favorevole allo schema di provvedimento redatto dal Ministero competente per materia.
Inoltre è da osservarsi come lo strumento societario cooperativo il quale risente sicuramente, al pari di tutti gli altri, dell'attuale contingenza economica, possegga proprio nei suoi intrinseci caratteri fondamentali quelli di elasticità e dinamicità che consentano di offrire soluzioni e risposte adeguate, specialmente per la capacità di creare occupazione, in particolare per i giovani e le categorie a rischio. In tal senso potrebbe essere uno strumento privilegiato per la formazione di nuova imprenditoria, anche a motivo dei costi, di gran lunga inferiori a quelli di altre forme societarie.
Ciò premesso, si può affermare l'idoneità per gli scopi in parola e senza particolari necessità di ulteriori interventi rispetto all'attuazione della vigente normativa e dei già ben dettagliati compiti istituzionali.
L'importanza del sistema cooperativo nazionale e del suo complessivo impianto normativo è stata dimostrata dall'attento interesse che alcuni paesi esteri (Turchia, Polonia, Repubblica di Corea) hanno recentemente dimostrato, con varie missioni intese allo studio ed all'analisi del nostro ordinamento.
Infine, si evidenzia che allo scopo di realizzare un sistema efficace ed organico di strumenti intesi, tra l'altro, a favorire l'inserimento al lavoro dei giovani, con il decreto legislativo 21 aprile 2000 n. 185 sono stati disposti incentivi all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego, gestiti per il tramite di Invitalia (Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa spa), che hanno conseguito nel tempo significativi e apprezzabili risultati occupazionali sul territorio. Il Governo, riconoscendo la forte valenza di tali misure quale strumento di contrasto al fenomeno della disoccupazione, in particolare nell'attuale fase di crisi, si è impegnato, come nel passato, al reperimento delle risorse necessarie affinché ne sia garantito il finanziamento e l'operatività.
In particolare, nella seduta del 23 marzo 2012, il Cipe, nell'ambito della programmazione nazionale del Fondo sviluppo e coesione, ha assegnato 60 milioni di euro a favore di Invitalia per il rilancio dell'occupazione attraverso le misure agevolative dell'autoimprenditorialità e dell'autoimpiego previste dal citato decreto legislativo n. 185 del 2000 ed ha assegnato, altresì, 5 milioni di euro a favore di Ismea (Istituto servizi per il mercato agricolo alimentare) per il finanziamento delle analoghe misure agevolative dell'autoimprenditorialità e dell'autoimpiego nel settore agricolo.
Infine nel «decreto crescita 2», decreto-legge del 18 ottobre 2012, n. 179, sono contenute le misure per incentivare le cosiddette «start up». Il citato decreto definisce, dal punto di vista giuridico, sia le start up innovative che gli incubatori certificati, stabilendo alcuni criteri per circoscrivere il perimetro delle imprese ammissibili.
Le start up dovranno avere meno di quattro anni di vita, un fatturato inferiore a 5 milioni di euro e non dovranno distribuire utili.
Per dimostrare il loro carattere «innovativo» avranno tre possibili alternative: riservare il 30 per cento delle loro spese a ricerca e sviluppo, avere tra i dipendenti almeno un terzo di ricercatori, dottorandi, laureati con esperienze di ricerca, oppure possedere almeno un brevetto. Per favorire l'iniziativa privata, i criteri decisi dal Governo impongono che almeno il 50 per cento del capitale sociale sia in mano a persone fisiche.
Sono anche stabilite detrazioni fiscali per chi investe: il privato che compra quote o azioni di una start up innovativa, avrà diritto a una detrazione Irpef del 19 per cento per tre anni sulla somma investita. Se a investire è una società, questa potrà portare in deduzione dal reddito imponibile il 20 per cento dell'investimento, sempre che questo venga mantenuto per almeno due anni.
Vi è maggiore flessibilità nelle assunzioni a tempo determinato, regole meno punitive sui fallimenti, l'introduzione dello crowdfunding, strumento di finanziamento innovativo che prevede la raccolta diffusa di capitali di rischio tramite portali online. Una serie di agevolazioni che con una dote di 210 milioni di euro in due anni seguiranno le società innovative nei loro primi quattro anni di vita: dalla nascita, allo sviluppo, fino all'eventuale chiusura.
Con le diverse misure considerate, si mira a colmare il ritardo del nostro Paese e a predisporre un insieme di strumenti atti a facilitare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese basate sull'innovazione.

Il Ministro dello sviluppo economico: Corrado Passera.