ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12540

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 494 del 30/06/2011
Firmatari
Primo firmatario: CARELLA RENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/06/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2011
TIDEI PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2011
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2011
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2011
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 30/06/2011
Stato iter:
18/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/06/2012
ORNAGHI LORENZO MINISTRO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 18/06/2012

CONCLUSO IL 18/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12540
presentata da
RENZO CARELLA
giovedì 30 giugno 2011, seduta n.494

CARELLA, MADIA, TIDEI, MARCO CARRA, CAUSI e GRASSI. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

in vista della realizzazione di un piano integrato nel comune di San Cesareo (Roma), durante l'esecuzione di saggi archeologici, sono rinvenuti resti di un complesso monumentale molto esteso e di grande importanza storico-archeologica, relativo probabilmente a una villa imperiale, forse proprio la grandiosa villa citata da illustri studiosi, nella quale si sarebbe trovato Massenzio il giorno in cui fu acclamato Augusto (306 dopo Cristo);

ad oggi sono state individuate una decina di stanze che presentano pavimenti di rara bellezza, una imponente struttura muraria di circa 400 metri quadrati e, sta emergendo, dai sondaggi archeologici in corso, una grande struttura termale, il cui solo caldarium, occupa una superficie di 500 metri quadrati;

secondo osservazioni di esponenti dell'opposizione al consiglio comunale di San Cesareo e attraverso un atto di sindacato ispettivo in regione Lazio del consigliere onorevole Mario Di Carlo, risulta che il «Piano integrato di intervento ai sensi della legge n. 172 del 1992» in località Pietrara con contestuale adozione di variante urbanistica adottato dal comune di San Cesareo e richiesto dalla società Due Gi. Immobiliare srl non garantirebbe la conservazione del sito archeologico nella sua interezza, rispetto alla sua presumibile entità e alla tipologia insediativa prevista dal piano; si prevede infatti l'edificazione di oltre 80 metri cubi tra edilizia residenziale, commerciale e una nuova chiesa;

il piano zona integrato originariamente autorizzato (prima del ritrovamento della villa) prevedeva una edificazione di circa 27.335 metri cubi su un'area di 28.618 metri quadri (indice 0,95) le costruzioni previste dovevano essere alte al massimo metri 10,50;

il piano di zona integrato autorizzato dopo il ritrovamento (quello in esecuzione) prevede una edificazione di circa 54.626 metri cubi su un'area di 34.566 metri quadri (indice 1,52 metri cubi) e le costruzioni previste saranno alte al massimo metri 18,50;

in pratica la società Due Gi. Immobiliare srl avrebbe ottenuto con la variante un indice edificativo maggiorato del 57 per cento rispetto al precedente;

non si comprende il ritardo a porre il vincolo di tutela al complesso monumentale da parte della sovrintendenza che rischia di produrre un danno grave ad un comune, quello di San Cesareo, che grazie a tale rinvenimenti potrebbe trasformarsi da semplice quartiere dormitorio di Roma a zona archeologica, con tutte le potenzialità che si possono trarre in termini di fruizione turistica, scientifica e didattica;

il rinvenimento di tale villa, se tutelata e valorizzata nella sua interezza, può costituire per il comune di San Cesareo quell'elemento identitario che può avviare un percorso di recupero della memoria e di emancipazione culturale e sociale -:

se il Ministro non ritenga che il rinvenimento dell'importante sito archeologico non imponga urgentemente di porre il vincolo sulla zona in questione, la sospensione del progetto di edificazione e l'avvio di un percorso per la tutela e la valorizzazione del sito. (4-12540)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 18 giugno 2012
nell'allegato B della seduta n. 651
All'Interrogazione 4-12540 presentata da
RENZO CARELLA

Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame con la quale l'interrogante chiede informazioni circa la realizzazione di un piano integrato nel comune di San Cesareo (Roma) nella zona in cui è avvenuto il rinvenimento di un importante sito archeologico, si osserva quanto segue.
Nella località San Cesareo è iniziata, in attuazione del piano regolatore comunale, la realizzazione del piano integrato, che consiste nella realizzazione di edifici residenziali e di una chiesa, o, meglio, di quella che sarà la chiesa principale del comune di San Cesareo.
La competente soprintendenza per i beni archeologici del Lazio ha, però, comunicato che durante l'esecuzione di saggi preventivi, antecedenti all'inizio della realizzazione del piano integrato, in località Petraia è stata portata alla luce una importantissima villa romana, probabilmente quella di Cesare e Massenzio, nonché un ninfeo monumentale.
La predetta villa, importantissima dal punto di vista storico, si presenta, purtroppo, in larga parte in pessimo stato di conservazione e si dovrà, pertanto, provvedere al suo interro, ultimata la documentazione fotografica, proprio al fine di preservarla.
Detta soluzione viene preferita alla creazione di un'area archeologica in quanto le strutture antiche rinvenute versano, come detto, per la maggior parte, in un pessimo stato di conservazione.
Inoltre, secondo esperienza, gli Enti locali - dopo un iniziale entusiasmo - manifestano solitamente crescenti difficoltà nel reperire i fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei siti archeologici nonché per la loro protezione dagli atti di vandalismo o dai furti. Questa considerazione vale nella generalità dei casi, senza alcun particolare riferimento al caso di specie, dovendosi, anzi, dare atto della grande sensibilità e della massima disponibilità dimostrate dal immune di San Cesareo, ma l'esperienza in materia ha costituito elemento determinante affinché la preposta soprintendenza prescrivesse l'interro.
Sempre in merito alla salvaguardia del sito, inoltre, la soprintendenza ha avanzato alla competente direzione regionale una proposta di vincolo diretto, con nota n. 12894 del 4 ottobre 2011, e, con nota n. 14346 del 31 ottobre 2011, una proposta di vincolo indiretto, al fine, appunto, di porre in essere tutte le forme di tutela possibili del bene rinvenuto.
La Direzione regionale, con apposito decreto del 7 febbraio 2012 (emanato ex articolo 13 e seguenti del decreto legislativo n. 42 del 2004), ha adottato la dichiarazione d'interesse culturale dei beni archeologici rinvenuti.
Inoltre, la stessa sta procedendo alla definizione delle prescrizioni di tutela indiretta, ex articolo 45 e seguenti del decreto legislativo n. 42 del 2004, in risposta alla sopra menzionata nota della soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, che ha determinato l'avvio del procedimento in questione. Si fa presente, poi, che la direzione regionale non ha ritardato l'emanazione degli atti di propria competenza, quali l'adozione della dichiarazione dell'interesse culturale, né è possibile ravvisare un ritardo nell'operato della soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, come invece asserito nell'interrogazione in esame.
Difatti, il lasso temporale, intercorso tra l'inizio delle indagini archeologiche (avviate nel 2004) e l'emissione del decreto da parte della Direzione regionale (avvenuto nel febbraio del 2012), è stato determinato dalla necessità di acquisire sul campo tutte le informazioni scientifiche atte alla conoscenza dei rinvenimenti secondo metodologie di scavo archeologico (prevalentemente eseguito a mano), nonché dal rispetto delle disposizioni relative alla consultazione del Comitato tecnico scientifico di settore, alle comunicazioni di avvio del procedimento, alle eventuali osservazioni e relative controdeduzioni, alle notificazioni e agli altri adempimenti stabiliti ai sensi delle vigenti disposizioni di legge in materia di procedimento amministrativo.
Infine, per quanto concerne il prosieguo della realizzazione del piano integrato, va evidenziato che i proponenti il predetto piano hanno sempre dimostrato collaborazione e rispetto verso le istanze della tutela dei beni archeologici rinvenuti e hanno dichiarato di essere disposti ad apporre ulteriori modifiche al piano così come a farsi carico dell'impegno economico per la valorizzazione dell'area archeologica, qualora la preposta Soprintendenza modificasse le proprie determinazioni.

Il Ministro per i beni e le attività culturali: Lorenzo Ornaghi.