BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
lo scorso anno è stata compiuta una scelta normativa, da più parti ritenuta inefficiente, di modificare la disciplina legislativa sulla privacy prevedendo una deroga alla regola generale, in base alla quale i numeri telefonici contenuti negli elenchi abbonati possono essere utilizzati senza bisogno del consenso dell'interessato se quest'ultimo non ha espressamente manifestato una volontà di segno diverso, iscrivendo la propria utenza nel cosiddetto registro delle opposizioni a tal fine istituito;
la gestione di tale registro è stata affidata alla fondazione Ugo Bordoni per l'attivazione. Non sono ancora stati resi noti i dati relativi al numero di abbonati che hanno richiesto l'iscrizione al registro ma è facile immaginare che si tratti di un numero piuttosto modesto;
il risultato è che una grande quantità di numeri telefonici è attualmente utilizzabile dalle società di telemarketing sebbene all'esito di un processo - quello di verifica presso il registro delle opposizioni - complesso e costoso;
senza attendere di verificare la bontà della scelta effettuata, nei giorni scorsi il Governo ha, ad avviso degli interroganti in un sostanziale silenzio generale, esteso il regime dell'opt-out anche agli indirizzi di domicilio degli abbonati;
nell'articolo 6, comma 2, dell'ultimo decreto sviluppo, approvato lo scorso 5 maggio dal Consiglio dei ministri, è prevista anche per gli indirizzi postali contenuti negli elenchi abbonati dei cittadini italiani la possibilità di essere utilizzati a fini commerciali, senza bisogno di acquisire il consenso degli interessati, a condizione che questi ultimi non abbiano espressamente manifestato una volontà in senso contrario iscrivendo il proprio numero telefonico ed il proprio indirizzo presso il citato registro delle opposizioni;
dunque, inviare a mezzo posta comunicazioni promozionali e di marketing sarà più facile;
a farne le spese, ancora una volta, utenti e consumatori che oltre ad essere tempestati di telefonate, nelle prossime settimane rischiano di trovare la propria cassetta delle poste stracolma di ogni genere di comunicazione pubblicitaria;
ci vorrà naturalmente del tempo prima che il sistema vada a regime e che si possa dire se l'idea di affiancare alla regola generale dell'opt in anche il sistema dell'opt out si rivelerà vincente ma, proprio per questo, sarebbe stato opportuno attendere di disporre di qualche dato in più prima di estendere il nuovo regime anche agli indirizzi postali di milioni di cittadini;
peraltro, una scelta tanto importante per la privacy, necessiterebbe della più ampia conoscibilità possibile -:
se sia a conoscenza dei fatti narrati e, nell'eventualità positiva, quali iniziative urgenti intenda assumere per rendere conoscibile ai cittadini le novità introdotte nell'ordinamento giuridico, al fine di consentire agli stessi l'effettiva tutela del proprio diritto soggettivo alla privacy. (4-12189)