ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12058

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 477 del 24/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/05/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 24/05/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/05/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 24/05/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/05/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 24/05/2011
Stato iter:
06/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2012

CONCLUSO IL 06/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12058
presentata da
MAURIZIO TURCO
martedì 24 maggio 2011, seduta n.477

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

da una nota dell'agenzia Ansa del 12 maggio 2011 si è appreso che «Il Gip del Tribunale di Lanusei, Paola Murru, ha emesso un decreto di sequestro preventivo dell'intero Poligono di terra di Quirra e di Capo San Lorenzo ravvisando il reato di disastro ambientale. In pratica viene interdetta completamente ogni attività agropastorale all'interno dell'area e pertanto devono essere allontanati dal perimetro tutti i capi di bestiame che vi pascolano. Inoltre a parere del giudice esisterebbero prove che le esercitazioni e l'attività svoltasi sinora provochino gravi danni alla salute degli uomini e degli animali. [...] Secondo il magistrato tutta l'acqua della zona avrebbe subito contaminazioni di nanoparticelle provenienti dai vari brillamenti di munizionamento eseguiti in questi anni nel poligono. [...]»;

lo stesso giorno un'altra nota dell'Ansa dava notizia dei contenuti del provvedimento di sequestro «Il 25 ottobre 1988 nel Poligono di Quirra fu sparato un missile con una testata all'uranio impoverito, particella poi trovata nelle ossa di un agnello a due teste nato in quella zona. [...] Nella stessa zona sono accumulati rifiuti militari con sostanze nocive (cadmio, rame, piombo, antimonio) e molti di questi sono stati interrati, in particolare fusti di Napalm. Inoltre, risultano 23 gli allevatori che hanno registrato aborti e malformazioni nel bestiame: animali a sei zampe, con gli occhi dietro le orecchie o a due teste. Numerosi poi i pastori con tumori e linfomi, molti dei quali morti nel frattempo. Nel decreto si riprende la posizione processuale degli unici - finora - tre indagati nell'inchiesta, riportando gli atti della Procura con documenti e testimonianze. Si tratta di Tobia Santacroce, 66 anni, generale in pensione, accusato di disastro ambientale colposo e omicidio volontario doloso per aver fatto brillare dal 1980 munizioni e bombe obsolete, interrando poi nella base di Quirra i rifiuti militari; e di due chimici, Gilberto Nobile, 60 anni, di Vercelli, e Gabriella Fasciani, di 48, di Torino, indagati per falso ideologico in atto pubblico: avrebbero attestato la non anomalia di particelle metalliche presenti nei polmoni e negli organi di ovini da loro analizzati. Particolari emergono anche dal decreto del procuratore Domenico Fiordalisi con il quale dispone il sequestro probatorio di sorgenti, corsi d'acqua, canali, pozzi, sistema di accumulo e condotte idriche che raggiungono il bacino idrografico di Villaputzu fino agli allacci dell'abitato e della frazione di Quirra. Secondo la testimonianza resa lo scorso 5 maggio da una residente di Villaputzu malata di tumore, la sua patologia e quella di altri compaesani sarebbe stata causata proprio dall'acqua usata in casa e proveniente dalle sorgenti a monte del Salto di Quirra. Il geologo Priamo Farci ha poi accertato che effettivamente le particelle nocive generate da test o esercitazioni militari possono arrivare nella rete idrica di Villaputzu e Quirra. Da qui il sequestro per impedire manomissioni alle condotte e accertare le eventuali responsabilità di chi ha fatto confluire acque contaminate nei bacini potabili. [...]»;

alle 18.45 del medesimo giorno 12 sempre l'Ansa diffondeva un comunicato in cui si riportavano le dichiarazioni del Ministro degli affari esteri Franco Frattini: «La posizione del Ministro degli esteri, Franco Frattini, sugli sviluppi dell'inchiesta sul Poligono di Quirra è "quella del ministro La Russa". [...] "Non conosco gli atti giudiziari - ha sottolineato il responsabile della Farnesina - e quindi attendiamo le valutazioni definitive e soprattutto di conoscere gli esisti degli accertamenti penali. Non conoscendo né le motivazioni, né la sostanza degli accertamenti non sarebbe serio da parte mia esprimere giudizi"». Alle 19.43 un'agenzia dell'Adnkronos riportava la posizione dell'Aeronautica militare: «Uranio: Aeronautica, prendiamo atto del sequestro poligono Quirra confermata "trasparente disponibilità nei confronti dell'attività giudiziaria" [...] l'Aeronautica Militare "prende atto con serenità del provvedimento nella convinzione che ogni azione dell'Autorità Giudiziaria deve essere sempre accolta con fattiva e partecipata collaborazione istituzionale, come peraltro assicurato durante tutto il corso dell'intera indagine sulla problematica dell'uranio [... ]»;

il 17 maggio sempre da una nota di agenzia dell'Ansa si apprendeva che «Il generale di Brigata aerea Sanzio Bonotto, comandante del Poligono interforze di Perdasdefogu-Salto di Quirra, è stato nominato oggi dal procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, custode giudiziario di tutto il perimetro della base, oggetto di un provvedimento di sequestro preventivo firmato nei giorni scorsi dal gip del Tribunale ogliastrino. Il compito dell'ufficiale sarà quindi quello di far rispettare quanto stabilito nel decreto del giudice.»;

il 18 maggio una nota dell'agenzia AGI informava che «L'Aeronautica militare, cui fa capo la gestione del poligono interforze del Salto di Quirra per conto del Ministero della difesa, ribadisce, in una nota, "di aver fornito agli inquirenti tutta la documentazione richiesta e di potenziale interesse per le indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Lanusei. La collaborazione - precisa l'Aeronautica - è in linea con i criteri di assoluta trasparenza già adottati in passato nell'ambito delle indagini ambientali e la programmazione di tutte le attività addestrative e sperimentali condotte presso il poligono". "L'Aeronautica Militare intende evidenziare con determinazione che non sussiste motivazione alcuna per evitare di far emergere ogni verità che spesso invece viene travisata da interpretazioni inaccurate, superficiali e fuorvianti di dati tecnici da parte di chi non ha titolo ad emettere giudizi o sentenze", conclude la nota. "Tutto ciò nell'interesse sia del proprio personale, sia della popolazione sarda, della quale la forza armata si considera da sempre supporto, presidio e tutela, e mai entità antagonista"» Lo stesso giorno viene diramata una nota dell'agenzia Adnkronos: «Uranio: PDM, su Quirra La Russa risponda a nostre interrogazioni [...]. Il silenzio con cui il Ministro della difesa continua a rispondere alle nostre interrogazioni, presentate dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Pdm, ci fa dubitare seriamente di quanto in queste ore vuole affermare e farci credere il vertice dell'Aeronautica militare. Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm) commentando il comunicato di oggi dell'Aeronautica Militare, in cui "si ribadisce di aver fornito agli inquirenti tutta la documentazione richiesta e di potenziale interesse per le indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Lanusei". "Se ci fosse stata massima trasparenza in passato non ci sarebbe stata la necessità di un'inchiesta da parte della Procura di Lanusei i cui risultati eclatanti sono a tutti noti"»;

il 20 maggio una nota dell'AGI diffondeva la notizia «Poligono Quirra: monitoraggio difesa rileva forte inquinamento [...] Sostanze altamente inquinanti sono state rilevate nel monitoraggio ambientale nel suolo dell'area del poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra [...] Si segnala la presenza di metalli vari, residui di esplosivo, perclorati, tritolo. Nel mare antistante Capo San Lorenzo sono state rilevate tracce arsenico, cromo, piombo, nichel in maniera superiore ai livelli indicati dalle direttive europee. Sono alcuni dei dati che emergono dalle indagini in cinque lotti (suolo, acque, aria, elettromagnetico, sistema informatico ambientale) commissionato oltre due anni fa dal Ministero della difesa [...] Per quanto riguarda l'aria, sono state riscontrate nanoparticelle di diverso tipo, polveri fini che a Perdasdefogu e Capo San Lorenzo hanno caratteristiche analoghe, con punte che raggiungono livelli simili alle situazioni di traffico urbano in città come Milano. I livelli di alluminio, potassio e sodio aumentano in concomitanza con le esercitazioni. Le misurazioni dei campi elettromagnetici sono risultate entro i limiti di legge, con sei aree indicate come potenzialmente critiche in cui, secondo la commissione scientifica, occorrono approfondimenti. Una sola stazione per il monitoraggio, è stato sottolineato, non è sufficiente. Non si può escludere la presenza nell'aria di sostanze pericolose, si è concluso, perché il capitolato prevedeva una ricerca di contaminanti precisi, ma limitati, che non danno, secondo la commissione, elementi per comprendere lo stato di salute dell'ambiente. Gli stessi limiti, attribuibili alle prescrizioni del capitolato ma anche alle procedure adottate, riguardano l'analisi del suolo, per la quale la società incaricata (SGS) ha utilizzato una "lettura" geochimica, non adatta per la commissione a rilevare situazioni di contaminazione. [...] Nei vegetali è stato rilevato un accumulo di metalli, con alte concentrazioni di alluminio, bario, cromo, ferro, piombo e zinco. Ci sono stati errori procedurali anche in questo caso: sono stati lavati i campioni di foglie e piante, al contrario di quanto si dovrebbe fare, e anche i mitili analizzati sono stati trapiantati nella baia per un tempo eccessivo rispetto a quanto occorre perché forniscano elementi di contaminazione. I lombrichi da esaminare sono stati analizzati senza che prima avessero spurgato, ma dalle analisi dei licheni risulta una presenza di rame, zinco, cromo, tungsteno, arsenico e torio. Dallo studio delle matrici animali (13 allevamenti, 16 ovini di Perdasdefogu, 11 di Capo San Lorenzo, 2 di zone confinanti, 2 di Talana) è emersa la presenza di arsenico (nel rene e nel fegato) a Capo San Lorenzo, cadmio (rene dei capi di Talana), cromo e nichel a Capo San Lorenzo, piombo e torio a Capo San Lorenzo e Perdasdefogu. [...]»;

sempre il 20 maggio 2011 un altro comunicato dell'Agenzia Parlamentare (Agenparl) riportava le dichiarazioni del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia. «Dopo le recenti dichiarazioni del "supertestimone" che alla stampa ha descritto dettagliatamente le operazioni di brillamento di enormi quantità di esplosivi che avvenivano nei poligoni di Quirra e Capo San Lorenzo, il Ministro della difesa Ignazio La Russa adesso, invece di preoccuparsi di affermare che "è interesse delle Forze Armate tutelare la salute dei propri militari e dei civili", dovrebbe prendere atto della situazione e quindi disporre l'immediata evacuazione di quei poligoni, interrompere ogni attività militare, civile e industriale. La Difesa deve provvedere urgentemente a risarcire i danni arrecati ai civili che risiedono e lavorano in quelle zone e alle aziende agropastorali alle quali, per effetto della disposizione di sequestro, è stata interdetta la prosecuzione delle attività lavorative e, inoltre, si deve fare carico di bonificare tutto il territorio su cui insistono i poligoni posti sotto sequestro. Diversamente quelle del Ministro sono solo chiacchiere e quelle dei vertici dell'Aeronautica in merito alla trasparenza e alla collaborazione con gli inquirenti si commentano da sole di fronte ai gravi fatti che continuano a emergere nel corso dell'inchiesta» -:

se, alla luce delle inquietanti notizie riportate dagli organi di informazione, il Ministro interrogato sia intenzionato a disporre l'immediata evacuazione dei poligoni di Quirra e Capo San Lorenzo e conseguentemente a interdirne l'accesso al personale militare e civile, a sospendere ogni attività militare e industriale, a provvedere alla bonifica dell'intero territorio, a risarcire i danni arrecati alle popolazioni civili e ai militari deceduti o ammalatisi che abbiano prestato servizio in quelle sedi, a risarcire economicamente i comuni su cui insistono i poligoni in premessa e le aziende agricole e pastorali che per effetto del provvedimento di sequestro disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lanusei abbiano dovuto interrompere le loro attività lavorative.
(4-12058)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 6 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 677
All'Interrogazione 4-12058 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - Come noto, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Lanusei aveva disposto, in data 12 maggio 2011, il sequestro probatorio di alcuni materiali, di alcune zone a terra del poligono e di parte dello specchio d'acqua antistante e di tutto il sistema, radaristico di telerilevamento del Poligono interforze di Salto di Quirra (Pisq), limitandone sensibilmente le attività operative e addestrative in programma.
A seguito di ciò, in stretto coordinamento con gli enti interessati, l'Aeronautica militare predisponeva uno specifico piano d'azione che, in estrema sintesi, prevedeva di:

recintare immediatamente, attraverso concertina, le aree/materiali oggetto di esercitazione e sperimentazione, in precedenza sequestrate probatoriamente dall'autorità giudiziaria;

recintare, in tempi ragionevolmente brevi, le zone operative del poligono;

apporre segnali permanentemente interdettivi all'ingresso nelle aree militari (area perimetrale del poligono) che costituiscono zona di sicurezza adiacente a quella operativa;

sospendere le attività di brillamento condotte dal poligono, nonché le attività esplosive delle ditte civili (Csm);

non pianificare, per il futuro, le attività a supporto della ditta Avio;

inibire attività di test esplosivi in «zona Torri»;

non procedere al rinnovo delle concessioni agro-pastorali, peraltro, già scadute ovvero in imminente termine di scadenza.
Tutte le fasi caratterizzanti il procedimento e le azioni avviate per procedere alla bonifica ambientale, sono state oggetto di costante comunicazione informativa all'autorità giudiziaria, come previsto nel decreto di dissequestro e, comunque, nell'ambito di uno spirito di leale collaborazione istituzionale.
Il risultato delle azioni poste in essere si è concretizzato con la revoca, da parte del procuratore della Repubblica di Lanusei, dei sequestri probatori e preventivi delle aree del poligono, con un provvedimento firmato in data 29 settembre 2011 differendone l'operatività al 9 novembre 2011, per consentire l'organizzazione dello sgombero degli allevamenti.
In seguito, per accelerare, e ottimizzare l'adozione del richiamato piano d'interventi, è stato nominato un apposito gruppo di lavoro che, in data 5 ottobre 2011, ha immediatamente effettuato i sopralluoghi tecnici presso il poligono e ha prodotto una serie di relazioni, a seguito delle quali sono state individuate e recintate, mediante concertina metallica e cavalli di frisia, le aree di IsPibiris, zona Accu Perda Majori (conosciuta anche come zona Torri o zona brillamenti), Arbaresus e Campo Pisanu (zona arrivo colpi).
Sono stati, altresì, quasi completati i recuperi dei rottami metallici presenti nei fondali della zona di mare sottoposta a sequestro probatorio, indicati dall'autorità giudiziaria di Lanusei nell'ambito dell'inchiesta in corso riguardante il Pisq.
Le azioni di recupero e smaltimento dei rottami sono state avviate anche nei confronti dello specchio di acqua marino antistante capo San Lorenzo sottoposto, a suo tempo, a sequestro probatorio.
In proposito, è il caso di evidenziare che tali interventi sono, comunque, adottati unicamente in via cautelare, in quanto allo stato attuale non vi sono chiare evidenze scientifiche circa la sussistenza di un nesso di causalità tra le attività svolte nel Pisq e l'eventuale impatto sull'ambiente e sulla popolazione circostante.
In particolare, per la bonifica del territorio, il dicastero si è attivato, di concerto con il Ministro per la coesione territoriale, per individuare adeguati stanziamenti già a partire dal corrente anno, mentre, per il triennio 2013-2015, è stato conferito mandato al Sottosegretario di Stato per la difesa, dottor Magri, d'interloquire con gli omologhi rappresentanti del Governo coinvolti (ambiente e tutela/salute) e con il presidente della regione autonoma Sardegna, dottor Cappellacci, per prevedere l'inserimento, già a partire dal prossimo disegno di legge per la stabilità, di un congruo finanziamento pluriennale per le opere di bonifica dei poligoni militari.
Con riferimento, alla procedura di risarcimento a favore della popolazione e delle aziende colpite, la difesa è chiamata a rispondere esclusivamente a seguito di eventuale sentenza processuale di condanna.
Per quanto riguarda la ripresa delle attività agropastorali - pur comprendendo che il loro fermo arreca un serio pregiudizio all'economia del territorio - l'autorizzazione a condurre al pascolo le greggi nelle aree interdette dalla procura della Repubblica di Lanusei, può essere disposta solo con atto della medesima procura.
In merito all'evacuazione dei poligoni di Quirra e Capo San Lorenzo e alla loro interdizione al personale militare e civile, sottolineo che l'importanza capitale che rivestono i poligoni per l'addestramento e il mantenimento dell'operatività dello strumento militare, non rende, possibile porre in atto quanto richiesto dall'interrogante, fermo restando, tuttavia, che la difesa procederà, in piena coerenza con l'approvazione del progetto di revisione dello strumento militare, alla razionalizzazione dei poligoni sul territorio.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.