ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12030

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 476 del 23/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/05/2011
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
CLINI CORRADO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12030
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
lunedì 23 maggio 2011, seduta n.476

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

il rapporto OCSE 2011 di verifica dell'economia italiana, nella parte iniziale relativa alle valutazioni e raccomandazioni (assessment and recomandations) nella parte «Pursuing environmental objectives: getting governace right» in merito al decentramento di aspetti della politica ambientale nota che esiste una certa frammentazione nell'operato delle agenzie che fanno rapporti e controlli ambientali per cui i dati possono non essere uniformi ostacolando il miglioramento dei criteri di riferimento;

anche la capacità analitica delle agenzie regionali di riferimento (ARPA) è variabile e nonostante i rappresentanti delle ARPA si incontrino più volte nel corso dell'anno sotto l'egida dell'ISPRA, il coordinamento non si estende per un comune lavoro a livello tecnico -:

se e quali azioni il Ministro intenda adottare perché le ARPA lavorino in un sistema integrato e più efficiente che eviti duplicazioni di sforzi tecnici in alcuni settori. (4-12030)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-12030 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - In risposta all'interrogazione di cui all'oggetto, concernente la presunta esistenza di frammentazione tra operato delle Arpa e quello dell'Ispra, si rappresenta quanto segue.
Con decreto n. 123 del 21 maggio 2010, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, veniva approvato il regolamento dell'Ispra (istituto superiore per la ricerca ambientale), organismo nato dalla fusione dell'Apat, Infs, e Icram.
L'articolo 2 del citato regolamento, attribuisce all'Ispra, tra gli altri, il compito istituzionale di promuovere, anche attraverso il Consiglio federale di cui all'articolo n. 15 del regolamento stesso, lo sviluppo del sistema nazionale delle agenzie e dei controlli in materia ambientale, curandone il coordinamento e garantendo l'accuratezza delle misurazioni e il rispetto degli obiettivi di qualità e di convalida dei dati, anche attraverso l'approvazione di sistemi di misurazione, l'adozione di linee guida e l'accreditamento dei laboratori.
In realtà tali compiti erano già svolti, sia pure in un quadro di riferimento e con un'organizzazione diversi, dall'APAT (già ANPA), ai sensi delle norme istitutive dell'Agenzia nazionale (legge n. 61 del 1994), uno degli enti confluiti nell'istituto ai sensi dell'articolo n. 28 della legge n. 133 del 2008.
La legge 61/94 discende dall'esito di un referendum popolare (1993) con il quale è stata sancita la separazione tra i settori delle politiche pubbliche in materia di sanità e ambiente. Di fatto tale separazione già attuata a livello di governo centrale, con l'istituzione nel 1986 del Ministero dell'ambiente, si completa con la legge n. 61 del 1994 a livello di strutture tecnico-operative con l'istituzione dell'agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente (ANPA) e il mandato alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano di istituire a livello territoriale strutture analoghe.
Saltando tutte le fasi e le iniziative attuate prima dell'istituzione di Ispra, si può affermare che l'istituto e le Arpa-Appa, ancor prima dell'entrata in vigore del citato Regolamento, avevano avviato verso la fine del 2009 un processo di riorganizzazione delle attività interagenziali, con la previsione della definizione di un Programma triennale di attività interagenziali.
La definizione della proposta di programmazione triennale, per ciò che concerne le attività di natura tecnica è stata affidata dal Consiglio federale al Comitato Tecnico Permanente, organismo costituito dai direttori tecnici delle Arpa-Appa e dalle figure tecniche apicali della struttura organizzativa dell'Ispra, mentre le attività di carattere organizzativo-gestionale o di natura trasversale, sono programmate dal consiglio federale stesso.
Il programma triennale 2010-2012 (PT 2010-2012), approvato nella riunione del consiglio federale del 19 marzo 2010, riporta anche le attività ritenute prioritarie per il Sistema delle agenzie Ambientali, aventi come principale finalità il consolidamento delle capacità operative e l'armonizzazione delle modalità di attuazione.
Il programma triennale 2010-2012 prevede la distribuzione delle attività tecnico-scientifiche delle agenzie in quattro ambiti omogenei, corrispondenti alle seguenti aree di attività:

a) armonizzazione metodi di analisi, campionamento e misura - metrologia ambientale;

b) monitoraggio e controlli ambientali;

c) elaborazione - gestione - diffusione delle informazioni ambientali;

d) attività integrate di sistema.

Una particolare attenzione è stata dedicata, in questa fase di prima organica programmazione triennale delle attività di indirizzo delle Arpa-Appa, alla contestuale definizione di criteri e modalità di attuazione e controllo delle iniziative di sviluppo degli strumenti operativi di sistema.
Le attività finalizzate allo sviluppo degli strumenti operativi sono ora chiaramente orientate ad assicurare lo sviluppo e l'armonizzazione delle capacità operative del sistema agenziale a partire, ovviamente, da quelle di natura conoscitiva: monitoraggio, controlli e gestione dell'informazione.
Afferiscono a questo filone le attività che richiedono lo sviluppo di capacità operative e di prodotti che il sistema deve garantire senza soluzione di continuità. Questa tipologia di attività porta alla definizione e produzione di linee guida, procedure, metodi di prova, realizzazione di prodotti di reporting, ecc.
L'insieme delle agenzie ambientali, per costituire un vero sistema, al di là degli aspetti legislativi, ha deciso di dotarsi di regole condivise che gli permettano di operare efficacemente sul piano tecnico. L'elemento qualificante di questa nuova fase dei rapporti tra Ispra ed agenzie ambientali è costituito, oltre che dalla programmazione, dal processo di validazione cui sono sottoposti i prodotti dei gruppi di lavoro.
L'attività di validazione consiste essenzialmente nell'accertamento della solidità sul piano tecnico-scientifico, anche attraverso l'eventuale valutazione del prodotto da parte di Referee esterni e nella verifica della loro effettiva portabilità a livello dei componenti del Sistema agenziale. La validazione di una metodologia o di una procedura, ad ogni modo, non potrà prescindere dall'accertamento di quali e quanti componenti del Sistema dispongano realmente delle risorse tecnico-scientifiche per poterla adottare.
Questo articolato sistema, che oggi vede impegnati in un comune lavoro tecnico circa 30 Gruppi di Lavoro con circa 200 partecipanti, dovrebbe garantire che si arrivi a costituire nel breve periodo una più efficace e produttiva rete tra le varie agenzie e Ispra che, attraverso l'espletamento di funzioni ed attività condivise ed attuate con le stesse modalità e regole, persegua la mission del sistema a partire dai settori più strategici, garantendo un'integrazione a livello tecnico (non essendo possibile nell'attuale quadro normativo pensare ad una integrazione più formale delle attività di Ispra e delle agenzie) ed evitando duplicazioni di sforzi e conseguente dispendio delle limitate risorse oggi disponibili per il sistema agenziale.
Da questo punto di vista appare positivo il bilancio delle attività svolte nel primo anno della programmazione triennale (2010), che ha già visto approvati dal consiglio federale 7 prodotti (procedure analitiche, linee guida, rapporti tecnici) predisposti dai gruppi di lavoro e validati dal CTP, mentre altri 10 circa, in corso di ultimazione, saranno emessi entro l'anno 2011 al termine del processo di validazione.
Per quanto riguarda nello specifico il principale oggetto dell'interrogazione, ovvero la capacità analitica delle Agenzie e la garanzia dell'uniformità dei dati ottenuti nell'ambito dei controlli ambientali effettuati si rimanda ai risultati ottenuti, tramite le attività di programmazione e validazione in precedenza descritte, nell'ambito dell'armonizzazione dei metodi di analisi, campionamento e misura (metrologia ambientale) e riportati nel seguito.
Le attività di monitoraggio e controllo ambientale richiedono generalmente un'intensa e complessa attività analitica che include il campionamento, il trasporto e la conservazione del campione, il trattamento pre-analitico e l'analisi strumentale.
I circa 100 laboratori delle agenzie producono ogni anno alcuni milioni di dati nell'ambito delle proprie attività di controllo su tutto il territorio nazionale. Il notevole sforzo analitico, tuttavia, deve accompagnarsi ad un costante miglioramento delle condizioni tecniche ed operative per garantire l'affidabilità della rete dei laboratori e la comparabilità dei dati prodotti su tutto il territorio nazionale. Su questi dati analitici si basano, infatti, decisioni di grande impatto pubblico quali ad esempio il blocco del traffico, la potabilità delle acque, la bonifica di un'area o la pianificazione di interventi di risanamento. A livello nazionale ed internazionale, proprio la comparabilità dei dati analitici è riconosciuta come uno dei presupposti per avere un quadro dello stato di qualità dell'ambiente omogeneo su tutto il territorio ed un obiettivo a cui la comunità scientifica e gli operatori del settore devono tendere anche per indirizzare una corretta politica ambientale.
Ispra ha attivato per il triennio 2010-2012 una serie di gruppi di lavoro con il generale obiettivo di favorire l'omogeneità su tutto il territorio nazionale delle procedure e dei metodi di analisi, campionamento e misura a supporto delle attività di monitoraggio e controllo ambientali.
L'attività è realizzata mediante definizione di procedure e modalità condivise per il campionamento e l'analisi, con produzione di linee guida, manualistica tecnica e stesura di metodi di riferimento applicabili da tutto il Sistema agenziale.
Nello specifico, sono operative quattro linee di attività ed una rete di referenti. La gestione unitaria di aspetti fra loro omogenei, garantita dal CTP precedentemente richiamato, assicura un adeguato livello di coordinamento ed evita il rischio di sovrapposizione tra attività svolte dalle varie linee:

armonizzazione metodi di campionamento ed analisi

riferibilità delle misure

armonizzazione procedure

organizzazione circuiti interlaboratorio.
Armonizzazione metodi di campionamento ed analisi.

Questa linea di attività ha l'obiettivo di definire procedure condivise di misura con la convalida di metodi di campionamento ed analisi. Di seguito sono riportate le attività svolte per il periodo 2010-2012.
È stata conclusa l'attività volta all'armonizzazione dei metodi per la determinazione degli idrocarburi nei suoli e nei rifiuti. Tale attività ha visto la partecipazione oltre che del Sistema agenziale anche di altre istituzioni tecnico-scientifiche pubbliche (Istituto superiore di sanità, CNR-IRSA, CRA). Il documento prodotto definisce il metodo di riferimento per tale misura e riporta gli esiti del processo di convalida, realizzato attraverso uno studio collaborativo a cui hanno partecipato i laboratori delle Agenzie e di altre istituzioni scientifiche italiane.
È stato prodotto un documento conclusivo relativo alla prima fase di applicazione delle tecniche multivariate di PCA (Principal component analysis) sui dati raccolti dai laboratori delle Agenzie per la valutazione dell'efficacia dei metodi eco tossicologici su suoli contaminati.
È conclusa l'attività relativa alla definizione di un protocollo per il mantenimento della linea cellulare stabilizzata di pesce RTG-2, nell'ambito dell'implementazione del regolamento comunitario Reach.
È in fase di predisposizione il documento di valutazione dei risultati delle misure eseguite dai laboratori del sistema agenziale che hanno partecipato al progetto europeo EURAMET 924-part 3 (metalli in acqua a livello di environmental quality standard - EQS) per la verifica della rispondenza dei metodi di misura ai requisiti prestazionali fissati dalle direttive 2008/105/CE e 2009/90/CE recepite con decreto legislativo n. 219/2010.
È in fase di predisposizione il protocollo sperimentale per l'analisi dei metalli nella frazione nel PM10 del particolato atmosferico su filtro con ED-XRF in collaborazione con ARPA Lombardia, per diverse tipologia di strumento. Il successivo studio sperimentale consentirà di convalidare tale metodo e verificarne l'equivalenza con il metodo di riferimento.
È in corso l'attività che, in applicazione ai requisiti posti dalla direttiva 2000/60/CE, ha lo scopo di definire procedure e metodi di misura biologici di riferimento applicabili a tutto il Sistema agenziale.
Riferibilità delle misure.

L'obiettivo della linea di attività è di curare l'applicazione dei concetti metrologici alle misurazioni in coerenza con le linee guida europee. La direttiva 2008/50/CE, recepita dal decreto legislativo n. 155/2010, ha enfatizzato, per il settore delle misure per il controllo ed il monitoraggio della qualità dell'aria, l'aspetto critico dell'assicurazione della qualità e della riferibilità delle misure. In tale contesto è in corso l'attività di Ispra per la condivisione con il sistema agenziale delle linee guida per l'assicurazione e il controllo di qualità (QA/QC) delle misure in accordo a quanto previsto dal decreto legislativo n. 155 del 2010.
Armonizzazione procedure.

L'attività in corso si pone l'obiettivo della realizzazione di una linea guida che fissi le modalità di valutazione dell'incertezza di misura vicino ai valori dei limiti di legge. La valutazione dell'incertezza di misura in tale condizione è particolarmente critica in relazione ai provvedimenti che possono essere adottati dalle autorità di controllo sulla base dei risultati delle misure eseguite.
Organizzazione circuiti interlaboratorio.

La normativa europea richiede agli stati membri di garantire che i risultati delle misure siano il più possibile riproducibili in tempi, luoghi, laboratori diversi e confrontabili. A tal fine l'organizzazione di circuiti d'interconfronto tra laboratori costituisce uno strumento fondamentale. Una rete di referenti, che vede la partecipazione di un rappresentante per ciascuna agenzia del sistema, ha il compito di collaborare con il servizio di metrologia ambientale dell'Ispra al fine di pianificare ed organizzare i circuiti interlaboratorio destinati ai laboratori delle Agenzie stesse. I circuiti interconfronto rappresentano uno strumento primario di controllo esterno della qualità delle misure prodotte da un laboratorio e, nel contesto del Sistema agenziale, inducono ad una armonizzazione delle procedure di misura adottate a livello nazionale e tendono ad assicurare la comparabilità dei dati analitici. La rete di referenti svolge la sua funzione attraverso:

la definizione dei circuiti di interconfronto di interesse per il sistema delle Agenzie;

la definizione degli schemi di attuazione dei circuiti di interconfronto;

un efficace collegamento fra Ispra ed i laboratori delle agenzie;

la partecipazione alla discussione dei risultati dei circuiti di interconfronto prodotti dai laboratori delle Agenzie, propedeutica alla stesura del rapporto finale del circuito.

ISPRA ha avviato fin dal 2003 l'attività di organizzazione dei circuiti d'interconfronto, a cui i laboratori delle agenzie partecipano. Ad oggi sono stati organizzati 20 circuiti d'interconfronto di diversa tipologia (chimico, fisico, biologico), su diverse matrici ambientali (suolo, acqua, compost, rifiuti, aria) e per diversi parametri (chimici - organici ed inorganici -, ecotossicologici e fisici) e quattro studi collaborativi (per la convalida di metodi analitici).
L'organizzazione dei circuiti di interconfronto Ispra si avvale della parallela capacità del servizio di metrologia ambientale dell'ISPRA di produrre materiali di riferimento. Tali materiali sono utilizzati e distribuiti gratuitamente ai laboratori delle Agenzie per i circuiti a cui partecipano e per il loro controllo interno di qualità. Il Servizio di Metrologia Ambientale dell'ISPRA è l'unica istituzione pubblica nazionale ed una delle quattro in Europa, accreditate per la produzione di materiali di riferimento ai sensi della ISO guide 34 e Uni En Iso 17025.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Corrado Clini.