ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11983

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 474 del 18/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: MECACCI MATTEO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 18/05/2011
Stato iter:
17/11/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/11/2011
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/11/2011

CONCLUSO IL 17/11/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11983
presentata da
MATTEO MECACCI
mercoledì 18 maggio 2011, seduta n.474

MECACCI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

Ai Weiwei è un attivista per i diritti umani e un famoso artista cinese, il quale è stato fra l'altro architetto e consulente nella progettazione del National Stadium di Pechino per le Olimpiadi del 2008;

è un artista che ha sostenuto con le sue opere, in tutto il mondo, un'idea irrinunciabile di anticonformismo e libertà, diventando così un personaggio di rilievo e un importante punto di riferimento per tutta la cultura internazionale, non solo per quella cinese;

Ai Weiwei è stato arrestato all'aeroporto di Pechino il 3 aprile 2011 ed è attualmente detenuto in una località segreta;

secondo quanto riportato dall'agenzia stampa «Nuova Cina», e poi confermato dal portavoce del Ministero degli esteri cinese Hong Lei, Ai Weiwei sarebbe stato arrestato con l'accusa di «sospetti crimini economici»;

l'arresto di Ai Weiwei s'inserisce in un'ondata di repressione che ha colpito negli ultimi mesi il Paese; infatti, sono stati centinaia gli arresti e le detenzioni extra-giudiziali, tra cui quelle di alcuni degli avvocati più importanti di Pechino;

l'Associazione Pulitzer ha lanciato un appello per raccogliere 5.000 firme per Ai Weiwei e chiedere al Presidente della Repubblica italiana di intervenire sul governo di Pechino per la liberazione dell'artista;

tale appello è stato sottoscritto dai principali esponenti del mondo della cultura italiana tra cui Umberto Eco -:

se il Governo non intenda intervenire sia a livello bilaterale sia a livello multilaterale nei confronti del Governo cinese al fine di accertare quali siano i reali e concreti motivi che hanno condotto all'arresto di Ai Weiwei e che ne impediscono l'immediata liberazione, e quali siano le condizioni fisiche e psicologiche dell'artista;

se il Governo non ritenga politicamente inopportuno procedere alla ratifica dell'accordo di coproduzione cinematografica firmato a Pechino il 4 dicembre 2004 tra l'Italia e la Repubblica popolare cinese, poiché i suoi contenuti non garantiscono la possibilità di tutelare la piena libertà di espressione agli artisti cinesi, i quali come nel caso sopramenzionato sono ancora oggetto di gravi forme di repressione.(4-11983)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 17 novembre 2011
nell'allegato B della seduta n. 550
All'Interrogazione 4-11983 presentata da
MATTEO MECACCI

Risposta. - La vicenda dell'arresto per «reati di natura economica» del rinomato artista cinese Ai Weiwei il 3 aprile 2011, che aveva suscitato grande apprensione presso i Governi occidentali, ha avuto uno sviluppo positivo con il suo rilascio su cauzione il 22 giugno 2011. La liberazione di Ai Weiwei viene incontro agli auspici della Comunità internazionale. Il Ministero degli Affari esteri ha seguito con particolare attenzione la vicenda, contribuendo, nel concerto comunitario, a far concordare una risposta condivisa della Unione Europea al provvedimento detentivo deciso dalle Autorità cinesi.
Già il 12 aprile 2011 l'Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, signora Catherine Ashton, aveva reso una dichiarazione con la quale si stigmatizzava il deterioramento della situazione dei diritti umani in Cina, citando segnatamente il caso di Ai Weiwei e richiedendo che venissero rilasciati coloro che erano stati incarcerati per aver esercitato la libertà d'espressione.
L'iniziativa della signora Ashton si inseriva in una strategia più ampia dell'Unione europea da tempo finalizzata a promuovere un miglioramento della tutela
dei diritti umani in Cina. Tale azione trova stimolo nel dialogo semestrale tra Unione europea e Cina sui diritti umani, che, nel corso dell'ultima sessione, tenutasi a Pechino il 16 giugno; aveva visto il caso di Ai Weiwei sollevato con la controparte cinese.
A complemento e sostegno dell'azione comunitaria, il Governo italiano è da tempo impegnato a promuovere un confronto diretto con Pechino in tema di diritti umani, nel quadro delle relazioni bilaterali. L'Italia porta avanti in Cina iniziative e collaborazioni che favoriscano il miglioramento delle condizioni legali e regolamentari a tutela delle libertà civili. Ciò, peraltro, nella consapevolezza che il processo necessita di un approccio di medio-lungo termine, che non esclude, tuttavia, una modulazione nel breve degli strumenti di pressione.
Quanto alla questione della ratifica dell'accordo di coproduzione cinematografica, firmato a Pechino nel dicembre 2004, il Governo ritiene che il testo contenga clausole di salvaguardia utili a sanzionare eventuali misure censorie, da parte delle Autorità cinesi, dell'implementazione di attività connesse ai contenuti dell'intesa.
Ad ulteriore garanzia, la proposta di legge di autorizzazione alla ratifica è stata approvata in prima lettura al Senato, con un ordine del giorno che impegna il Governo a ricorrere agli strumenti di natura diplomatica e giuridica, incluso l'avvio della procedura di denuncia di cui all'articolo 17 dell'accordo, qualora fossero riscontrati, nell'attuazione dello stesso da parte delle competenti autorità cinesi, comportamenti censori ovvero limitativi della libertà artistica o di espressione che siano in contrasto con la lettera e lo spirito dell'accordo.
Il testo dell'accordo è ora all'esame della Camera dei deputati, presso la quale è oggetto di un approfondimento.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Stefania Gabriella Anastasia Craxi.