BOSSA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
il 3 maggio 2011, a seguito di un'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli ci sono stati 39 arresti per droga e racket di appalti; gli arrestati risulterebbero tutti affiliati al clan Polverino, potente organizzazione criminale radicata a nord di Napoli;
a compiere gli arresti sono stati i carabinieri del comando provinciale del colonnello Mario Cinque a seguito della misura cautelare emessa dal Gip Paola Scandone, anche sulla base delle dichiarazioni dei due pentiti, Domenico Verde e Salvatore Izzo, e relativa al giro di affari del clan Polverino nell'area flegrea su rifiuti, droga, racket di appalti e voto di scambio;
tra gli arrestati due candidati al comune di Quarto, Armando Chiaro, consigliere comunale uscente, capogruppo del Pdl, ora candidato capolista per il Pdl, e Salvatore Camerlingo, iscritto al Pdl, nella lista «Noi Sud»;
Armando Chiaro, imprenditore caseario, è stato eletto consigliere comunale già nel 2007 nella lista dell'allora Forza Italia, e da quanto si apprende da notizie di stampa, in quell'occasione, il suo nome era comparso in un'altra indagine per voto di scambio;
dalla stampa e dalle dichiarazioni rese da due pentiti, risulterebbe che l'imprenditore Chiaro sia coinvolto anche in una «trattativa» con Giuseppe Polverino, latitante a Barcellona, concernente la gestione dei rifiuti di una discarica (sequestrata) di Quarto;
emergerebbero, inoltre, il ruolo di tramite di Camerlingo, candidato al consiglio comunale con la lista «Noi Sud» e cugino diretto di Salvatore Liccardi, presunto braccio destro di Giuseppe Polverino, per decine di affiliati al clan dei Polverino, e la sua disponibilità ad utilizzare il «telefono rosso», l'unica linea usata dal latitante Giuseppe Polverino per comunicare con i suoi -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di impedire che la campagna elettorale per le amministrative si svolga in un clima di sospetti e collusioni;
se intenda fornire elementi sulla grave emergenza criminalità che colpisce importanti istituzioni nella provincia di Napoli e in Campania;
se non ritenga opportuno assumere tempestivamente iniziative normative al fine di evitare le candidature di persone legate alla criminalità organizzata e indagate per voto di scambio. (4-11869)