ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11869

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 472 del 05/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: BOSSA LUISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/05/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/05/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/05/2011
Stato iter:
11/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2012
RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/12/2012

CONCLUSO IL 11/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11869
presentata da
LUISA BOSSA
giovedì 5 maggio 2011, seduta n.472

BOSSA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

il 3 maggio 2011, a seguito di un'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli ci sono stati 39 arresti per droga e racket di appalti; gli arrestati risulterebbero tutti affiliati al clan Polverino, potente organizzazione criminale radicata a nord di Napoli;

a compiere gli arresti sono stati i carabinieri del comando provinciale del colonnello Mario Cinque a seguito della misura cautelare emessa dal Gip Paola Scandone, anche sulla base delle dichiarazioni dei due pentiti, Domenico Verde e Salvatore Izzo, e relativa al giro di affari del clan Polverino nell'area flegrea su rifiuti, droga, racket di appalti e voto di scambio;

tra gli arrestati due candidati al comune di Quarto, Armando Chiaro, consigliere comunale uscente, capogruppo del Pdl, ora candidato capolista per il Pdl, e Salvatore Camerlingo, iscritto al Pdl, nella lista «Noi Sud»;

Armando Chiaro, imprenditore caseario, è stato eletto consigliere comunale già nel 2007 nella lista dell'allora Forza Italia, e da quanto si apprende da notizie di stampa, in quell'occasione, il suo nome era comparso in un'altra indagine per voto di scambio;

dalla stampa e dalle dichiarazioni rese da due pentiti, risulterebbe che l'imprenditore Chiaro sia coinvolto anche in una «trattativa» con Giuseppe Polverino, latitante a Barcellona, concernente la gestione dei rifiuti di una discarica (sequestrata) di Quarto;

emergerebbero, inoltre, il ruolo di tramite di Camerlingo, candidato al consiglio comunale con la lista «Noi Sud» e cugino diretto di Salvatore Liccardi, presunto braccio destro di Giuseppe Polverino, per decine di affiliati al clan dei Polverino, e la sua disponibilità ad utilizzare il «telefono rosso», l'unica linea usata dal latitante Giuseppe Polverino per comunicare con i suoi -:

se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di impedire che la campagna elettorale per le amministrative si svolga in un clima di sospetti e collusioni;

se intenda fornire elementi sulla grave emergenza criminalità che colpisce importanti istituzioni nella provincia di Napoli e in Campania;

se non ritenga opportuno assumere tempestivamente iniziative normative al fine di evitare le candidature di persone legate alla criminalità organizzata e indagate per voto di scambio. (4-11869)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 11 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 732
All'Interrogazione 4-11869 presentata da
LUISA BOSSA

Risposta. - Con l'interrogazione in esame viene chiesto al Ministero dell'interno quali azioni siano state poste in essere per evitare possibili condizionamenti da parte della criminalità organizzata al libero esercizio del voto nelle scorse consultazioni elettorali del 15 e 16 maggio 2011, nella provincia di Napoli.
Preliminarmente, assicuro che questo Ministero, per il tramite della prefettura di Napoli, segue con grande attenzione le citate vicende, e che la problematica è stata oggetto di specifico approfondimento in occasione di appositi comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica.
In particolare nel corso dei vari comitati è stato deciso di intensificare le attività di monitoraggio ed info-investigative da parte delle forze dell'ordine in modo da prevenire il verificarsi di qualsiasi situazione che potesse incidere nella libera espressione del voto.
Nei comuni della provincia di Napoli, interessati alla tornata elettorale per l'elezione del sindaco ed il rinnovo del consiglio comunale, sono stati disposti mirati servizi volti sia alla prevenzione che alla repressione di eventuali turbative.
Nell'ambito delle attività preparatorie connesse alle citate consultazioni amministrative, la prefettura di Napoli ha disposto un controllo circa l'insussistenza in capo ai candidati, ammessi alle elezioni amministrative, delle cause ostative di cui all'articolo 58 Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, per garantire che le operazioni elettorali si svolgessero in un clima di massima trasparenza, scevro da qualsiasi forma di condizionamento o di inquinamento.
Gli accertamenti, affidati alle Forze dell'ordine hanno portato alla cancellazione dalle liste di 5 candidati consiglieri per il comune capoluogo per i quali erano emersi elementi di controindicazione.
La stessa prefettura ha impartito disposizioni, volte a richiamare l'attenzione di amministratori e presidenti di seggio sul rigoroso rispetto della normativa vigente in materia elettorale, in particolare sono state invitate le amministrazioni comunali al rispetto delle disposizioni relative alle modalità di aggiornamento e sostituzione della tessera elettorale.
Inoltre, per evitare una possibile duplicazione del voto da parte dei rappresentanti di lista sono state diramate apposite disposizioni ai presidenti di seggio.
Anche le vicende che investono l'amministrazione comunale di Quarto, seguite con grande attenzione da questo Ministero, sono state oggetto di approfondimento in diverse riunioni tecniche di coordinamento interforze presso la prefettura di Napoli.
Il 9 luglio 2012, il nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Napoli ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione nei confronti di venti persone e contestualmente ha notificato 4 informazioni di garanzia, emessi dalla Direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di affiliati e fiancheggiatori dei clan «Polverino», ritenuti responsabili di concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d'ufficio, corruzione e falsità in atti pubblici con l'aggravante dei metodo mafioso.
Tali perquisizioni hanno riguardato la casa comunale e le abitazioni private di alcuni amministratori, tra cui anche quella del sindaco.
Nella riunione tecnica di coordinamento interforze del 17 luglio 2012 si è convenuto, sulla sussistenza di elementi sufficienti per chiedere l'esercizio dei poteri d'accesso ai sensi dell'articolo 1, comma 4 del decreto-legge n. 629 del 1982 presso il comune di Quarto.
Il 31 luglio 2012 è stata nominata, quindi, una Commissione d'indagine per una verifica della sussistenza di eventuali fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nell'ambito di quell'amministrazione.
I lavori della Commissione sono tuttora in corso.
Pochi giorni prima, il 10 luglio 2012, il sindaco del comune di Quarto aveva rassegnato le dimissioni dalla carica che hanno provocato lo scioglimento del consiglio comunale e la nomina del commissario straordinario.
Per quanto attiene alla vicenda del neoeletto consigliere comunale sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, si osserva che il prefetto di Napoli, con decreto del 27 giugno 2011, aveva accertato la sussistenza della causa di sospensione di diritto alla carica.
Il consiglio comunale di Quarto, nel prendere atto del provvedimento del prefetto, aveva provveduto alla surroga con il primo dei non eletti.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Saverio Ruperto.